Finalmente questa settimana infernale è finita, giubilo sia in tutto il regno.
Mi aspettavo di peggio eh, già contemplavo di mandare affanculo il responsabile e licenziarmi seduta stante per poi correre al paesello a godermi ferie e famiglia, e invece le cose al lavoro sono andate meglio di quanto mi aspettassi.
Non bene ovviamente, ma neanche quello schifo totale che avrebbe giustificato la mia cessazione di servizio: con la collega senior ci eravamo accordate che nel suo pezzo avrei fatto l'atrio con il primo piano, che lei mi ha lasciato splendido splendente, relegando la collega junior al secondo piano, dove c'è Crudeliademon, la tipa che comanda tutto e tutti e che para il culo sia a lei che al responsabile, e le cose sono andate effettivamente come preorganizzato, senza bisogno di rimostranza alcuna.
Il brutto è stato dopo, in teoria avremmo dovuto smezzarci prima il pezzo da coprire di chi manca per due ore, e poi fare le quattro ore canoniche nel proprio pezzo personale; in pratica però, per non far affaticare troppo la collega junior, abbiamo fatto in due ore il nostro pezzo personale, e poi il pezzo della collega senior nelle restanti quattro ore.
Il problema ovviamente è sorto perché io in due ore non avrei mai potuto fare il lavoro di quattro DA SOLA, e infatti quell'imbecille del responsabile avrebbe dovuto pulirmi i corridoi, ma visto che gli pesa il culo non lo ha fatto, chiudendo la questione con l'invito a passare al volo la scopa, tanto per dare una sistemata veloce.
Peccato che io non abbia avuto il tempo neanche per fare quello, ma alle mie rimostranze il responsabile ha fatto spallucce e si è volatilizzato.
Anzi, si è lamentato che non avevo riempito i portatovaglioli cui non arrivo e che dovrebbe riempire lui che ci arriva, perché evidentemente è troppo preso a correre appresso alle gonnelle della sua protetta per lavorare come si deve, 'stammerda.
Sempre ovviamente, il tipo ha aiutato la collega junior a fare sia il suo pezzo, come fa ogni giorno, e sia il pezzo della collega senior, perché poverina dopo si affaticava troppo, oltre ad andare a prendere a casa la sua cocca perché poverina non sapeva come venire a lavorare.
Non c'è bisogno di dirlo che tutte queste premure con noialtre non le ha mai avute eh, che noi siamo di tutt'altra pasta.
Comunque, alla fine sono sopravvissuta e lunedì si tornerà alla vecchia vita, e chi s'è visto s'è visto.
Ma non finisce qui, le immense gioie del lavoro non mi abbastavano, no, non mi abbastavano, l'altra notte, mentre portavo fuori Rey, ho incrociato gli Australopitechi che tornavano da una serata di folleggiamenti e la tipa mi ha invitato a casa loro per mangiare la torta, che era il suo compleanno.
Invito declinato prima de subito, e non tanto per la mia asocialità, quanto per il non poter mangiare la torta, che se devo stare con loro senza potermi gustare il dolce, tanto vale restarsene a casa, giusto? Giusto.
E per non rischiare di incontrarli di nuovo, la notte dopo ho portato fuori Rey verso l'una, convinta che ci saremmo stati solo noi due per strada, e invece mi si è accollato un tipo che stava tornando a casa insieme al suo gatto, trattenendomi in chiacchiere per un buon quarto d'ora.
E qui una buona bestemmia.
Adesso ho il terrore di uscire di casa e incontrare gente, e non so a che ora portare fuori il cane, diobestia.
Per rimanere in tema, l'altra sera gli Australopitechi sono rimasti chiusi fuori casa, ma invece di bussare e chiedere aiuto a noi condomini hanno chiamato i vigili del fuoco che gli hanno causato dei danni alla porta, il giorno dopo quindi hanno dovuto cambiare la serratura e hanno chiesto gli attrezzi a Lemmy, che glieli ha prestati volentieri, pentendosene però quando ha visto la tipa vestita con un succinto abito leopardato, che lasciava ben poco spazio all'immaginazione.
Povero Lemmy, quella visione lo ha destabilizzato non poco e ancora ne porta le conseguenze, quanto mi dispiace per lui (e per me).
E c'è di più, l'appartamento di sopra è stato subito affittato a una nuova famiglia, quindi addio pace e addio al posto macchina lasciato libero da quelli di sopra, che anche questi nuovi sono automuniti.
A questo punto spero vivamente che non siano come gli Australopitechi, o io me ne vado prima del tempo.
Come se non bastasse, direttamente dal dimenticatoio è risbucato fuori il Principeazzurro con un invito a bere un caffè, e quando gli ho risposto che fosse "leggermente" difficile incontrarci perché adesso abito a Grande Inverno, si è premurato di dirmi che avrebbe preso qualsiasi treno per raggiungermi in caso io fossi qui da sola, ma visto che non sono qui da sola, ha concluso la conversazione con un laconico OK, per poi tornare da dove era venuto (nel dimenticatoio).
E vabbè, ora basta elencare gioie, in tv c'è la puntatona cross-over di Chicago Fire e non c'è niente di meglio che svaccare sul divano davanti una delle mie serie preferite per concludere degnamente la settimana lavorativa, di tutto il resto ora m'importa 'na sega assai, ma fatta bene che non si sa mai.
venerdì 8 agosto 2025
sabato 2 agosto 2025
A war for corporate glory
Giubilo sia in tutto il regno, sua maestà mi ha concesso l'onore di avere il terzo bacino da lui, evviva.
Ed è tutto merito della strizza dell'altro giorno, da quel momento, di cui ancora ignoriamo cosa sia accaduto tra l'altro, Rey è diventato "leggermente" più appiccicoso e coccolone, e ora ogni sera dopo cena non corre più a dormire sotto il letto, ma rimane vicino a noi e si lascia mettere sul divano e accarezzare, cosa fino ad oggi accaduta molto raramente data la sua reticenza nei nostri confronti.
E non solo, durante il giorno ogni tanto esce dal suo nascondiglio preferito e viene a reclamare carezze, spesso anche rimanendo a dormire vicino ai miei piedi quando sono ferma al pc, ed è stato proprio durante una di queste soste che ieri mattina Rey è venuto a cercare coccole lasciandosi anche prendere in braccio, cosa che non ama affatto, ricambiando le mie carezze con un bacino sul naso.
I pianti si sono sprecati ovviamente, tutte le difficoltà che abbiamo affrontato con questo cane problematico si sono dissolte in un secondo, soppiantate da una beatitudine così grande da non voler desiderare di meglio e dalla speranza che si è risvegliata nel mio cuore.
Certo, tre bacini in cinque mesi sono un po' pochi per gridare festa grande, ma almeno ho le prove che quello che stiamo facendo per lui e con lui è giusto, e i nostri sforzi non sono stati vani.
La strada da percorrere è ancora lunga e tutta in salita, ma dopotutto, Roma non fu costruita in giorno, giusto? Giusto.
Se a casa le cose vanno una meraviglia, non si può dire lo stesso a lavoro, dove l'atmosfera si fa sempre più tesa perché la collega junior non si rassegna al fatto che dovrà pulire il pezzo della collega senior la settimana prossima, e ogni giorno è guerra: le cose si svolgono in questo modo, noi tre sguattere arriviamo nel nostro ufficio, poi io e la collega senior ci avviamo verso i nostri pezzi e la collega junior rimane a discutere animatamente con il responsabile, dopodiché lui va dalla collega senior e cerca in tutti i modi di dissuaderla dal prendersi quei tre giorni di ferie, adducendo motivazioni poco plausibili del tipo che lei non ha ferie maturate, che lei non può assentarsi e tante altre di cui francamente ho perso memoria, la collega senior non cede di un passo dalla sua decisione e così il responsabile torna dalla sua cocca con le pive nel sacco, scatenando le sue furie e il suo malcontento fino al giorno dopo, quando ricomincia la tarantella per vedere esauditi i suoi desideri.
E tutto questo porta la collega senior a cercarmi mentre lavoro per sfogarsi e intrattenermi in chiacchiere per parecchio tempo e costringendomi poi a pulire a cazzo di cane docce e spogliatoi per recuperare, che non possiamo timbrare il cartellino di uscita oltre l'orario di uscita preposto, tra un misto di santi calati e maledizioni che non mi fa molto onore.
Se queste sono le premesse, la settimana prossima mi do malata e mando affanculo tutto e tutti, quanto è vero il vostro Dio in cui non credo.
Comunque, ieri sera ero così provata dalle "gioie" lavorative che Lemmy si è impietosito e ha voluto andare a cena fuori, sollevandomi così dall'onere di dover cucinare e lavare i piatti, concludendo la serata con una bella passeggiata per Grande Inverno, di nuovo in festa.
Che poi, ero uscita con la voglia di patatine fritte, ma alla fine non le ho prese, e ancora ci penso.
E' una vitaccia.
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