venerdì 27 giugno 2025

 La pacchia è finita, gli scaldapizzette in ferie sono tornati tutti ai loro posti, inspiegabilmente ieri, e ora mi tocca pulire ogni ufficio a fondo, per mio sommo dispiacere, che già mi beavo di prendermela comoda fino a lunedì prossimo.
Addio ai bei tempi in cui finivo prima e potevo riposarmi nella nostra stanzetta al fresco prima di staccare ufficialmente, ora si ricomincia a sudare e a soffrire, diobestia.
Che poi, tornati gli scaldapizzette sono spariti anche i rotoli di carta igienica, e non so se le due cose siano collegate, ma mi sono fatta i cazzi miei e non ho detto niente a nessuno, che tanto sarebbe stato inutile.
Il mio tesoro? Prendetelo pure se volete, chissà se qualcuno di voi lo troverà.
E non è mica finita, un turnista che ho visto solo due volte in tre settimane oggi ha espresso disappunto perché ho spento l'aria condizionata nel suo ufficio dopo averlo pulito e prima di chiuderlo a chiave, non contento di dover ritrovare l'ufficio caldo martedì, quando sarebbe tornato a lavorare.
Parliamone.
Il tipo si è scocciato perché ho spento l'aria condizionata nel suo ufficio che sarebbe rimasto chiuso a chiave fino a martedì prossimo.
Cioè, 'sto tipo ha l'abitudine di lasciare l'aria condizionata accesa per giorni e giorni, e nessuno controlla o dice qualcosa, e l'avrebbe lasciata accesa giorno e notte per tutto il week-end, se non fossi intervenuta io, maltrattatrice di scaldapizzette che vogliono trovare l'ufficio fresco a qualunque costo.
Gliele avrei date io le pizze, a due a due finché non diventano dispari, altroché.
Statali del cazzo, che categoria inutile, diobestia.
E mica solo lui, c'è una di loro, sempre turnista, che addirittura aspetta che io lavi il pavimento del corridoio per decidere di staccare, lasciando così le sue pedate ovunque senza degnarsi di mostrarsi un minimo dispiaciuta o di profondersi in scuse che non sarebbero affatto sincere, ma comunque gradite.
Lei tranquillamente mi passa accanto mentre ho ancora il mocio in mano, con lo sguardo fisso e altero, e se ne va, soddisfatta della sua passeggiata.
E io calo santi, non potendo lanciarle maledizioni (per etica, mica per altro).
E meno male che è donna, ho più solidarietà dagli uomini, da questo punto di vista.
Uno di quelli fissi, che mi ha preso in simpatia essendo di Anguillara, ormai chiude baracca e burattini e se ne va appena mi vede, e intima agli altri di andar via che se no rischiano la vita, che sono pericolosa se mi lasciano le pedate in giro (cosa che lui fa spesso, rimediando i miei rimproveri).
C'è da dire però che si è sempre scusato quando è passato sul pavimento bagnato, e ora mi chiede il permesso di camminare dove sto lavorando quando deve staccare, dimostrandomi più rispetto lui che le sue colleghe, con cui condivido lo stesso genere.
E vabbè, fortunatamente dovrò tenermi questo lavoro solo qualche mese, poi torneremo nella nostra terronia e affanculo tutti quanti, buoni o cattivi che siano.
A tal proposito, oggi è il compleanno di Pinpin e così dopo pranzo ho mandato un vocale di auguri alla cugina Malmostosa per farglielo ascoltare, e lei mi ha assicurato che lo avrebbe fatto appena si fosse svegliato dalla pennichella.
E non l'ho più sentita.
Ma forse sono io che ho preteso troppo, che un messaggio di ringraziamento o di gradimento per il pensiero non è minimamente concepibile, chissà.
E vabbè, dopotutto chi nasce tondo non può mica morire quadrato, quindi rimarrò con l'eterno dubbio che Pinpin sia stato contento di ricevere i miei auguri o meno, che non si può ottenere sangue da una rapa.
Ma quanto sono saggia, io.

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