lunedì 23 settembre 2024

Is my love enough?

 Il mio Ciccio non c'è più.
Sabato sera, poco prima di cena, ha avuto una forte crisi epilettica, ed è stato l'inizio della fine.
Ovviamente io non c'ero, grazie a Murphy.
Anzi, non c'ero stata tutto il giorno, troppo presa dagli ultimi casini prima del nostro ritorno a Grande Inverno programmato per il giorno dopo, ovvero ieri.
Quella mattina avevo fatto la pallina da tennis tra pulizia, carico della macchina, scatoloni da portare giù, roba da gettare all'isola ecologica (cui hanno pensato poi i miei zii, alleggerendomi il carico), qualche calla da mettere in vaso approfittando della bella giornata e la visita in tre case per mamma Samara, il tutto prima di pranzo.
L'unico momento di svago è stato proprio il pranzo al sushi insieme a Lemmy, con la scusa di festeggiare il nostro passato anniversario mi sono concessa una pausa per rifiatare un attimo e per godermi la compagnia del mio sole e stelle, prima di ricominciare a sgobbare.
Finito di pranzare, sono tornata a casa per far mangiare Ciccio, solo che aveva appena vomitato ed ho preferito dargli una cosetta leggera invece del solito pasto, rimandando tutto alla cena.
Lì per lì non mi sono preoccupata ben sapendo che è soggetto ad episodi del genere, ma forse il suo declino potrebbe essere cominciato proprio da quel digiuno che lo ha debilitato, sballandogli poi tutti i valori che hanno innescato la spirale discendente in cui è caduto.
Come ho detto, non ho dato peso al suo vomito e ho fatto come al solito, integratore nutritivo e un pezzo di fetta biscottata, in attesa del pasto completo della sera, dedicando le mie attenzioni alla vaschetta del water che in quel momento perdeva acqua, smontarla e fermare il guasto mi è sembrato più importante di tutto il resto, anche del mio cane.
E dopo aver risolto in bagno, sono salita a Dreamland per scaricare le ultime cianfrusaglie, preparare quelle da portare a Grande Inverno e godermi un altro po' il mio omone, tranquilla e serena per come si stavano svolgendo le cose, fino ad allora senza intoppi o fastidi.
Anzi, al mio ritorno a casa, mi sono fermata anche in pasticceria a prendere due dolcetti per il dopocena e chiudere in bellezza l'ultima serata insieme a mamma Samara, non immaginando minimamente la tragedia che si sarebbe svolta di lì a poco.
Al mio rientro le bestie di Satana scorrazzavano felici in giardino, sembrava veramente il quadro perfetto di un perfetto sabato di fine estate: commissioni tutte concluse, un po' di svacco sul divano con i miei cuccioli per farmi perdonare della mia assenza, cena e dolcetto, e poi tutti a nanna, ma cosa volevo di più dalla vita?
E invece mi ha chiamato Hartman, ricordandomi del giacchetto che avevo lasciato in gelateria, e così sono corsa alla volta del recupero, fermandomi poi a salutare lei e gli amici Consigliere e Dentista, che erano lì a fare comunella.
Mi si è pure accollato un altro amico di Hartman, che non la finiva più di chiacchierare, ed alla fine da cinque minuti che volevo restare, me ne sono andata via mezzora dopo, non immaginando quanto quella pausa mi sarebbe stata fatale.
Proprio mentre ero lontana da casa per l'ennesima volta, Ciccio ha avuto la sua primi crisi epilettica, mamma Samara mi ha chiamato più volte per avvertirmi, ma non ho sentito il telefono, e si è ritrovata da sola ad affrontare un'emergenza cui non era minimamente preparata, spaventata abbestia.
Quando poi sulla strada del ritorno l'ho richiamata, mi ha investito di rabbia ed insulti per la mia negligenza, mentre mi spiegava quello che era appena successo, ma come biasimarla?
Mi sono insultata anche io, per non essere tornata subito a casa.
Certo, non avrei mai potuto evitare la crisi del mio Ciccio, ma forse tranquillizzare mia madre, sì.
Purtroppo per Ren, non ha avuto una sola crisi epilettica, ma sette, stando male per circa un'ora e mezza e saltando così anche la cena, che non gli ha fatto certo bene.
Nel frattempo che lo assistevo cercando tenerlo calmo ed insultandomi per la mia assenza, ho chiamato Lemmy e l'ho pregato di raggiungermi per portare il cane in clinica, mangiando a forza quello che mamma Samara aveva messo in tavola, obbligata perché secondo lei ero digiuna e sciupata (le avevo detto che mi ero sfondata di sushi a pranzo, ma le mie parole sono cadute al vento).
Arrivati in clinica sembrava tutto rientrato nella norma, il veterinario avrebbe voluto trattenere Ciccio per la notte e monitorarlo, ma non ho voluto, ben sapendo che lontano da me non gli avrebbe retto il cuore, e così ce ne siamo tornati a casa con il valium per calmare una prossima ipotetica crisi, se mai ce ne sarebbero state, che eravamo tutti positivi al riguardo.
Una volta a casa tutti felici e contenti, ho fatto mangiare Ciccio e ci siamo messi a letto, due coccole vicini vicini, e poi ninne insieme, come nostro solito.
Verso le due mezza di notte sono stata svegliata da due calci di Ren e un tonfo, il mio cucciolo stava avendo un'altra crisi ed era caduto dal letto nel mentre, mi sono alzata al volo e l'ho assistito, sperando che durasse meno di quella scorsa, rincuorata dal fatto che in apparenza sembrasse più lieve dell'altra.
Dopo mezz'ora di crisi però, non ho retto più e gli ho somministrato il valium, avevo paura a farlo da sola ma alla fine ho preso coraggio ed ho agito, senza disturbare mamma Samara.
Una volta che Ciccio si è calmato, l'ho lavato, asciugato e me lo sono tenuto un po' vicino, poi siamo scesi ed è cominciata la nostra giornata, colazione, un saluto a mamma Samara, pulizie, bagagli, e poi in macchina verso Dreamland, dove ci attendeva Lemmy per partire.
Purtroppo le crisi di Ciccio non si sono fermate, appena partiti ne ha avuta un'altra, subito sedata con un'altra dose di valium, poi dopo circa due orette ha avuto l'ultima che non si è mai placata, finché non lo abbiamo portato in una clinica vicino casa a Grande Inverno, quando ormai era in stato comatoso, provato dalle ore di crisi interrotte.
Il tempo di lasciarlo per il ricovero e il suo cuore non ha retto, abbandonandomi definitivamente.
Il veterinario che lo ha assistito mi ha spiegato che le crisi epilettiche erano dovute alla mole di tossine in circolo, accumulate dalla disidratazione e dai bassi livelli di glucosio, biasimandomi per come avevo affrontato tutta la malattia di Ciccio, affidandomi a due veterinari e due cliniche diverse, invece che seguirne solo uno e basta.
E' stata tutta colpa mia.
Avrei potuto fare meglio, e non l'ho fatto.
E' stata tutta colpa mia amore mio, sono stata una mamma di merda.
SE ti avessi dedicato maggiori attenzioni, non ti avrei fatto soffrire.
SE non mi fossi dimenticata della felpa, non ti avrei mai lasciato solo durante la prima crisi.
SE ti avessi fatto mangiare di più, non avresti avuto i valori così sballati.
SE quel giorno non fossi uscita di casa per le mie tante commissioni, ti avrei fatto mangiare più volte, avremmo fatto merenda insieme come al solito, avresti anche bevuto di più, e non saresti stato male così presto.
SE le cose fossero andate diversamente, se fossi stata una persona migliore, adesso saresti ancora qui con me.
Perdonami se non sono stata una mamma perfetta, il mio immenso amore per te non è bastato a salvarti la vita.
Amore di mamma, senza di te come farò?
Manchi come l'aria.
Ti ho amato immensamente amore mio, sarai sempre nel mio cuore.
Finalmente hai smesso di soffrire, adesso comincio io.

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