Casa di Generalenonna è stata finalmente venduta, ora niente mi lega a Letamaios, le mie radici sono definitivamente troncate.
Se da un lato provo sollievo per la fine di un capitolo sofferto e per la tranquillità che consegue la conclusione tanto attesa di beghe familiari e intoppi legali, dall'altro provo un dolore sordo al pensiero di non poter più mettere piede nel luogo dove sono nata e cresciuta.
Anche mamma Samara è dispiaciuta di aver detto addio a quella casa, ma quando le ho detto che allora poteva tenersela lei, mi ha risposto: ma che ci faccio?
Effettivamente...
Comunque, ormai quello che è fatto è fatto, basta con i sentimentalismi.
Ovviamente l'atto notorio non è stato esente da disagi, e qui si potrebbe aprire una nuova puntata di "martirio e tormento d'amore", la zia Inutile, in un guizzo di inutile orgoglio, non ha voluto farsi accompagnare da nessuno all'ufficio notarile, neanche dai figli, preferendo raggiungere il luogo dell'appuntamento con i mezzi.
E fin qui non ci sarebbe stato nulla di male, peccato che la tipa abiti in un paesino sperduto dell'entroterra romano e che non metta piede al di fuori di casa sua da anni, tanto meno da sola, condizione che l'ha portata a perdersi per le strade della capitale e a far tardi all'appuntamento, con sommo fastidio del notaio che voleva annullare tutta l'operazione.
Non contenta, la zia Inutile ha viaggiato con i mezzi portandosi dietro i soldi contanti per pagare l'ultimo di tanti documenti richiesti proprio dal notaio, non volendo fare un bonifico per motivi di cui solo lei è a conoscenza, rischiando così di essere rapinata.
Ovviamente a fatto compiuto poi è stata rimproverata abbestia dalle sorelle, e a ragione, che è stata veramente incosciente a girare per la capitale da sola con i soldi in borsa, ma tanto da quell'orecchio non ci sente e dopo il cazziatone se n'è tornata a casa da sola, libera e felice di essersi tolta un peso e di averci guadagnato.
Per la cronaca, quei soldi andranno dritti dritti a finanziare il matrimonio del suo primogenito, fidanzato da anni con una ragazza che FORSE non ha idea di che bestia sia lui, tutto suo padre.
Ma dopotutto, cazzi loro.
Parliamo di cose decisamente più interessanti, ovvero il mistero di Fantasma finalmente svelato grazie ai gossip con la collega senior scambiati durante quei pochi minuti in cui riusciamo a stare da sole e spettegolare in santa pace.
Che poi, il responsabile l'altro giorno ci ha pure beccato mentre ci intrattenevamo a chiacchierare prima di attaccare in turno, sicure che tanto lui in quel momento si stava intrattenendo con la sua cocca, e così il giorno dopo ha rimandato i suoi sollazzi e ha deciso di seguirci con il furgone mentre stavamo recandoci ai rispettivi blocchi, con sommo fastidio nostro che ci siamo viste defraudate del nostro sacrosanto diritto di parlare male di lui, della sua cocca e di chiunque altro lo meriti.
Che tanto la sua è stata tutta fatica sprecata, può fare quello che vuole ma noi un modo di spettegolare lo troveremo sempre, che si desse pace che la sua battaglia è bella che persa.
Tornando a noi, praticamente Fantasma è uno dei turnisti della sicurezza che ha leccato talmente tanto il culo a Crudeliademon da riuscire a farsi assegnare un ufficio tutto suo, e ora finalmente si è palesato in azienda dopo un mese di ferie, dando così un volto al suo nome e sciogliendo ogni dubbio circa la sua esistenza.
Mese in cui ha lasciato l'aria condizionata accesa a palla giorno e notte nel suo ufficio inutilizzato, tanto per la cronaca, ma vabbè.
Aria condizionata che gli ho fatto spegnere, dato il freddo che ormai sta calando in queste lande sperdute, che c'è un limite a tutto, diobestia.
Fantasma si è fatto dare un ufficio di cui non aveva bisogno e invece Gentile e Pennellona sono costretti a rimanere nel loro che ha una perdita dal soffitto e che si riempie d'acqua quando piove (appena successo tra l'altro, e chi ha dovuto asciugare tutto? Ecco, bravi).
Di cambiare ufficio non se ne parla, il massimo che hanno ottenuto per ovviare al disagio dell'allagamento è stato un saccone enorme di plastica per ricoprire le loro scrivanie e salvaguardare così documenti e pc, in attesa che esca il bando per poter fare i lavori sul tetto.
Quindi mai.
Fortunatamente per loro (e per me), spesso lavorano da casa, ma insomma, è una magra consolazione.
Non voglio esserci quando nevicherà, ne ho timore.
Parlando di altro, il materiale che avevo ordinato è arrivato tutto, tranne la pietra grezza per il mala dell'amica Candy, e così è giunto il momento per me di mettermi all'opera e creare le collane.
Spavalda, mi son detta: basta poco, che ce vo'?
Una giornata e via, pronte tutte e tre.
E invece colcazzo, da ieri ne ho finita solo una, la più semplice tra l'altro.
Non ce la faccio, non ce la posso fare.
domenica 14 settembre 2025
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