giovedì 27 giugno 2024

 Non jela posso fa'.
Ieri mattina sarei dovuta andare a trovare l'amica Candy ma, dopo esser tornata tardi da lavoro la notte prima ed aver preso sonno ancora più tardi, non sono stata in grado di intendere e di volere fino a mezzogiorno.
E la mattinata di saluti e baci con gossip è sfumata, come anche l'alternativa operosa in casa, che te lo dico a fare.
Tornata poi in vita, mi sono dedicata a quello che sto procrastinando da giorni per ovvi motivi logistici: le valigie per la partenza.
Durante l'operazione che mi ha impegnato diverse ore ho calato più santi che santi, troppi vestiti e cosmetici da stipare nel trolley e nel beauty, dopo varie combinazioni di incastro che manco tetris, mi sono dovuta arrendere all'evidenza che avrei dovuto riconsiderare le mie priorità e scendere a compromessi, ovvero lasciare metà dei vestiti nell'armadio e abbandonare tutti i trucchi.
I cosmetici no, quelli che non entravano nel beauty li ho messi in uno scatolone, che a quelli non rinuncio.
Toglietemi tutto, ma non i miei cosmetici.
Dopo ore passate a mettere vestiti e togliere vestiti, ho interrotto la mia causa di stress e la calata di santi per andare a prendere mamma Samara alla fermata dell'autobus, anche se poi non è stata cosa buona e giusta visto che ho riversato tutta la mia agitazione su di lei, sbroccando ad ogni sua parola.
Scusa mammina, non ce l'avevo con te ma c'eri tu con me in quel momento e ti sei beccata il peggio di me.
Recuperato un minimo di tranquillità, mi sono preparata e me ne sono andata a cena dall'amica Candy, ben intenzionata a non lasciarmi partire senza salutarci di persona (lei, non io), e per non presentarmi a mani vuote sono passata a prendere un dolcetto al supermercato prima di partire verso la capitale.
E chi incontro fuori dal supermercato?
Mamma Samara, diretta proprio al supermercato, incazzata per avermi trovata lì e non averla accompagnata già che dovevo fare compere.
Al ché mi arrendo al cazziatone senza alcuna rimostranza e l'aspetto fuori, al caldo torrido dei 35° gradi pomeridiani, per riaccompagnarla a casa ed espiare le mie colpe, illudendomi che l'attesa sia breve come la mia sofferenza, leggermente meritata date le mie escandescenze precedenti.
Ovviamente COLCAZZO, nel supermercato c'erano anche zia e Pimpin, e l'attesa che sarebbe dovuta essere di soli cinque minuti si è allungata a dismisura.
Poi, che fai? Mandi tutti a casa a piedi con le loro buste pesanti della spesa?
No di certo, carichi tutto e tutti in macchina e fai il giro di Letamaios per riportare i passeggeri a casa.
E il ritardo si impenna.
Nonostante la sorte avversa però, sono riuscita a passare lo stesso abbastanza tempo con la mia amica e sua figlia, dispiaciuta forse più della madre per la mia partenza, e la serata è stata piacevole ed appagante fra chiacchiere, gossip, coccole ai gatti e al cane, con finale di baci e abbracci.
Lacrime no, ho una certa reputazione da difendere, io.
Candy e Lena mi mancheranno da morire, porcazzozza.
Il dopo serata purtroppo non è andato meglio, sono riuscita ad arrivare sana e salva a casa sebbene il sonno mi si portasse via, e a trovare parcheggio al volo, ma il grande demone celeste non ha gradito questa mia botta di culo e me l'ha fatta pagare immediatamente, quando uscendo con le bestie di satana ho chiuso il cancello di casa senza averne le chiavi.
Dopotutto, era parecchio che non rimanevo chiusa fuori, no?
Di svegliare mamma Samara non era proprio il caso, dopo aver calato qualche santo in silenzio che all'una di notte c'è gente che dorme, ho portato i cani a spasso come niente fosse e al mio ritorno non mi è rimasto che legarli al cancello e scavalcare la ringhiera, protetta dall'oscurità e dal deserto dell'ora tarda.
Ce ne sarebbero tante altre di cose da raccontare, ma non ho né il tempo e la voglia, per adesso accontentatevi di un piccolo aggiornamento su Sauron e il suo bipolarismo, che sarà anche l'ultimo per ovvie ragioni che non sto qui a ripetere.
Dicevamo, sono tre giorni di seguito che incontro Sauron durante il mio peregrinare in città per gli ultimi acquisti che sembrano non finire mai, e non c'è stata volta in cui si sia comportato nello stesso modo: un giorno mi ignora, un giorno chiacchiera amabilmente e l'altro mi saluta a stento.
Anzi, nel giorno in cui si è fermato a chiacchierare amabilmente mi ha detto divertito che aveva appena incotrato Hartman e Harley, facendo così l'en plein della gelateria. Al ché gli ho fatto la battutaccia di aver messo gli occhi anche su Harley e di rimando mi ha risposto di no, che anzi, di noi tre non c'è nessuna che se lo fila.
Ma fatte 'na domanda e datte 'na risposta, tesoro.
Tra l'altro, ridendo e scherzando, ha buttato lì che gli avrei dovuto offrire una cena per salutarlo prima della mia partenza, ma ovviamente ridendo e scherzando gli ho dato in culo per direttissima.
Come gli sia uscita 'sta pensata mica lo so, ma a questo punto mi viene da credere che ieri mi abbia salutato a malapena proprio perché ancora scocciato per il mio rifiuto.
Che potrebbe anche essere una valida motivazione, se non fosse bipolare di suo, quindi per me poco plausibile, ma vabbè.
Detto questo, ritorno ai miei impegni e ai miei scleri, che non finiscono mai.
Non jela posso fa'.

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