E anche questo Natale... se lo semo levato dalle palle.
Oggi è tutto tranquillo, sono da sola a casa di mamma Samara e passo il tempo a giocare con il pc sul divano e Lilli accoccolata al mio fianco, ma chi m'ammazza a me?
In teoria sarei dovuta tornare a Dreamland con il treno per la seduta in presenza di psicoterapia, ma in pratica me ne sono rimasta qui un giorno in più, che i bagagli erano troppi per viaggiare sui mezzi.
A proposito di bagagli, la prima notte che ho dormito qui ho lasciato il trolley aperto sul pavimento e Lilli ci ha dormito dentro, l'ho capito quando dovevo cambiarmi per il cenone della vigilia e ho trovato i vestiti pieni zeppi di peli bianchi, che non erano assolutamente i miei.
E ho capito anche perché quella notte il vestito rosso che era bello pulito e piegato in valigia si trovava invece buttato sul pavimento, lì per lì ero presa ad aiutare mamma Samara che stava male e non ci ho dato peso, ma poi alla vista del trolley pieno di peli mi si è accesa la lampadina: quella fetente di Lilli lo aveva buttato fuori dalla valigia, forse non gradendo la sua morbidezza o il suo odore.
C'era da arrabbiarsi ma non l'ho fatto, anzi, mi sono fatta una gran bella risata al pensiero che alla sua veneranda età sia ancora vispa e in vena di certe marachelle, e poi voleva solo starmi vicino non potendo salire sul letto, mica poteva dormire sul pavimento, no?
Povera stella.
Certo, la puzza di cane sui miei vestiti non era proprio entusiasmante, ma alla fin fine non è successo niente di irreparabile.
Diciamo che mi è successo di peggio in questi giorni, a cominciare proprio dalla vigilia: con mamma Samara dolorante e debilitata dall'influenza intestinale siamo state in giro fino alle due di pomeriggio per fare spesa e cercare i regali per i nipoti, che quelli ordinati risultavano smarriti.
Ovviamente lo abbiamo scoperto all'ultimo momento, e ovviamente abbiamo dovuto cercare delle alternative che andavano bene a mia cognata, per non rischiare che facessero una brutta fine una volta scartati, come già successo in altre occasioni.
Che tradotto è stato: io che facevo la trottola nei negozi alla ricerca di quello che mi indicava mia cognata per telefono e mamma Samara buttata da una parte cercando di non vomitare o svenire, tra i vari borbottamenti nostri per l'assurda situazione.
Ma alla fine siamo riuscite a trovare qualcosa di decente che incontrasse il favore di mia cognata e a tornare a casa vincitrici, con i nostri bei trofei tra le mani (e la spesa).
Dopo un pranzo veloce e un altrettanto veloce vomito, abbiamo passato il pomeriggio a cucinare per il Natale e pulire, concludendo con un po' di sano relax sul divano prima di uscire di nuovo per recarci a casa di Peterpan, dove abbiamo passato la serata.
Fortunatamente il malessere di mamma Samara è stato effimero ed è riuscita a mangiare tutto senza problemi, almeno quello è filato liscio come l'olio.
Io invece quella sera mi sono chiusa il mignolo nella porta dell'ascensore, da brava cogliona.
Come se non bastasse, prima di cena Gnegno mi si è avvicinato e mi ha detto:
"tanto lo so che oggi siete andate a farci i regali, ho sentito mamma e papà che parlavano al telefono e ho capito tutto".
Stocazzo.
Ci ho pure provato ad arrampicarmi sugli specchi e tirar fuori qualche scemenza, ma alla fine ho capitolato e confessato la verità, che Gnegno non è stupido.
E poi ha otto anni, era pure ora che smettesse di credere a babbo natale, cribbio.
Che già aveva smesso da un pezzo di crederci, ma tutti noi continuavamo a raccontar balle per non disilludere Memina, anche se io non ero poi così concorde.
Comunque, a parte il mignolo dolorante e la stanchezza per la giornata impegnativa, abbiamo passato una bella vigilia, anche quest'anno mi sono messa una parrucca colorata e Memina si è divertita a riempirmi di mollette "per essere bellissima", divertendo tutti per l'intera serata.
Anche per Natale siamo stati da Peterpan, volevo svaccare tutta la mattina e presentarmi da loro per l'ora di pranzo ma non c'è stato verso, i nipotini aspettavano noi per aprire i regali e sarebbe stata una cattiveria arrivare tardi, quindi a malincuore ho rinunciato a ore di svago per far contenti i miei pezzi di cuore.
La giornata è scorsa tranquilla e in pace, i nipotini hanno gradito i regali, abbiamo giocato tutti insieme appassionatamente finché ne hanno avuto voglia e non sono mancati cibo e bevande, tra cui il mio adorato pandoro senza lattosio, aperto con somma impazienza mia e finito in un batter d'occhio.
Il panettone invece me lo sono fatta fuori da sola tra lunedì e martedì, che non piaceva a nessuno (bella come scusa, eh).
Tra l'altro quel fetente di Gnegno ha colpito ancora, mentre Lemmy mi perculava per telefono insinuando che fossi ciucca, se n'è uscito a gran voce che non lo ero perché il vino se l'era bevuto tutto la madre.
Non je se po' nasconde proprio niente, che culo.
Inoltre ho finalmente finito la copertina, che ora giace sullo stendino dopo essere stata lavata e bloccata, in attesa di essere consegnata al suo destinatario.
Quanto mi senta leggera e in pace, non avete idea.
Ieri invece sono venuti loro a casa di mamma Samara e sono stati con noi tutta la giornata, dopo pranzo ci siamo fatti un giro alla pista di pattinaggio e abbiamo mandato i nipotini da soli allo sbaraglio, da vere merde.
Anche se le nostre motivazioni erano più che plausibili: Peterpan aveva la mano infortunata, mia cognata odia pattinare ed io stavo morendo di freddo.
Poi mi sono fatta un esame di coscienza, ho preso i cani che ci eravamo portati appresso e li ho ricondotti a casa, dopodiché sono tornata alla pista di pattinaggio più in forma che mai, scaldata dalla camminata appena fatta, pronta per entrare e dare supporto ai nipotini.
Che non ne hanno avuto bisogno, sono stati bene da soli e io sono rimasta a guardarli dagli spalti, inutile, mentre la mia temperatura corporea man mano scendeva di nuovo.
Finito di pattinare ce ne siamo tornati a casa di mamma Samara, abbiamo fatto merenda, giocato, cenato, giocato e poi tanti saluti, ci si rivede alla prossima reunion.
E ora la quiete dopo la tempesta.
Che pace.
Se non fosse che non ci sono dolci per me, sarebbe tutto perfetto.
Ma c'è Lilli, non mi posso lamentare.
venerdì 27 dicembre 2024
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