Domani partiamo e non me ne può fregar di meno, le mie priorità in questo momento sono ben altre: i dannati gomitoli che non troverò mai e la copertina che rimarrà incompiuta.
In teoria domani mamma Samara sarebbe dovuta andare in missione dal mio spacciatore per il recupero del bene prezioso, in pratica invece se ne va al funerale della mia cugina sconosciuta e starà fuori tutto il giorno.
E qui una buona bestemmia.
Sì vabbè, un funerale è molto più importante e dovrei essere dispiaciuta per quello che è successo, ma apprendere della dipartita della mia cugina sconosciuta è stato come leggere i necrologi delle persone affissi sui muri, che alla fin fine non c'era poi tutta questa differenza per me, sconosciuti tutti allo stesso livello.
In questo momento la coperta ha molta più importanza, il fatto poi che l'ultima occasione che avevo per recuperare i preziosi gomitoli è andata in fumo mi scoccia assai, ora dovrò modificarne la conclusione e il risultato non sarà perfetto, diobestia.
Ma non ho alternative, a meno di rimandare la consegna della copertina a data da destinarsi, probabilmente quando il pargolo avrà compiuto diciotto anni, se l'andazzo rimane questo.
Non mi sembra proprio carino, però.
E no, non mi sento un mostro a volgere le mie attenzioni ad un oggetto materiale piuttosto che ad un essere non più vivente.
Comunque, in tutto questo marasma che ci circonda negli ultimi giorni, almeno una cosa di cui rallegrarsi c'è: le mie analisi sono perfette, a parte l'anemia, di cui non mi preoccupo affatto essendo una costante della mia vita.
Un problema di meno, insomma, che il motivo della dipartita della mia parente mi aveva impensierito non poco.
A parte le valigie, che non voglio fare e non farò finché non sarà strettamente necessario, ovvero domani mattina prima di partire, non mi è rimasto granché a cui pensare: la casa è pulita, i regali sono incartati e le mille cose da portare giù sono già belle che pronte.
Quello invece che non sono riuscita a portare a termine rimarrà incompiuto, che m'importa 'na sega assai.
Vada come vada, stavolta sono in modalità zen, tranquilla e rilassata.
Anche perché la mia ansia è tutta rivolta verso una sola cosa, a parte la coperta: lasciare casa chiusa per dieci giorni.
E siccome la mia boccaccia è pericolosa non ne parlo in alcun modo con nessuno, sia mai che si dovesse avverare quello che più temo, ovvero le visite sgradite da parte di ospiti inattesi.
Anche se poi qui di prezioso non abbiamo nulla, rischieremmo solo i dispetti di ritorsione, molto più preoccupanti a mio avviso, visto che poi dovremmo ripagare i danni di tasca nostra.
Senza contare che la casa rimarrebbe aperta fino al nostro ritorno, e la cosa non mi arride affatto.
Ma più di tutto, mi impensierisce la possibilità di perdere in qualche modo il mio polmone artificiale, il pc.
Dubito che venga rubato non essendo così comodo da portare in giro, ma danneggiato forse sì, e la possibilità che succeda mi attanaglia l'anima: c'è tutta la mia vita qui dentro e già mi si crepa il cuore a starne lontano per tutto il tempo della nostra vacanza, figuriamoci perdere in maniera definitiva il suo contenuto.
Inconcepibile.
E sì, mi fa più male perdere la mia vita dentro il pc che una parente mai vista e conosciuta.
Vabbè, detto questo la finisco qui, che sono andata oltre e rischio di tirarmela.
Vado a farmi un giro al mercato, fosse mai che rimedio i gomitoli giusti.
giovedì 19 dicembre 2024
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