venerdì 27 dicembre 2024

 E anche questo Natale... se lo semo levato dalle palle.
Oggi è tutto tranquillo, sono da sola a casa di mamma Samara e passo il tempo a giocare con il pc sul divano e Lilli accoccolata al mio fianco, ma chi m'ammazza a me?
In teoria sarei dovuta tornare a Dreamland con il treno per la seduta in presenza di psicoterapia, ma in pratica me ne sono rimasta qui un giorno in più, che i bagagli erano troppi per viaggiare sui mezzi.
A proposito di bagagli, la prima notte che ho dormito qui ho lasciato il trolley aperto sul pavimento e Lilli ci ha dormito dentro, l'ho capito quando dovevo cambiarmi per il cenone della vigilia e ho trovato i vestiti pieni zeppi di peli bianchi, che non erano assolutamente i miei.
E ho capito anche perché quella notte il vestito rosso che era bello pulito e piegato in valigia si trovava invece buttato sul pavimento, lì per lì ero presa ad aiutare mamma Samara che stava male e non ci ho dato peso, ma poi alla vista del trolley pieno di peli mi si è accesa la lampadina: quella fetente di Lilli lo aveva buttato fuori dalla valigia, forse non gradendo la sua morbidezza o il suo odore.
C'era da arrabbiarsi ma non l'ho fatto, anzi, mi sono fatta una gran bella risata al pensiero che alla sua veneranda età sia ancora vispa e in vena di certe marachelle, e poi voleva solo starmi vicino non potendo salire sul letto, mica poteva dormire sul pavimento, no?
Povera stella.
Certo, la puzza di cane sui miei vestiti non era proprio entusiasmante, ma alla fin fine non è successo niente di irreparabile.
Diciamo che mi è successo di peggio in questi giorni, a cominciare proprio dalla vigilia: con mamma Samara dolorante e debilitata dall'influenza intestinale siamo state in giro fino alle due di pomeriggio per fare spesa e cercare i regali per i nipoti, che quelli ordinati risultavano smarriti.
Ovviamente lo abbiamo scoperto all'ultimo momento, e ovviamente abbiamo dovuto cercare delle alternative che andavano bene a mia cognata, per non rischiare che facessero una brutta fine una volta scartati, come già successo in altre occasioni.
Che tradotto è stato: io che facevo la trottola nei negozi alla ricerca di quello che mi indicava mia cognata per telefono e mamma Samara buttata da una parte cercando di non vomitare o svenire, tra i vari borbottamenti nostri per l'assurda situazione.
Ma alla fine siamo riuscite a trovare qualcosa di decente che incontrasse il favore di mia cognata e a tornare a casa vincitrici, con i nostri bei trofei tra le mani (e la spesa).
Dopo un pranzo veloce e un altrettanto veloce vomito, abbiamo passato il pomeriggio a cucinare per il Natale e pulire, concludendo con un po' di sano relax sul divano prima di uscire di nuovo per recarci a casa di Peterpan, dove abbiamo passato la serata.
Fortunatamente il malessere di mamma Samara è stato effimero ed è riuscita a mangiare tutto senza problemi, almeno quello è filato liscio come l'olio.
Io invece quella sera mi sono chiusa il mignolo nella porta dell'ascensore, da brava cogliona.
Come se non bastasse, prima di cena Gnegno mi si è avvicinato e mi ha detto:
"tanto lo so che oggi siete andate a farci i regali, ho sentito mamma e papà che parlavano al telefono e ho capito tutto".
Stocazzo.
Ci ho pure provato ad arrampicarmi sugli specchi e tirar fuori qualche scemenza, ma alla fine ho capitolato e confessato la verità, che Gnegno non è stupido.
E poi ha otto anni, era pure ora che smettesse di credere a babbo natale, cribbio.
Che già aveva smesso da un pezzo di crederci, ma tutti noi continuavamo a raccontar balle per non disilludere Memina, anche se io non ero poi così concorde.
Comunque, a parte il mignolo dolorante e la stanchezza per la giornata impegnativa, abbiamo passato una bella vigilia, anche quest'anno mi sono messa una parrucca colorata e Memina si è divertita a riempirmi di mollette "per essere bellissima", divertendo tutti per l'intera serata.
Anche per Natale siamo stati da Peterpan, volevo svaccare tutta la mattina e presentarmi da loro per l'ora di pranzo ma non c'è stato verso, i nipotini aspettavano noi per aprire i regali e sarebbe stata una cattiveria arrivare tardi, quindi a malincuore ho rinunciato a ore di svago per far contenti i miei pezzi di cuore.
La giornata è scorsa tranquilla e in pace, i nipotini hanno gradito i regali, abbiamo giocato tutti insieme appassionatamente finché ne hanno avuto voglia e non sono mancati cibo e bevande, tra cui il mio adorato pandoro senza lattosio, aperto con somma impazienza mia e finito in un batter d'occhio.
Il panettone invece me lo sono fatta fuori da sola tra lunedì e martedì, che non piaceva a nessuno (bella come scusa, eh).
Tra l'altro quel fetente di Gnegno ha colpito ancora, mentre Lemmy mi perculava per telefono insinuando che fossi ciucca, se n'è uscito a gran voce che non lo ero perché il vino se l'era bevuto tutto la madre.
Non je se po' nasconde proprio niente, che culo.
Inoltre ho finalmente finito la copertina, che ora giace sullo stendino dopo essere stata lavata e bloccata, in attesa di essere consegnata al suo destinatario.
Quanto mi senta leggera e in pace, non avete idea.
Ieri invece sono venuti loro a casa di mamma Samara e sono stati con noi tutta la giornata, dopo pranzo ci siamo fatti un giro alla pista di pattinaggio e abbiamo mandato i nipotini da soli allo sbaraglio, da vere merde.
Anche se le nostre motivazioni erano più che plausibili: Peterpan aveva la mano infortunata, mia cognata odia pattinare ed io stavo morendo di freddo.
Poi mi sono fatta un esame di coscienza, ho preso i cani che ci eravamo portati appresso e li ho ricondotti a casa, dopodiché sono tornata alla pista di pattinaggio più in forma che mai, scaldata dalla camminata appena fatta, pronta per entrare e dare supporto ai nipotini.
Che non ne hanno avuto bisogno, sono stati bene da soli e io sono rimasta a guardarli dagli spalti, inutile, mentre la mia temperatura corporea man mano scendeva di nuovo.
Finito di pattinare ce ne siamo tornati a casa di mamma Samara, abbiamo fatto merenda, giocato, cenato, giocato e poi tanti saluti, ci si rivede alla prossima reunion.
E ora la quiete dopo la tempesta.
Che pace.
Se non fosse che non ci sono dolci per me, sarebbe tutto perfetto.
Ma c'è Lilli, non mi posso lamentare.

giovedì 19 dicembre 2024

 Domani partiamo e non me ne può fregar di meno, le mie priorità in questo momento sono ben altre: i dannati gomitoli che non troverò mai e la copertina che rimarrà incompiuta.
In teoria domani mamma Samara sarebbe dovuta andare in missione dal mio spacciatore per il recupero del bene prezioso, in pratica invece se ne va al funerale della mia cugina sconosciuta e starà fuori tutto il giorno.
E qui una buona bestemmia.
Sì vabbè, un funerale è molto più importante e dovrei essere dispiaciuta per quello che è successo, ma apprendere della dipartita della mia cugina sconosciuta è stato come leggere i necrologi delle persone affissi sui muri, che alla fin fine non c'era poi tutta questa differenza per me, sconosciuti tutti allo stesso livello.
In questo momento la coperta ha molta più importanza, il fatto poi che l'ultima occasione che avevo per recuperare i preziosi gomitoli è andata in fumo mi scoccia assai, ora dovrò modificarne la conclusione e il risultato non sarà perfetto, diobestia.
Ma non ho alternative, a meno di rimandare la consegna della copertina a data da destinarsi, probabilmente quando il pargolo avrà compiuto diciotto anni, se l'andazzo rimane questo.
Non mi sembra proprio carino, però.
E no, non mi sento un mostro a volgere le mie attenzioni ad un oggetto materiale piuttosto che ad un essere non più vivente.
Comunque, in tutto questo marasma che ci circonda negli ultimi giorni, almeno una cosa di cui rallegrarsi c'è: le mie analisi sono perfette, a parte l'anemia, di cui non mi preoccupo affatto essendo una costante della mia vita.
Un problema di meno, insomma, che il motivo della dipartita della mia parente mi aveva impensierito non poco.
A parte le valigie, che non voglio fare e non farò finché non sarà strettamente necessario, ovvero domani mattina prima di partire, non mi è rimasto granché a cui pensare: la casa è pulita, i regali sono incartati e le mille cose da portare giù sono già belle che pronte.
Quello invece che non sono riuscita a portare a termine rimarrà incompiuto, che m'importa 'na sega assai.
Vada come vada, stavolta sono in modalità zen, tranquilla e rilassata.
Anche perché la mia ansia è tutta rivolta verso una sola cosa, a parte la coperta: lasciare casa chiusa per dieci giorni.
E siccome la mia boccaccia è pericolosa non ne parlo in alcun modo con nessuno, sia mai che si dovesse avverare quello che più temo, ovvero le visite sgradite da parte di ospiti inattesi.
Anche se poi qui di prezioso non abbiamo nulla, rischieremmo solo i dispetti di ritorsione, molto più preoccupanti a mio avviso, visto che poi dovremmo ripagare i danni di tasca nostra.
Senza contare che la casa rimarrebbe aperta fino al nostro ritorno, e la cosa non mi arride affatto.
Ma più di tutto, mi impensierisce la possibilità di perdere in qualche modo il mio polmone artificiale, il pc.
Dubito che venga rubato non essendo così comodo da portare in giro, ma danneggiato forse sì, e la possibilità che succeda mi attanaglia l'anima: c'è tutta la mia vita qui dentro e già mi si crepa il cuore a starne lontano per tutto il tempo della nostra vacanza, figuriamoci perdere in maniera definitiva il suo contenuto.
Inconcepibile.
E sì, mi fa più male perdere la mia vita dentro il pc che una parente mai vista e conosciuta.
Vabbè, detto questo la finisco qui, che sono andata oltre e rischio di tirarmela.
Vado a farmi un giro al mercato, fosse mai che rimedio i gomitoli giusti.

giovedì 5 dicembre 2024

 Lo sapevo che non dovevo iscrivermi al gruppo dei volpini, me so' rovinata con le mani mie: è uscito fuori l'annuncio di un volpino anziano uguale al mio Ciccio con gli stessi problemi renali (con in più un tumore, ma vabbè), ed è inutile dire che me ne sono innamorata e che non faccio altro che pensare lui (oltre al mio Ciccio).
D'altronde, come potrei non pensare a lui? I suoi padroni lo hanno abbandonato proprio perché malato e sta soffrendo così tanto che ha smesso di mangiare, vorrei averlo qui con me e dargli tutto l'amore e le cure che merita, fargli vivere al meglio il tempo che gli resta e farlo soffrire il meno possibile.
Peccato che stavolta Lemmy non sia d'accordo con me, per lui posso adottare qualsiasi altro cane, ma non quello, con quel cane mi farei solo del male, che è un sostituto del mio Ciccio e non avendo ancora elaborato il lutto, non è cosa buona e giusta PER ME ricominciare con la sofferenza.
Come posso biasimarlo?
Ha tutte le ragioni di questo mondo, è innegabile, ma credo anche che la sofferenza per il nuovo volpino sarà diversa da quella per il mio Ciccio, che era il mio bambino.
Ma ovviamente la sicurezza non ce l'ho.
Il fatto poi che quel volpino sia in Puglia non fa che complicare le cose, fosse stato qui al freddo Norde lo avrei adottato già dal giorno dopo, che te lo dico a fare.
Parlando di cose più serie, finalmente mi sono decisa a rinnovare l'assicurazione della macchina, dopo settimane di procrastinazione intensa.
Grazie al mio solito culo però sarà valida solo fra una settimana, ma tanto m'importa 'na sega assai, che la macchina l'ho lasciata a Dreamland, chiusa in un box.
Tra l'altro, in quel box ci sono anche gli ultimi scatoloni che ho fatto, uno dei quali contenente la lampada di sale incastrata in mezzo a tutte le altre cianfrusaglie, buttata alla rinfusa convinta che me la sarei portata qui a Grande Inverno.
Cosa mai avvenuta invece, l'ho lasciata lì senza preoccuparmene finché non mi è venuto il pallino che potesse perdere acqua a causa dell'umidità degli ultimi giorni, e così ho messo in croce un amico di Lemmy per andare a controllare la situazione ed evitare di bagnare tutte le mie cose ammassate nello scatolone.
Ora la situazione è sotto controllo, la lampada è stata spostata e l'antico scatolone è stato tratto in salvo.
Sempre a proposito del mio solito culo, la settimana scorsa la psicologa mi ha cazziato perché non faccio analisi da parecchio tempo, un po' per pigrizia e un po' per i miei traumi su tutto quello che riguarda ospedali e visite mediche, e così mi sono fatta coraggio e ho chiesto alla dottoressa di farmi l'impegnativa per un check-up completo.
Ovviamente mi ci sono voluti due giorni attaccata al telefono per riuscire ad avere la ricetta, che lo studio medico non è per niente organizzato in merito, ma tutto è bene quel che finisce bene, anche se avrei dovuto fare le analisi stamattina e non ci sono andata perché non mi ero accorta di dover fare anche quelle delle urine, e non ho il contenitore.
Evviva.
Eh vabbè, tanto tra poco esco a fare le mie solite commissioni e con l'occasione passo anche in farmacia, che problema c'è?
A tutto c'è rimedio, sempre.

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