sabato 29 giugno 2024

Temptation waits

 Aregà, sono scioccata.
Giuro, tutto quello che mi è successo finora negli anni e nell'ultimo periodo è niente al confronto di questo trauma, e quel che è peggio, ancora non me ne capacito nonostante il misfatto sia accaduto giovedì sera.
Che poi, neanche quella giornata è stata facile, interminabile e condita dalla solita serie di imprevisti che ti fanno desiderare solo di buttarti a letto e dormire per una settimana intera, tipo il paraurti della mia macchina che, non so come e perché, si è staccato rompendosi in un punto mentre stavo parcheggiando, tra l'altro abbastanza lontano dal muretto da consentirmi di scendere senza problemi, al punto da rendere impossibile quindi esser causato da uno struscio distratto.
Il crack l'ho sentito mentre facevo manovra eh, ma lì per lì non ci ho dato peso considerando proprio la distanza ottimale tra il veicolo ed il muro, convinta di aver acciaccato invece qualcosa di altrettanto rumoroso.
E invece COLCAZZO.
Dicevo, dopo una giornata all'insegna dell'isteria pre-trasloco, dopo aver portato mamma Samara a fare l'ultima spesa grande e dopo aver cucinato per la nostra ultima cena insieme, noi due sole, mentre ci incamminavamo verso casa degli zii per andare a festeggiare il compleanno di Pinpin, mi sono fermata a controllare la macchina e mi sono accorta del paraurti mezzo staccato.
Ho provato a sistemarlo, ma senza successo, rimediando solamente una colorita calata di santi e due mani lorde, cosa quest'ultima che odio assai.
Ma non è questo che mi ha scioccato.
La causa del mio recente trauma è molto peggiore di un paraurti mezzo rotto o delle mani sporche di smog e grasso, e soprattutto il misfatto è accaduto in casa degli zii, tra tutti i parenti più stretti riuniti per mangiare la torta, ignari della tragedia che si stava consumando.
Pinpin dal canto suo era una scheggia impazzita, eccitato dai festeggiamenti e dai tanti regali ricevuti, e mentre correva da un punto all'altro della casa per dare retta ad ogni ospite e sfuggiva alle mie attenzioni, l'occhio mi è caduto sulla televisione e sul programma che stava andando in onda in quel momento:
TEMPTATION ISLAND.
Aregà, uno choc pazzesco.
Mai visto un così scarso livello televisivo, umano, intellettuale, mediatico e quant'altro vi venga in mente.
Davvero, mai visto qualcosa che raschiasse il barile così come fa quel programma.
Tralasciando che so benissimo quanto sia una totale recita, non posso fare a meno di rimanerne sconvolta, ma sconvolta tanto eh.
Ne avrei di polemiche da fare al riguardo, ma lascio il testimone ai vari opinionisti dei social che si stanno scatenando dal quel dì, e passo avanti.
Anche perché il programma parla già da sé, tra morti di figa e labbra a canotto, ma cosa ci sarebbe da aggiungere?
Ecco.
Tornando a noi, negli ultimi giorni mi sono fritta gli occhi nell'ennesima ricerca disperata di una casa da comprare a Dreamland, ma niente, fallito nell'impresa mi sono dedicata quindi agli appartamenti in affitto, e constatato quanto siano improponibili i prezzi dei bilocali qua nei dintorni, che voglio dire, siamo in periferia e non in centro capitale, mi è venuta la geniale idea di affittare un box per parcheggiarci tutti gli scatoloni di mamma Samara e Peterpan che non troveranno mai posto nella prossima abitazione, qualunque essa sia.
E così ieri mattina sono partita per Dreamland alla volta di un'agenzia immobiliare per accaparrarmi un bel box ad un prezzo decisamente abbordabile, previo consenso dei diretti interessati, ovvero madre e fratello.
Tornata da Dreamland, mi sono diretta subito dal parrucchiere dove, oltre al colore, ho dato un taglio alla mia fluente chioma che arrivava ormai quasi alla vita, non senza provare dolore e pentimento.
Ma ormai quel che è fatto è fatto, piano piano ricresceranno, inutile piangerci su.
Ovviamente non finisce qui, il mio unico momento di relax è stato interrotto da quello che temevo potesse succedere e di cui avevo espresso dubbi qualche giorno fa, chiacchierando con Harley a proposito del mio ultimo turno in gelateria.
A questo punto non so se quella sera ho avuto una delle mie intuizioni oppure me la sono tirata, anche se poi, conoscendo i miei polli, quello di cui avevo timore era facilmente prevedibile essendo di prassi comune.
Comunque, martedì sera si discorreva con Harley del mio ultimo giorno di lavoro (ieri) e le ho espresso le mie incognite riguardo l'orario di inizio turno non ancora comunicato concludendo con la speranza di poter attaccare tardi per ovvi motivi logistici, rassicurata poi dalla collega, sicura che non sarebbe servito che arrivassi presto in gelateria.
Niente di più sbagliato, porcodemonio, mentre ero sotto le mani della parrucchiera mi arriva il messaggio di Hartman che avrei dovuto attaccare prestissimo, rendendo reali i miei timori e le varie espressioni colorite riguardo i santi fino ad allora solamente immaginate nella mia mente.
Ma neanche stavolta ho ceduto, eccheccazzo, dovevo ancora tornare a casa e pranzare, senza contare che FORSE sarebbe passato zio Bobaggiustatutto per sistemarmi il paraurti e tagliare la bougainville, come potevo attaccare presto?
Con calma, dignità e classe ho spiegato la situazione ad Hartman che non ha potuto fare altro che accettare le mie volontà, organizzandosi di conseguenza.
Però a voi lo posso dire, ho rosicato abbestia quando ho letto: attacchi presto che mia sorella ha un impegno.
E allora?
E' l'unica ad avere impegni inderogabili?
NO.
I suoi impegni sono più importanti dei miei?
NO.
Ecco.
La rispostaccia ce l'avevo sulla punta della lingua, ma ho dominato i miei bassi istinti e le ho scritto con garbo che non ce l'avrei fatta ad accontentarla a causa dei MIEI impegni (che non sono meno importanti di quelli di chiunque altro), il tutto senza alcuna rimostranza o polemica.
Che poi le avevo chiesto di attaccare verso le sei e riluttante me lo aveva anche accordato, sebbene volesse approfittare della mia presenza per andare a comprarsi un vestito per il matrimonio, allora per bontà mia sono andata a lavoro mezz'ora prima per liberarla e invece di approfittare della mia presenza e squagliarsela, è rimasta fuori a chiacchierare con la veterinaria di Letamaios.
Eh vabbè, sticazzi.
Ormai è tutto finito, big ciaone gelateria.
Domani parto e non sono pronta.

giovedì 27 giugno 2024

 Non jela posso fa'.
Ieri mattina sarei dovuta andare a trovare l'amica Candy ma, dopo esser tornata tardi da lavoro la notte prima ed aver preso sonno ancora più tardi, non sono stata in grado di intendere e di volere fino a mezzogiorno.
E la mattinata di saluti e baci con gossip è sfumata, come anche l'alternativa operosa in casa, che te lo dico a fare.
Tornata poi in vita, mi sono dedicata a quello che sto procrastinando da giorni per ovvi motivi logistici: le valigie per la partenza.
Durante l'operazione che mi ha impegnato diverse ore ho calato più santi che santi, troppi vestiti e cosmetici da stipare nel trolley e nel beauty, dopo varie combinazioni di incastro che manco tetris, mi sono dovuta arrendere all'evidenza che avrei dovuto riconsiderare le mie priorità e scendere a compromessi, ovvero lasciare metà dei vestiti nell'armadio e abbandonare tutti i trucchi.
I cosmetici no, quelli che non entravano nel beauty li ho messi in uno scatolone, che a quelli non rinuncio.
Toglietemi tutto, ma non i miei cosmetici.
Dopo ore passate a mettere vestiti e togliere vestiti, ho interrotto la mia causa di stress e la calata di santi per andare a prendere mamma Samara alla fermata dell'autobus, anche se poi non è stata cosa buona e giusta visto che ho riversato tutta la mia agitazione su di lei, sbroccando ad ogni sua parola.
Scusa mammina, non ce l'avevo con te ma c'eri tu con me in quel momento e ti sei beccata il peggio di me.
Recuperato un minimo di tranquillità, mi sono preparata e me ne sono andata a cena dall'amica Candy, ben intenzionata a non lasciarmi partire senza salutarci di persona (lei, non io), e per non presentarmi a mani vuote sono passata a prendere un dolcetto al supermercato prima di partire verso la capitale.
E chi incontro fuori dal supermercato?
Mamma Samara, diretta proprio al supermercato, incazzata per avermi trovata lì e non averla accompagnata già che dovevo fare compere.
Al ché mi arrendo al cazziatone senza alcuna rimostranza e l'aspetto fuori, al caldo torrido dei 35° gradi pomeridiani, per riaccompagnarla a casa ed espiare le mie colpe, illudendomi che l'attesa sia breve come la mia sofferenza, leggermente meritata date le mie escandescenze precedenti.
Ovviamente COLCAZZO, nel supermercato c'erano anche zia e Pimpin, e l'attesa che sarebbe dovuta essere di soli cinque minuti si è allungata a dismisura.
Poi, che fai? Mandi tutti a casa a piedi con le loro buste pesanti della spesa?
No di certo, carichi tutto e tutti in macchina e fai il giro di Letamaios per riportare i passeggeri a casa.
E il ritardo si impenna.
Nonostante la sorte avversa però, sono riuscita a passare lo stesso abbastanza tempo con la mia amica e sua figlia, dispiaciuta forse più della madre per la mia partenza, e la serata è stata piacevole ed appagante fra chiacchiere, gossip, coccole ai gatti e al cane, con finale di baci e abbracci.
Lacrime no, ho una certa reputazione da difendere, io.
Candy e Lena mi mancheranno da morire, porcazzozza.
Il dopo serata purtroppo non è andato meglio, sono riuscita ad arrivare sana e salva a casa sebbene il sonno mi si portasse via, e a trovare parcheggio al volo, ma il grande demone celeste non ha gradito questa mia botta di culo e me l'ha fatta pagare immediatamente, quando uscendo con le bestie di satana ho chiuso il cancello di casa senza averne le chiavi.
Dopotutto, era parecchio che non rimanevo chiusa fuori, no?
Di svegliare mamma Samara non era proprio il caso, dopo aver calato qualche santo in silenzio che all'una di notte c'è gente che dorme, ho portato i cani a spasso come niente fosse e al mio ritorno non mi è rimasto che legarli al cancello e scavalcare la ringhiera, protetta dall'oscurità e dal deserto dell'ora tarda.
Ce ne sarebbero tante altre di cose da raccontare, ma non ho né il tempo e la voglia, per adesso accontentatevi di un piccolo aggiornamento su Sauron e il suo bipolarismo, che sarà anche l'ultimo per ovvie ragioni che non sto qui a ripetere.
Dicevamo, sono tre giorni di seguito che incontro Sauron durante il mio peregrinare in città per gli ultimi acquisti che sembrano non finire mai, e non c'è stata volta in cui si sia comportato nello stesso modo: un giorno mi ignora, un giorno chiacchiera amabilmente e l'altro mi saluta a stento.
Anzi, nel giorno in cui si è fermato a chiacchierare amabilmente mi ha detto divertito che aveva appena incotrato Hartman e Harley, facendo così l'en plein della gelateria. Al ché gli ho fatto la battutaccia di aver messo gli occhi anche su Harley e di rimando mi ha risposto di no, che anzi, di noi tre non c'è nessuna che se lo fila.
Ma fatte 'na domanda e datte 'na risposta, tesoro.
Tra l'altro, ridendo e scherzando, ha buttato lì che gli avrei dovuto offrire una cena per salutarlo prima della mia partenza, ma ovviamente ridendo e scherzando gli ho dato in culo per direttissima.
Come gli sia uscita 'sta pensata mica lo so, ma a questo punto mi viene da credere che ieri mi abbia salutato a malapena proprio perché ancora scocciato per il mio rifiuto.
Che potrebbe anche essere una valida motivazione, se non fosse bipolare di suo, quindi per me poco plausibile, ma vabbè.
Detto questo, ritorno ai miei impegni e ai miei scleri, che non finiscono mai.
Non jela posso fa'.

martedì 11 giugno 2024

 Giubilo sia in tutto il regno, ho di nuovo la mia macchina.
Zio Bobaggiustatutto ci ha lavorato tutto ieri per consegnarmela il prima possibile e, a parte il costo del pezzo sostituito, ci ho rimesso solo metà sacchetto di ciliegie buone che mi aveva dato mio suocero, direi che mi è andata di lusso.
Anche se, considerando il prezzo odierno delle ciliegie, mica lo so chi ha fatto l'affare eh.
Vabbè, sticazzi, l'importante è che sono di nuovo automunita, tutto il resto non conta.
E per provare il mio bolide stamattina me ne sono andata a Guifogna, ma non per caso: mi è venuta un'ideuzza in questi giorni che se riesco a realizzarla avrò spuntato uno degli obiettivi della mia vita, ovvero assistere al concerto dei CCCP, che adoro.
Visto che poi adoro anche collezionare i biglietti dei concerti, mi sono impuntata di volerlo comprare in negozio, ma come tradizione insegna, quando cerchi una cosa è il momento che non la trovi e allora cominci a calare santi, perché IN TEORIA google maps segna una rivendita in città ma IN PRATICA di quel negozio non c'è minimamente neanche l'ombra, e dopo aver girato inutilmente e più volte per trovarlo, te ne torni a casa senza aver concluso nulla.
O quasi, almeno la macchina pare che va.
Fanculo google maps e fanculo Guifogna, ora sono costretta a comprare il biglietto online, porcodemonio.
Parlando di cose più serie, ieri ho portato la mia piccola Lilli a fare l'ecocardiogramma con la mia solita dose di sfiga, che non è mai abbastanza.
Ovviamente non potevo sperare in una clemenza divina, come ho cominciato a prepararmi per uscire, il sole si è nascosto ed è scesa la pioggia, quel tanto che basta per sporcare tutto il pelo e le zampette di Lilli, fresca di bagnetto.
E che fai, porti un cane tutto sporco di fango dal veterinario sapendo che dovrà essere tenuto in braccio e toccato dai medici?
Certo che no, allora non potendo fare altro che raggiungere lo studio veterinario a piedi essendo sprovvista di un mezzo di locomozione, ti incolli ombrello e asciugamano e parti all'avventura, consapevole che il bel manto candido del cane, lavato appena due settimane fa, diventerà grigio topo morto e puzzerà altrettanto.
Comunque, scemenze a parte, ho sperato fino all'ultimo che la veterinaria si fosse sbagliata, ma non è stato così, la cardiologa ha confermato la sofferenza cardiaca di Lilli e le ha segnato una terapia farmacologica da seguire vita natural durante, oltre ad un altro ecocardiogramma di controllo fra qualche mese, per aggiustare eventualmente il tiro.
E qualche santo l'ho calato, che non è giusto.
Ora però basta scrivere, devo prepararmi che oggi sono in turno, e cosa ancora più importante, devo coccolare la mia piccola Lilli (Ciccio permettendo).

martedì 4 giugno 2024

Live it out

 La mia piccola Lilli soffre di cuore, diobestia.
E chi se lo aspettava?
Finora quello con il soffio al cuore è sempre stato Ren, soffio peraltro talmente leggero che il solito veterinario non se n'è mai preoccupato, mentre Lilli è sempre stata in perfetta forma.
Un po' quadrata, che mangia come non ci fosse un domani, ma vabbè.
Dicevamo, in perfetta forma fino a ieri, giorno in cui ho portato le bestie di satana a fare il vaccino dalla veterinaria di Letamaios, che ha lo studio a due passi da casa mia contrariamente al solito medico che necessita di un viaggetto in macchina e svariate calate di santi per il traffico e il disagio che ne comporta, e io di calare santi e subirmi il disagio di un viaggio in macchina con due cani non ne avevo proprio voglia, ed eccomi qui signor giudice.
Comunque, adesso i cani con il soffio al cuore sono due su due, ma solo uno ce l'ha grave al punto da dover fare un ecocardiogramma d'urgenza, la piccola Lilli.
Che poi mamma Samara ha minimizzato la questione, leggermente restia a sborsare i tanti soldi dell'esame, ma non esiste proprio, je dovesse schioppà il cuore durante una delle sue frequenti esplosioni di rabbia verso quei gatti, cani o umani che osano incrociare il suo sguardo, o peggio ancora, il suo passo, che facciamo dopo?
Meglio che sia il portafogli a piangere piuttosto che noi.
E così stamattina sono ripassata dalla veterinaria per prendere appuntamento, anche se sarebbe stato più facile telefonare, ma volete mettere il fascino di una bella passeggiata sotto il sole rispetto a una sterile interazione telefonica?
Non c'è proprio paragone.
Ormai me la canto e me la suono da sola, sono meravigliosa.
Comunque, l'aver smosso le chiappe a causa della mia ritrosia a fare telefonate mi ha portato dei vantaggi, la veterinaria mi ha mollato uno scatolone e ho trovato un bel bracciale di turchesi al mercatino dove sono andata a portare i bicchieri di Generalenonna. Non male come bottino direi, considerando la mia recente attitudine ad impossessarmi di ogni scatolone in buono stato che vedo per utilizzarlo per il trasloco e la mia passione per le pietre.
Detto questo, vado a prepararmi mentalmente alla giornata lavorativa di oggi e a fare due coccole a quella scassacazzi di Lilli che sta abbaiando contro qualcosa di indefinito, perché SI', sperando di calmarla.
Riusciremo ad arrivare al giorno della visita?

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