sabato 31 maggio 2025

Lying in my bed again


 Alla fine ho ceduto, non riuscendo più a sopportare il dolore che resiste ai farmaci finora assunti e le notti insonni, mi sono decisa  e ho chiesto l'aiuto da casa per farmi fare le punture.
Basta poco, che ce vo'?
Ecco, lasciamo perdere.
Innanzitutto, ci vuole il medico che ti prescrive il farmaco, e poi un volontario che ti faccia la puntura, anche il medico stesso all'occorrenza, e io non ho nessuno dei due, a causa della negligenza degli sportellisti ASL per il primo (ma questa è tutta un'altra storia), e a causa della mia asocialità per il secondo.
Allora abbiamo contattato il medico proprietario del box che abbiamo affittato, il quale, molto sbrigativamente, ci ha mandato diretti in farmacia per farmi fare la puntura, che tanto un qualche medico in loco  disponibile alla mansione si trova sempre.
E così, trascinando le mie dolorose membra fino alla farmacia più vicina, piena di belle speranze per la fine imminente delle mie sofferenze, mi sono scontrata con la dura realtà dei fatti che:
UNO, nelle farmacie nessuno fa le punture a chicchessia;
DUE, ci vuole comunque la prescrizione del medico per il farmaco, prescrizione che ovviamente il tipo non mi ha fatto;
TRE, per le punture posso provare alla croce rossa, al pronto soccorso o alla guardia medica, sperando in un esito positivo almeno con una di queste opzioni.
E qui una buona bestemmia.
Rassegnata a passare un'altra giornata di sofferenza, ho atteso di ricevere la fantomatica ricetta e poi, nel tardo pomeriggio mi sono incamminata con Lemmy verso la croce rossa vicino casa, non più così piena di belle speranze, dove ho ricevuto il primo rifiuto alla prestazione, perché non esiste che in croce rossa si facciano punture.
E andiamo.
Con la morte nel cuore e qualche santo calato, ho allungato la strada e la mia agonia verso il pronto soccorso, ben più lontano, con le speranze decisamente dimezzate, dove ho ricevuto il secondo rifiuto, perché in pronto soccorso non sono autorizzati a fare iniezioni.
Con le pive nel sacco siamo tornati a casa, accompagnati dai vari santi che ho calato al secondo rifiuto e dl dolore che non mi ha mai abbandonato, dove sono tornata a vegetare sul letto in attesa che arrivassero le venti per poter chiamare la guardia medica, la mia ultima spiaggia, ormai senza alcuna speranza visto che non era sicuro che il medico di turno si sarebbe prestato ad aiutarmi, che non tutti lo fanno.
E meno male che siamo noi terroni i pressapochisti.
Comunque, alla fine tutto è bene quel che finisce bene: dopo un'attesa neanche tanto interminabile con il call center della guardia medica per prenotare l'appuntamento, e dopo aver aspettato che il medico di turno si liberasse per poter venire a conoscenza della situazione e mi desse appuntamento, finalmente la mia agonia ha avuto fine e mi sono fatta bucare la chiappa.
Stamattina sono ancora dolorante e non riesco a stare in piedi più di tanto, ma già che stanotte sono riuscita a dormire e riposare è tanta roba, veramente tanta roba.
E anche per oggi il mio tempo qui è finito, la mia schiena grida pietà ed è ora di tornare a vegetare sul letto per l'ennesima volta.
E andiamo.

Nessun commento:

Posta un commento

post popolari