venerdì 31 ottobre 2025

Minimal

 "Sesso e potere" non finisce mai di sorprenderci, la collega junior ha cambiato strategia e ha smesso di mandare il responsabile avanti per lei, prendendo di petto la situazione e fermando la collega senior con l'intenzione di voler chiarire con lei con la classica frase "dobbiamo parlare", solo che poi questa fantomatica chiacchierata fra loro non è mai avvenuta, che il suo coraggio si è esaurito presto.
Però ha smesso di ignorarci e prova ogni giorno a chiacchierare con noi per quei pochi minuti che ci concede con la sua presenza, che non ha smesso affatto di nascondersi negli uffici fino a tardi quando abbiamo finito di lavorare.
Anche il responsabile ha cambiato strategia, ma solo con me, che con la collega senior continua con la sua opera di fastidio, e l'altro giorno ha smesso di evitarmi e mi si è avvicinato tutto affabile chiedendomi perché non rimanessi qui, domanda che lì per lì non ho capito e a cui ho risposto con un sonoro "EH?", visto che non avevo alcuna intenzione di abbandonare il mio pezzo, e ne avrei difeso la proprietà con le unghie e con i denti, che quello che è mio, è mio e non si tocca, e se voleva un vaffanculo ce lo avevo pronto in tasca e via dicendo.
E mentre io mi facevo pippe mentali su un ipotetico scenario che esisteva solo nella mia mente, la mia espressione non proprio sveglia lo ha portato a spiegarsi meglio, che intendeva chiedermi di non traslocare e rimanere a vivere a Grande Inverno per qualche anno ancora, magari con l'aiuto di Caciarone per far assumere Lemmy dalla sua ditta e continuare così a lavorare tutti insieme appassionatamente all'inferno (la mia azienda), per la gioia di tutti quanti.
Ovvero della sua, che non dovrebbe più subire le sfuriate della collega junior, infastidita dal dover essere costretta a fare gli straordinari e a saltare le ferie per colpa della mia assenza, e della collega junior stessa, che vedrebbe realizzati i suoi desideri di lavorare il meno possibile e assentarsi quanto e quando vuole.
E anche della collega senior, che non si ritroverebbe sola contro vacca e mulo, di nuovo bistrattata ad oltranza e senza un briciolo di supporto morale.
Ma visto che all'inferno non faccio la crocerossina e non mi interessa minimamente sacrificarmi per il benessere di chicchessia, la mia risposta è stata semplice, chiara e concisa:
NO.
Per non dire MACHITESENCULA.
La collega senior però la pensa come il responsabile e sta continuando l'opera di convincimento a rimanere, che non vuole stare senza di me, ed io, che in queste situazioni mi sento stringere la gola e mancare l'aria, mi faccio sempre più convinta ad andarmene, rifiutando ogni volta l'offerta.
Capirai, sto contando i giorni che mi mancano al trasloco e sto già rimediando in giro gli scatoloni, di rimanere non ci penso minimamente (per non dire machitesencula).
Per quanto riguarda invece i miei scaldapizzette, oggi Ammiratore era in vena di chiacchierare ed è uscito dal suo antro, dove se ne sta sempre chiuso in silenzio, per socializzare un poco con me, l'unica persona presente a quell'ora nello stabile, e così son venuta a sapere dettagli della sua vita finora a me sconosciuti, tipo la sua età, che mi hanno lasciato alquanto basita e senza parole.
Anche perché, cosa si risponde a chi dimostra molto più dei suoi anni?
Mica potevo dirgli che ho sempre creduto che fosse molto più anziano della sottoscritta, non sarebbe stato carino, ecco (né per lui e né per me).
E vabbè, finito l'angolo gossip della telenovela, e non avendo altro di cui parlare nella puntata odierna, passiamo alla vita che si svolge al di fuori della sfera lavorativa, in questo caso molto ma molto al di fuori, che il prossimo argomento non riguarda personalmente me, ma la mia famiglia.
Anzi, più che la mia famiglia, la famiglia di mia zia, che i parenti del marito non brillano certo per amore e dedizione, e il detto "il più pulito c'ha la rogna" è stato coniato apposta per loro.
Premessa: la cugina Malmostosa si è finalmente decisa ad abbandonare il tetto genitoriale per andare a convivere con il suo fidanzato Pumbaa durante i week-end, e a volte anche durante la settimana, portandosi dietro suo figlio Pinpin, com'è giusto che sia.
Ora, tutti e tre pare che vadano d'amore e d'accordo, e Pumbaa si è affezionato al piccolo Pinpin tanto da prendersene cura di persona quando alla madre non va (quindi sempre), perpetrando così la solita tradizione cui l'hanno abituata in casa genitori e sorella, ma di cui a noi non ce ne frega una mazza, che non siamo qui per questo.
Il vero padre di Pinpin invece non è mai esistito, la cugina Malmostosa ha sempre dichiarato che lui non ha mai voluto prendersi cura di suo figlio e se n'è sempre disinteressato fin da quando era solo un feto nel grembo, tanto che nessuno in famiglia sa quale sia il suo nome o il suo aspetto, tranne lei stessa.
E comunque il tipo adesso è sposato con figli, quindi è andato avanti benissimo per la sua strada.
Parassita, fratello di zio Bobaggiustatutto, dall'animo nero e marcio e dalla cattiveria inesauribile, ha due figlie, la prima che si è allontanata dalla famiglia scegliendo di tagliare i ponti con il padre e la sorella (con la madre non so), e la seconda che vive a Letamaios con marito e tre figli, con la quale la cugina Malmostosa ci tiene a conservare i rapporti, tanto che è stata la prima ad essere invitata a cena nella casa di Pumbaa per passare una bella serata tutti insieme appassionatamente.
Cena in cui ha sfoggiato un bellissimo set di posate che le ha regalato mamma Samara, l'unica che le fa i regali, perché i parenti del padre che la cugina Malmostosa si tiene tanto cari, non se la inculano di pezza e non hanno mai speso un euro per lei (no comment).
Comunque, l'armonia di questa nuova famigliola non sembra aggradare molto il marito di quella cugina, e qui arriviamo al fatto protagonista di oggi, e come ringraziamento per la cena il tipo ha deciso di seminare veleno tra la cugina Malmostosa e il suo fidanzato, prendendo lui da parte qualche giorno fa per esortarlo a non convivere tutti e tre insieme, perché se lo avesse saputo il vero padre di Pinpin sarebbero stati cazzi amari e sarebbero successe cose brutte, e tanto altro.
Ora, a parte che FATTI I CAZZI TUOI, che questi sono problemi che non ti riguardano, ma chi ti credi di essere per permetterti un'uscita del genere?
Ma chi ti si incula, bello.
Ovviamente non so cosa abbia risposto Pumbaa, ma spero che sia stata una frase del genere o simile a quella proferita da me, che non c'è altro da rispondere al signor stocazzo de noantri.
Sempre ovviamente, sono usciti fuori gli altarini di questa "famigliola felice" che tanto felice non è, visto che il tipo è un padre violento che picchia i primi due figli (la terza non so) e maltratta la moglie, che però rimane con lui perché non lavora e non saprebbe come campare altrimenti.
E qui si spiega anche l'attitudine da bulletti che hanno sempre avuto i due figli, di cui è stato vittima anche Gnegno qualche anno fa durante un pomeriggio al parco di Letamaios, e di cui la madre ha negato qualsiasi implicazione dei suoi gemelli d'oro, che loro sono bellibuoniebravi e non avrebbero mai maltrattato i bambini più piccoli.
Tipica reazione di madre di merda di figli bulli, ma vabbè.
Detto questo, non ne esce proprio un quadro idilliaco di questa famiglia, ed è proprio vero che l'apparenza inganna e non è tutto oro quello che luccica, a vederli in giro per Letamaios sembrano la famiglia perfetta e invece COLCAZZO.
E la mela non cade lontano dall'albero: come Parassita è un uomo deplorevole, la figlia non poteva essere altrimenti, e non poteva che accoppiarsi con un essere simile al padre e crescere figli nello stesso modo, perpetrando così lo stesso schema familiare a lei noto.
Anche mio padre è deplorevole, ma io ho preso tutto da mia madre e sono meravigliosa, pappappero.
Tra l'altro, Parassita è divorziato dalla moglie da più di trent'anni perché lei lo ha lasciato dopo aver scoperto il palco di corna che portava, e lui, da "brava" persona qual è, ha sempre parlato male di lei addossandole tutte le colpe, e non contento, ora che ha una nuova compagna che lo sopporta nonostante il caratteraccio di merda (per i motivi ce ne sarebbero di gossip al riguardo, ma taccio), continua con la sua opera di depositare la sua appendice dove capita, ed è fermamente contrario al fatto che le figlie, infelici nei loro matrimoni, divorzino a loro volta.
E poi mi si chiede il motivo per cui lo disprezzo tanto, mah, chissà.
Che poi, liberissimo di far male alla sua famiglia eh, che sono affari loro, quello che non tollero è che la sua cattiveria si riversi anche sui miei zii e le mie cugine, toccando a volte anche mamma Samara, in virtù di una supremazia di ruolo data esclusivamente dall'essere nato prima di mio zio, che altri motivi di rispetto non ce li ha minimamente.
Se fosse per me, non avrebbe neanche quello di fratello maggiore, ma zio è troppo buono e non riesce in ciò che dovrebbe essere automatico, ovvero mandarlo a fanculo per direttissima e senza alcuna possibilità di ritorno.
Io nel miracolo ci spero sempre, ma quando accadrà, sarà sempre troppo tardi.
Rimanendo in tema di bullismo, purtroppo anche Memina ne è stata vittima alla tenera età di cinque anni, che due sorelle l'avevano presa di mira e la maltrattavano al corso di ginnastica artistica, sotto gli occhi noncuranti dell'insegnante che era molto più amica della loro madre che di mia cognata e non ha mai fatto nulla per dare un taglio alla questione.
E Memina ha mollato il corso, stanca di essere infastidita e insultata, ed ora sta facendo nuoto con enorme soddisfazione, guadagnandone in serenità ma con l'autostima distrutta, perché le piccole vipere le dicevano sempre che era brutta, tra le tante cose, e lei daje e daje, ha finito con il credere ai loro insulti.
Ora, non perché sia mia nipote, ma brutta non lo è per niente, anzi: bei lineamenti, bionda e con occhi azzurro-verdi, è veramente deliziosa, altro che brutta.
Ed ha anche un bel carattere (ma qui sono di parte, che è tutta la zia).
E non trovo giusto che alla sua tenera età abbia già dovuto affrontare una situazione del genere, e trovo inconcepibile che delle bambine di cinque anni abbiano già la cattiveria di insultare e maltrattare chi non reputano degno dei loro standard, segno evidente che il loro esempio in casa non sia proprio dei più edificanti, cosa che concorrerà sicuramente ad un peggioramento delle loro azioni con il passare del tempo.
Perché, come dicevo prima, la mela non cade lontano dall'albero, e se a cinque anni hai l'attitudine ad insultare qualcuno per l'aspetto e a maltrattarlo, i tuoi genitori non devono essere poi tanto diversi.
E di gente che ha l'insulto facile e denigra chiunque veda in televisione o sui social, come anche nella vita vera (di meno, che sono principalmente leoni da tastiera), ormai ne è pieno il mondo purtroppo, e sempre purtroppo, questi individui sono quelli che figliano di più.
Concludo con una mia personalissima opinione: se ti senti in dovere di insultare e maltrattare chiunque, allora non hai una vita felice e appagante, anche se fai di tutto per mostrare il contrario.
Chi è felice e sereno non sente il bisogno di cercare appagamento infliggendo sofferenza agli altri, ma vive la sua vita e lascia gli altri vivere la propria, nel rispetto reciproco, perché le azioni degli altri o il loro aspetto non vanno ad intaccare minimamente la loro luce interiore, che è splendida splendente.
Anche la mia è splendida splendente, e assolutamente intaccabile dall'oscurità circostante.
Che non ho bisogno di rimarcarlo o di sbandierarlo in giro, ma visto che il post è mio, lo faccio perché sì, che ogni tanto è bene ricordarlo a chi mi vuole male, pappappero.

mercoledì 22 ottobre 2025

 In ritardo sulla scaletta stagionale, il maltempo tipico di queste lande desolate è finalmente arrivato ad allietarci con la sua nebbia e le sue piogge delicate ma incessanti, decretando finalmente l'inizio dell'autunno e del mio disagio esistenziale, non amando affatto le basse temperature e tutto ciò che le riguarda.
Se il clima non da alcuna soddisfazione, di contro abbiamo del materiale succulento per "sesso e potere", la nostra telenovela preferita, che di sicuro aprirà scenari futuri ancora più succulenti, per la gioia di noi tutti spettatori pettegoli.
La settimana è cominciata col botto, ed è proprio il caso di dirlo: all'inferno (la mia azienda) è scoppiata la bomba, ed è tutto merito mio, modestamente.
Sembrava un tranquillo lunedì come tutti gli altri, anche se ultimamente ogni inizio settimana c'è sempre stata qualche sorpresa a rovinarmi l'umore, le mie ore lavorative quel giorno sono scorse come al solito fra le mie tante incombenze, le chiacchiere con gli scaldapizzette e le maledizioni al responsabile per la sua inefficienza (e perché no, anche al freddo), e niente lasciava presagire la tempesta che si sarebbe scatenata.
A fine turno, quando ci siamo ritrovate tutte e tre in ufficio, la collega junior ci ha gentilmente avvertito che lei sarebbe andata in ferie l'ultima settimana di dicembre, interrompendo la sua tradizione di notificare le sue volontà all'ultimo momento chissà come e perché, e qui ho scatenato l'inferno.
Sempre gentilmente le ho risposto che NO, non poteva andare in ferie quella settimana perché ci sarei andata io senza alcuna possibilità di rinuncia, e il fumo ha cominciato ad uscirle dalle orecchie nel constatare che le sue volontà non sarebbero state rispettate.
Ripreso lucidità dopo qualche secondo di smarrimento, allora ha decretato che tanto la collega senior avrebbe potuto lavorare da sola (sempre successo visto che miss stocazzo non si è mai fatta scrupolo di assentarsi mesi interi per ferie e malattie finte), quindi che problema c'è?
Lei le ferie se le prende punto e basta.
E mentre discuteva con la collega senior di questo, ignorandomi, io l'ho interrotta di nuovo e le ho detto molto gentilmente che SI', problemi non ce n'erano perché la collega senior ha sempre lavorato da sola, ed era il contrario che non è mai avvenuto, con un tono di voce leggermente velenoso che lasciava intendere rimprovero e disprezzo per il fatto che LEI non ha mai permesso che la collega senior andasse in ferie.
Game, set, match.
La collega junior si è ammutolita, è diventata nera e ha troncato il discorso, probabilmente non abituata ad essere fronteggiata da qualcuno che le tiene testa e che non ha paura di lei e del responsabile che l'asseconda in tutto, e si è arresa momentaneamente.
Ieri, come per magia, il responsabile non si è fatto vedere per nulla e non è neanche passato a controllare il mio pezzo come fa sempre, probabilmente per evitare ulteriori conflitti con la sottoscritta, che non dev'essere facile per lui passare le giornate a farsi urlare contro dalla sua capricciosa cocca e poi farsi rimproverare dalla collega senior che ultimamente non gliene fa passare una liscia e infine discutere con me, che non mi lascio maltrattare aggratis.
Ma d'altronde, cazzi suoi, ha voluto la bicicletta e mo pedala.
Dal canto mio, meno lo vedo e mejo me sento, sticazzi se non passa a salutarmi, anche perché, a cosa servirebbe?
Il mio pezzo è splendido splendente e sono capacissima di coordinarmi il lavoro da sola e di fronteggiare eventuali disagi (non che ci voglia un genio), quindi la sua presenza è inutile e pure sgradita, e di certo non sono dispiaciuta di essere ignorata da lui.
Anzi.
Tanto per rendere l'idea del livello di dispettucci raggiunto da quei due imbecilli (merda e cocca), ieri non avevo proprio voglia di andare al lavoro e ho tirato talmente tanto per le lunghe che non ho fatto in tempo a truccarmi, e così sono arrivata in ufficio con la faccia un po' sbattuta e l'espressione da condannata a morte (e non a torto).
Al che, la collega senior si è preoccupata e io, per non dover raccontare la verità, ovvero che non avevo voglia di vedere quelle due facce di merda che mi causavano mal di stomaco, ho detto di avere fame, che non avevo fatto in tempo a mangiare come si deve (non succederà mai).
Quando poi sono rimasta sola con la collega senior, le ho detto la verità, ma lei non ha voluto sentire ragioni e ha chiesto al responsabile di portarmi qualcosa da mangiare per tirarmi su, allora il merda è passato a trovarmi nel mio pezzo e mi ha promesso che avrebbe lasciato qualche confezione di grissini in ufficio.
Offerta rifiutata, che ci faccio cazzi con i grissini alle otto di sera dopo aver lavorato, ma vabbè, tutto tronfio per la sua buon azione il merda è passato di nuovo dalla collega senior che però lo ha rimproverato e gli ha detto di portarmeli subito, che a fine serata ci facevo cazzi.
E non ci vuole mica un genio per capirlo, eh.
Ovviamente il merda non si è fatto più né vedere e né sentire, ma poco male, avevo le tasche piene di caramelle e la collega senior poi mi ha portato un pacchetto di cracker, e il mal di stomaco si è calmato, per buona grazia mia.
Lo show non è mica finito però, una volta arrivata in ufficio a fine turno, la collega junior con un finto sorriso e la vocina dolce mi ha avvertito che il responsabile mi aveva lasciato i grissini, al che le ho risposto che non mi occorrevano più, perché i MIEI scaldapizzette mi avevano offerto un sacco di cose al distributore e stavo meglio.
Di nuovo, game, set, match.
La collega junior si è ammutolita, ha cominciato a fare fumo dalle orecchie e non ha osato più proferire parola, lasciando campo libero alla collega senior e me, che abbiamo cominciato a discorrere di stronzate tanto per far passare il tempo e dissimulare il nostro gongolamento per la vittoria appena conseguita.
Te pensavi di farmi dispetto facendomi lavorare con il mal di stomaco, eh, e invece ti è andata male, cara miss stocazzo, becca e porta a casa.
Non vincerò la guerra contro di te perché sei solo una lurida puttana con la fortuna di essere protetta da Crudeliademon, ma le mie piccole battaglie sì, quelle non le vincerai mai.
E siamo solo all'inizio, baby, preparati perché non avrò pietà di te. 

giovedì 16 ottobre 2025

 La settimana lavorativa è cominciata col botto, e per la gioia di voi tutti la tanto amata "sesso e potere" continua ad andare in onda con materiale sempre più succulento, aprendo la puntata con il pianto inconsolabile della collega junior con il responsabile, disperata del fatto che la collega senior si è allontanata da lei e non parlano più come prima, e non ne capisce il motivo.
Sì eh.
Ovviamente il suo cagnolino (il responsabile) è andato subito a parlarne con la collega senior che lo ha rimesso al suo posto con due parole, che lei non ha cambiato assolutamente atteggiamento con la sua cocca, piuttosto è lei che adesso si nasconde negli uffici dietro la mensa fino a tardi e arriva nel nostro giusto per il tempo di cambiarsi prima di uscire, quindi occasioni di chiacchierare non ce ne sono più, e gli ha ribadito più volte che IO, al contrario di quella là, sono una brava ragazza, le porto rispetto, l'aiuto e, soprattutto, non le ho mai fatto niente di male.
Ma tanto al merda da un orecchio gli entra e dall'altro gli esce, che lui esegue solo gli ordini della sua cocca indipendentemente che siano assurdi, astrusi o totalmente inconcepibili, quindi se lei vuole farsi perorare le sue cause, lui lo fa punto e basta, anche se passa per coglione.
E ci passa, avoja se ci passa, ma non solo con noi sguattere, anche con tutta l'azienda.
Contento lui, contenti tutti.
Per amor di cronaca, il piantarello della collega junior è scaturito dal fatto che le dà un fastidio enorme che io abbia un bel rapporto con la collega senior e ogni volta che ci vede chiacchierare le esce il fumo dalle orecchie e si ammutolisce, che vorrebbe la sua attenzione solo su di sé e isolarmi.
Ora, la domanda sorge spontanea: premesso che lei da sette anni si comporta male con la collega senior, che le fa fare i dispetti dal responsabile e che cerca in tutti i modi di farla soffrire, mortificarla e quanto altro (non vi faccio l'elenco di tutto quello che le ha fatto che se no affitto a domani), oltre ad accollarle tutto il lavoro quando sono da sole, io mi chiedo, ma COME può pretendere la sua completa attenzione, la sua amicizia o addirittura la sua venerazione con un tale comportamento?
Quale strana turba mentale affligge la collega junior?
Vi giuro, io non riesco a capirlo.
Maltrattare gli altri, godere delle loro sofferenze e poi pretenderne la venerazione, ma perché?
Ma soprattutto, chi CAZZO sei? La regina d'Inghilterra?
Per il responsabile sì, sei una regina, ma solo per un suo tornaconto personale, mica perché sei speciale, e mi dispiace dirlo (neanche tanto), ma quel tornaconto interessa a lui e a nessun altro in azienda, tantomeno alla collega senior, piccolo particolare insignificante che ti sembra sfuggire, quindi posa lo scettro e scendi dal trono cara piccola miss stocazzo, che non sei nessuno.
E ora piangi perché nessuno ti vuole e tutti ti trattano male, dai, che solo quello sai fare, piangere e mandare il tuo cagnolino a combattere le tue battaglie, troppo vigliacca per fronteggiare qualcuno anche solo per un chiarimento, come farebbero tutte le persone normali a questo mondo.
Evidentemente non sei normale, ma su questo non c'erano dubbi.
Io invece lo sono, ma di chiarirmi con te m'importa 'na sega assai, quindi a un palmo dal culo sempre, baby, e chittesencula.
Se posso scegliere di non avere nulla a che fare con la collega junior e vivere la mia vita in pace, purtroppo lo stesso non può essere con il responsabile, che mi tocca tenermelo buono e tranquillo anche se vorrei creparlo di mazzate, soprattutto dopo l'ultimo dispettuccio che mi ha fatto, fresco fresco di lunedì, perché le rotture di coglioni viaggiano sempre a coppia, e dopo la dose per la collega senior, giustamente è arrivata la mia.
Ma fortunatamente non per colpa della collega junior, stavolta è tutta farina del suo sacco: il merda ha rosicato del fatto che fossi esonerata dal pulire l'ufficio della sicurezza per via della puzza di carogna mentre lui in questi giorni ha dovuto continuare a pulire il laboratorio lì di fianco, dove la puzza si avvertiva ugualmente, e allora mi ha ordinato di riprendere la mia mansione, perché sì, che tanto la puzza era svanita (colcazzo), e che non era giusto che lui pulisse e io no.
E qui una buona bestemmia.
Fortunatamente non devo pulire quell'ufficio tutti i giorni, ma intanto un porcodemonio ci sta tutto.
Piccolo particolare: quel laboratorio è di esclusiva pertinenza del responsabile non certo per direttive aziendali o quant'altro, ma solo perché all'epoca in cui la collega junior si occupava del mio pezzo, lei si è rifiutata di farlo ed ha smollato la pratica al suo cagnolino, ordinandogli di occuparsene vita natural durante.
E lui ha eseguito i suoi ordini scodinzolante per rimediare il biscottino, e non potendo cambiare le carte in tavola una volta arrivata io, quel laboratorio se l'è dovuto tenere, punto e basta.
Belle cose.
Più vado avanti e più mi rendo conto di quanto il responsabile è caduto in basso e di quanto continui a sprofondare per tenersi stretta la sua cocca, a discapito di amor proprio, dignità e orgoglio, e non me ne capacito.
Ma come si può?
Io posso capire pure le tempeste ormonali e quant'altro, ma a 'na certa, accanna, che hai sessant'anni suonati, mica sedici, cribbio.
E soprattutto, mica devo pagare io per gli errori che fai tu, tu te la scopi e tu ne paghi le conseguenze, eccheccazzo.
Mi mancano i bei vecchi tempi degli straordinari, mi mancano assai.

giovedì 2 ottobre 2025

 Come preventivato, alla collega junior non è piaciuto affatto il mio battibecco con il responsabile, perché poi il merda le ha subito riferito tutto come d'abitudine, e la tipa è passata immediatamente al contrattacco.
Ma con la persona sbagliata.
Da grande vigliacca qual è, lunedì non ha osato rivolgermi la parola e a fine giornata se l'è presa con la collega senior, con fare aggressivo e arrogante, arrivando anche a sventolarle le mani davanti al viso minacciosa, per sapere il motivo per cui io ce l'avrei con lei.
Ma stavolta la collega senior non è stata zitta e buona, stavolta si è fatta uscire la voce e con sicurezza le ha tenuto testa, chiarendo che se vuole sapere qualcosa da me, è a me che deve chiederlo, e se vuole sapere perché non è così benvoluta come le piacerebbe essere, dovrebbe analizzare i suoi comportamenti, che non sono mai stati corretti.
Becca e porta a casa.
Ovviamente quella sera quando le ho raggiunte in ufficio la tipa non ha rivolto le sue attenzioni verso di me, e io ho continuato ad ignorarla come sempre e ad assistere al loro battibecco senza intervenire, non sapendo di cosa stessero parlando (me lo ha rivelato la collega senior il giorno dopo).
E non finisce qui, il giorno dopo la collega senior ha preso da parte il responsabile e gliene ha dette tante, ma tante, a partire dal comportamento della sua cocca che è inammissibile e che la sfuriata della sera prima non doveva proprio permettersi di farla, concludendo il suo sfogo definendo la collega una PUTTANA e ripetendolo più volte, casomai al tipo non fosse stato chiaro.
Ma certo che gli è chiaro, che te lo dico a fare.
Comunque, il responsabile è rimasto zitto e muto non avendo motivazioni plausibili per ribattere, e alla fine è riuscito solo a tirar fuori le sue rimostranze sul fatto che la collega senior e io andiamo d'accordo, mentre non abbiamo un bel rapporto con la collega junior.
E grazie al cazzo.
Ovviamente anche qui è stato zittito, che la collega senior gli ha ribadito chiaramente che io sono una brava persona, contrariamente a quella puttana, e che le ho portato più rispetto io in questi tre mesi che abbiamo lavorato insieme che l'altra in sette anni.
E poi gliene ha dette tante altre che non sto qui a ripetere, che potete ben immaginare.
Sempre ovviamente, ora che la collega senior ha messo un punto alla questione, il responsabile e la collega junior ci stanno alla larga, non avendo le palle per affrontare nessuna delle due.
E a me non dispiace neanche un po'.
Ma vi rendete conto? Io ero la diretta interessata per le loro rimostranze e invece ho fatto solo da spettatrice alle loro beghe, inconcepibile.
Eh vabbè.
La vita continua, nonostante tutto.
Ieri sono tornata a fare un controllo dalla ginecologa per quel polipetto di cui non era certa ci fosse, e purtroppo la sua presenza è stata confermata, quindi dovrò mettermi in lista e farmi operare.
Sì, ma dove?
Se faccio richiesta ora, dovrò farlo qui a Grande Inverno, e non farei in tempo prima di tornare definitivamente nella mia Terronia, quindi sarà tutta fatica sprecata visto che poi dovrò rifare richiesta a Dreamland.
Di contro, se non provo non posso saperlo con sicurezza, magari mi dice bene e risolviamo la questione in breve tempo, chissà.
Ovviamente, nel frattempo che mi decido passerà del tempo e alla fine non risolverò una mazza, ma l'importante è che ne sia consapevole.
Finora non ho avuto problemi a trovare parcheggio la sera, ce la posso fare.

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