lunedì 27 novembre 2023

Curami

 Sono stata una settimana a macerarmi per il fatto del dentista convinta che la resa dei conti sarebbe stata sanguinolenta e invece alla fine si è risolto tutto senza tragedie, l'assistente ha messo fine alla questione realizzando senza rendersene conto i miei intenti, evitandomi così ulteriore malessere e spreco di energie.
Diciamo che sono arrivata bella carica in studio che se mi avessero rimandato a casa senza fare nulla per la terza volta avrei alzato un macello degno delle guerre dei mondi di mamma Samara, per fortuna però niente massacro, l'igienista dentale ha svolto il suo lavoro e tutto è filato liscio, soprattutto perché non ha avuto bisogno dell'assistente.
E mi sono fatta fare la pulizia dentale proprio perché non avrei dovuto avere a che fare con l'assistente, se no big ciaone, chi ve se inculava.
Comunque al momento del pagamento l'assistente è stata categorica, devi saldare il dente fatto finora e la pulizia, poi per l'altro dente che ti rimane ci risentiamo a gennaio che siamo tutti pieni.
Va bene, e chi protesta?
M'hai tolto la patata bollente dalle mani, la mia intenzione era proprio quella di saldare e di mandarti a cagare, guarda.
L'assistente gongolava per essere riuscita a raggiungere il suo scopo, inconsapevole di aver fatto il mio gioco e di avermi facilitato l'esistenza.
Lei gongolava ma mai quanto me, pappappero.
CE RIVEDEMO COLCAZZO, bella.
E pure questa rogna me la sono tolta, avanti la prossima.

venerdì 24 novembre 2023

Got to get out

 La telenovela delle tre grazie ha un nuovo aggiornamento, due giorni fa mamma Samara e la sorella sono andate in agenzia immobiliare per mettere FINALMENTE in vendita casa di Generalenonna, ovviamente senza la sorella inutile che, parole sue: se non è necessaria la mia presenza non vengo che mio marito mi accompagna di malavoglia.
La stessa malavoglia di quando prenderà i soldi della vendita, immagino. Anche perché la zia inutile non vedrà un centesimo di quei soldi, prenderà tutto il marito, che te lo dico a fare.
Comunque, senza la terza grazia niente mandato di vendita, quindi se ne riparlerà in un futuro prossimo indefinito, staremo a vedere.
Nel frattempo non finisce qui, stamattina mentre ero dalla psicologa mi chiama zia perché aveva visto lo stracciarolo e voleva dargli la rete di Generalenonna, non ricevendo risposta è andata fino a casa e lì ha scoperto che la rete non c'era più, mamma Samara non l'aveva avvertita che ci avevo pensato io a smaltirla e così c'è rimasta come una scema non trovandola.
Ovviamente ho la mia parte di colpe, non ho pensato ad avvertirla io stessa dando per scontato che lo avrebbe fatto mamma Samara, dopotutto era affar loro, io avevo fatto pure troppo ad occuparmi dell'ennesima incombenza, ma ti pare che anche in questo caso mamma Samara avesse dato per scontato invece che lo facessi io nonostante le mie rimostranze riguardo alla sua gestione dei LORO affari che includono sempre me in automatico?
Ecco, ti pare benissimo, non glielo ha detto dando per scontato lo facessi io.
E ancora non finisce qui, non è scontato solo il mio aiuto nelle faccende di loro tre sorelle, ma lo è anche quello per tutto il resto, come se mamma Samara fosse arrivata ad un punto dove la madre sono io e lei è la figlia bisognosa di cure.
Mercoledì mattina pretendeva che in pochi minuti IO contattassi un suo collega per farsi dare il numero del referente del sindacato per una lettera che le hanno inviato, scrivessi la risposta e la stampassi per spedirla con la raccomandata, il tutto prima delle undici, ora in cui aveva appuntamento in agenzia.
Dopo averla fatta ragionare con le buone e le cattive sull'impossibilità nel realizzare i suoi intenti campati in aria, le ho anche fatto notare che non ci sarei stata per tutto il giorno visto che ne me andavo a pranzo dalle mie amiche e che quindi se la sarebbe dovuta cavare da sola nel pomeriggio.
Non l'avessi mai detto, ha fatto un macello perché l'abbandonavo al suo triste destino, impuntata sul fatto di non essere capace neanche a fare una telefonata o a salvare un numero in rubrica e che dovevo farlo io, stronza ed egoista a sottrarmi ai miei doveri per andare a divertirmi.
Chiedere aiuto anche a Peterpan era troppo difficile, che te lo dico a fare.
Comunque non mi sono fatta prendere dai sensi di colpa e ho fatto solo quello che potevo fare prima che uscisse di casa per il suo appuntamento, come contattare il suo collega, fare foto e salvare il numero del referente sul suo cellulare, poi a chiamarlo e a pensare a tutto il resto è rimasto affar suo.
Che poi non sia riuscita a chiamare il sindacalista presa dalla sua solita ansia e che lo abbia dovuto fare io ieri è tutta un'altra storia, ma lasciamo stare.
Parlando di cose belle, finalmente io e le mie amiche siamo riuscite a vederci tutte insieme e a stare una giornata intera tranquille senza rotture di coglioni o imprevisti o peggio ancora, con i minuti contati come succede di solito.
E come succede di solito ho finito col passare il pomeriggio a giocare con la figlia di Faby, potevo dire di no alle richieste della bimba?
Faby tutta contenta ha detto che sono la zia di tutti, e lì per lì mi ha fatto piacere, essere considerata benvoluta dai bimbi e degna della loro fiducia e affetto è una gran bella sensazione da provare, ma non voglio essere la zia di tutti per tutta la vita, io voglio anche essere madre.
Essere la zia di tutti mi gonfia il cuore d'amore ma allo stesso tempo è una coltellata che fa sanguinare quello stesso cuore, ogni cazzo di volta.
Volevo parlare di cose belle e alla fine sono passata a quelle tristi, maledizione.
E vabbè, ormai è andata così, oggi ho dovuto anche presenziare al funerale del padre di una vicina di casa per educazione, ieri me la sono cavata pisciando allegramente la visita al morto nonostante mamma Samara avrebbe voluto portarmi con sé, non potevo mica mancare anche in chiesa.
Avrei voluto eh, che a parte la mia avversione per la religione e l'indifferenza verso una persona mai vista e conosciuta, il prete ha fatto durare la funzione un'ora infarcendola anche di vari pipponi, tra cui uno bello pesante riguardo al battesimo.
Certo, siamo ad un funerale, è normale parlare di battesimo e rompere i coglioni perché quasi nessuno si ricorda il giorno in cui è stato battezzato, no?
Non so se sia un caso, ma come sono uscita dalla chiesa mi è venuto mal di testa, e ancora non passa.
E solo adesso mi sono ricordata che dopo la chiesa volevo passare dal dentista per chiudere la questione di lunedì e non l'ho fatto, ora mi tocca rimandare tutto a lunedì prossimo che ad uscir di nuovo non ci penso proprio, sono troppo stanca e sofferente.
Che palle.

giovedì 16 novembre 2023

Chasing cars

 Son due giorni che faccio avanti e indietro in macchina per la capitale e già non ce la faccio più, santi subito tutti quei pendolari che lo fanno quotidianamente senza lamentarsi, io non ho la loro stessa resistenza.
Può darsi pure che non fossi bendisposta, ieri prima del grande viaggio ho scarrozzato mamma Samara in ogni dove, salvo poi sentirmi dare dell'ingrata perché all'una e mezza l'ho riportata a casa senza passare prima dal supermercato in piazza, che era di vitale importanza comprare le fette biscottate, più del pranzo.
A nulla sono valse le mie motivazioni, ma non avevo dubbi su questo, anzi. Ovviamente prima di partire per la capitale ho fatto tappa ugualmente al supermercato, cosa importa se dopo ho guidato per tutto il viaggio con l'ansia di non riuscire ad arrivare in tempo a destinazione? Mamma Samara era tranquilla e serena per aver ottenuto quello che voleva, il resto non conta.
E quando fa così è tale e quale a Generalenonna, come lei trattava la figlia ora mamma Samara tratta me, solo che non se ne rende conto. E se provo a farglielo notare scateno una bella guerra dei mondi.
Che culo.
Soprattutto perché non sempre tengo chiusa la mia boccaccia e glielo faccio notare nonostante poi ne paghi le conseguenze, come appunto ieri.
Comunque, guerre a parte, non mi è andata del tutto male, per fortuna di traffico ce n'è stato ben poco e siamo riuscite ad arrivare in tempo per andare a prendere i nipotini a scuola e far loro una bella sorpresa.
Gnegno è stato così contento che mi ha sequestrato e non ha voluto passare il resto del pomeriggio tutti insieme, mentre Memina andava a lezione di ginnastica artistica con i genitori e mamma Samara, noi due siamo tornati a casa e ce ne siamo stati soli soletti, cuore a cuore.
Certo non è stata una passeggiata, Gnegno è peggio di una pallina nel flipper ed è stato un calvario tenerlo fermo per fare i compiti, ma con un po' di pazienza (un po' tanta) e il ricatto con l'app di lego super mario, ci sono riuscita senza troppa fatica.
Giustamente poi dopo i compiti abbiamo giocato finché il resto della famiglia non è tornata all'ovile e Memina ha rivendicato il suo possesso sedendosi sopra di me con molta nonchalance, che era il suo turno di godersi la zia preferita.
E chi sono io per dissentire?
Non contenti, le due piccole pesti mi hanno obbligato a stare insieme sul divano a guardare il film di Super Mario, tutti e tre vicini vicini. E io ci sarei rimasta tutta la vita in mezzo a loro, che te lo dico a fare. 
Cosa non avvenuta ovviamente, finito il film io e mamma Samara ce ne siamo tornate a casa, stanche e provate dalla giornata appena passata (più io che lei, che te lo dico a fare).
Oggi invece sono tornata nella capitale per andare a pranzo con i gemelli, che non vedevo da un po', e ne ho approfittato per farmi dare la copia cartacea del manuale che hanno creato. 
Tra chiacchiere, cibo, una sfogliata al manuale e un giro al centro commerciale si è fatta l'ora del traffico massimo e sono tornata a casa tardissimo, maledicendo ogni metro fatto a passo d'uomo.
Ed ora sono qui, distrutta da questi due giorni di guida intensa nella capitale, contenta di non doverlo fare di nuovo fino al compleanno di Memina a fine mese, ma allo stesso tempo terrorizzata dal doverlo fare di nuovo a fine mese.
E' un mondo difficile.

venerdì 10 novembre 2023

C'è ancora domani

 Ieri ho portato mamma Samara al cinema per vedere "C'E' ANCORA DOMANI", è stata una decisione improvvisa presa mentre discorrevamo su come impiegare insieme la sua giornata libera, e così l'ho buttata lì, convinta che le avrebbe fatto piacere la mia proposta.
E non ho avuto torto, è stata contenta di come abbiamo passato il pomeriggio e del film che abbiamo visto, anche se avrebbe voluto un lieto fine dove il marito violento viene sfanculato.
E come darle torto? Anche lei era sposata ad un uomo violento e contrariamente alla morale e a chiunque la circondasse ha deciso di mandarlo a fanculo e chiedere il divorzio, in un'epoca in cui le donne divorziate si contavano sulle dita di una mano, venivano mal viste dalla società ed erano motivo di vergogna per i familiari.
Ma lei se n'è sbattuta di tutto e di tutti e si è liberata di quell'essere immondo che aveva sposato anche se le è costato caro, e così avrebbe voluto che avesse fatto Delia regalandoci il lieto fine cui un po' tutti auspicavamo nel nostro profondo.
Avrebbe voluto che anche la sorella Inutile si liberasse del marito-padrone violento, e non solo lei, tutti in famiglia lo avremmo voluto ma non è mai successo, e se negli anni duemila ci sono ancora donne che accettano le violenze domestiche, come aspettarsi che nel dopoguerra si agisca diversamente?
A dirla tutta, anche io sotto sotto avrei voluto un destino diverso per Delia, ma il contesto storico non lo avrebbe reso per nulla verosimile.
Nonostante la consapevolezza della rassegnazione a una vita di soprusi e violenza da parte della protagonista, il finale del film è stato emozionante, soprattutto nel momento in cui Marcella e Delia si trovano l'una di fronte all'altra e scambiandosi uno sguardo d'intesa si scoprono non più nemiche, ma complici.
Certo è, che la situazione odierna non si discosta poi molto da quella del dopoguerra, ci sono ancora discriminazioni e violenze su noi donne, anche se non a quei livelli (zia Inutile è a quei livelli, e tante ancora come lei).
E fa rabbia doverci sentire fortunate rispetto alle nostre nonne quando ancora siamo ben lontane dall'ottenere il rispetto che meritiamo.
Dal canto mio, sì, per un certo verso posso ritenermi fortunata, in tutta la mia vita solo Psycho si permise di prendermi a schiaffi, e successe solo due volte perché poi l'avergli rispedito al mittente la cinquina ricevuta gli fece perdere totalmente il vizio di esercitare certe pratiche su di me.
E non scorderò mai come si pose dopo avermi dato il primo schiaffo, come se avesse fatto l'unica cosa possibile da fare e come se io l'avessi ampiamente meritato. E soprattutto, che non fosse poi così grave quello che aveva fatto, che uno schiaffo in faccia non era nulla.
Ah si? Allora beccate 'sta cinquina pure te.
E alla seconda volta che gli rispondevo nel medesimo modo ad un suo schiaffo ha lasciato perdere la violenza fisica, che non era aria.
Purtroppo era bravissimo nella violenza psicologica, ma questa è tutta un'altra storia.
E' solo grazie all'esempio di mamma Samara e alla sua forza d'animo se sono riuscita a non farmi distruggere da un omuncolo simile e a liberarmi di lui all'epoca, e poi a seguire di mister Hyde e del marinaio, omuncoli non al suo livello ma quasi, perché giustamente three is a magic number e imparare dai propri errori non è mai così immediato.
Meglio tardi che mai, però.
E soprattutto, quante come me? Mai abbastanza.
Questo film parla a noi donne di noi donne, ma sono gli uomini i veri destinatari. Chissà che la visione faccia mettere loro una mano sulla coscienza e farli vergognare un minimo dei loro comportamenti retrogradi e delle loro prevaricazioni in nome di una superiorità che è solo nella loro testa.
Ho i miei dubbi eh, che i miei tre ex di cui sopra mentalmente erano fermi anche prima del dopoguerra e si sentivano totalmente nel giusto nella loro arretratezza di azione e di pensiero, e mai cambierebbero idea. E purtroppo come loro ce ne sono ancora tanti in giro, più di quanti potremmo pensare.
Fortunatamente di donne forti e consapevoli di meritare rispetto ce ne sono ancora di più.
Sarà un caso che le critiche negative delle recensioni scritte finora su questo film vengano solo da uomini?
E mica lo so, eh.
Da donna dico BRAVA CORTELLESI, e grazie per questo piccolo capolavoro.

mercoledì 8 novembre 2023

Corri postino

 Sono circondata da bipolari, dopo Hartman e mamma Samara c'è anche Sauron nella lista.
Che il dubbio su di lui mi colse già da un po' veramente, ormai dissipato nel nostro più recente incontro di due giorni fa. Dopo le ultime volte in cui faceva finta di non vedermi o mi parlava a stento, stavolta è stato affettuoso e chiacchierone salutandomi anche con il bacetto sulle guance.
Ma che je dice la capoccia mica lo so.
Quello che mi fa incazzare di lui non è tanto il suo bipolarismo quanto le solite battutine che mi fa sul fatto di essere una lavoratrice stagionale e della pacchia delle mie ferie non pagate.
Bella la vita mi fa, sei mesi di lavoro e sei di vacanza. A parte che sono nove di lavoro e tre di vacanza, facciamo cambio bello di casa? Lavora tutti i week-end e le festività, poi ne riparliamo.
E che problema c'è, mi fa.
Si eh. E allora vacci tu a lavorare in gelateria la prossima stagione e non mi scassare il cazzo.
Vediamo quanto duri, vediamo.
Soprattutto conoscendo il suo odio per il lavoro a contatto con il pubblico. Sentimento che tra l'altro condividiamo appieno, che te lo dico a fare.
Ma il problema in tutto questo non è mica lui con la sua coccia muffa, sono io che continuo a dargli corda, ma chi me lo fa fare?
Ma vaffancuore.
Passando a cose più degne di nota, ieri parlando con il Master gli ho detto che se oggi non avesse piovuto gli avrei spedito un pacco che devo spedirgli da tempo ma che non gli ho mai spedito proprio perché sono giorni che piove senza tregua. E come per magia oggi c'è il sole, la mia solita boccaccia ha funzionato. E così mi sono incollata quel pacco bello pesante e l'ho infilato in macchina, macchina parcheggiata in culonia che te lo dico a fare, e mi sono diretta alla posta. Posta che proprio oggi ha chiuso in anticipo vanificando i miei sforzi.
Ma non mi sono arresa, ho lasciato la macchina con il pacco parcheggiata lì davanti e me ne sono tornata a casa a piedi decisa a ritentare l'operazione nel pomeriggio per porre fine alla questione com'è giusto che sia.
Ed alla fine la missione è stata compiuta senza ulteriori problemi. 
Che poi stavo raccontando le mie epiche gesta a uno dei gemelli che mi fa: 
ma il tuo amico non se lo poteva venire a prendere quel pacco?
Magari, ma vive in Germania, sai com'è.
Ci vorranno settimane prima che il Master lo riceva, settimane in cui mi logorerò nell'impazienza di sapere se la sorpresa che gli ho messo nel pacco e il bigliettino che gli ho scritto gli piacciano tanto quanto quello che gli ho spedito.
E se l'attesa del pacco fosse essa stessa un piacere?
Ho i miei dubbi, ma vabbè, magari sarà vero. O almeno spero.

post popolari