Domani parto e non sono pronta.
Domani devo svegliarmi all'alba per partire e ancora non vado a dormire.
Mica lo so come ci arrivo a domani, e come ci arrivo a Pisa.
Il biglietto l'ho fatto eh, all'ultimo momento ma l'ho fatto.
Per giunta quello on line, in teoria avrei dovuto comprarlo in stazione lunedì scorso, in pratica proprio quel giorno l'autobus che passa sotto casa ha deciso di fare più ritardo del solito e di tempo da perdere in biglietteria non ce n'è più stato, quindi mi sono dovuta accontentare della versione virtuale.
Ma non senza calare qualche santo.
Anche se poi quel giorno mi è andata un po' di culo, sconsolata per l'attesa infruttuosa dell'autobus mi ero già incamminata per andare a prendere un altro autobus che passa a circa un kilometro e mezzo da dove mi trovavo, quando arrivata alla fermata dopo la mia è apparso il mio autobus, salvandomi da una bella sfacchinata e da ulteriori ritardi, facendomi arrivare precisa per l'inizio della lezione.
Con i bagagli non sono stata così fortunata, ieri avevo preparato lo zaino tutto bello preciso e ordinato e stasera, stanca ed esaurita dopo una giornata nella capitale per le lezioni, l'ho dovuto svuotare, che i vestiti messi non si accordavano con il tempo atmosferico.
Perché poi giustamente proprio domani che devo andarmene in giro per Pisa, piove.
Governo ladro.
E lo zaino ancora giace aperto e mezzo vuoto sul letto, che non so cosa portarmi, porcodemonio.
Senza contare che facevo affidamento sul fatto che domani mamma Samara avrebbe avuto il riposo quindi non ci sarebbero stati problemi con le bestie di satana, e invece all'ultimo momento le hanno cambiato i turni e toccherà a me far fare loro la passeggiatina prima di partire.
Che è il male minore in tutto questo marasma, ma insomma, me lo sarei risparmiato volentieri, ecco.
Di cose da fare prima della partenza ne avevo a iosa, ma ovviamente la maggior parte sono andate a farsi friggere come tradizione insegna. Ieri volevo approfittare di starmene per i fatti miei e pensare solo alle mie faccende e invece in mattinata è passata zia per farsi una chiacchierata annullando tutti i miei buoni propositi.
Anzi, voleva anche che la accompagnassi all'agenzia immobiliare per avere aggiornamenti, ma NO GRAZIE, non te penso proprio.
In verità ha pure provato a coinvolgermi nello smaltimento della poltrona di Generalenonna, compito che sto rifiutando di fare da mesi non volendomene occupare visto che ho fatto tutto io in quella casa, ma non ci è riuscita (giustamente).
Mi spiace ma quel cetriolo non me lo prendo, eccheccazzo.
Tanto per non farci mancare nulla, in questi giorni si è fatto risentire il Toyboy per l'abituale aggiornamento dei nostri status, che purtroppo per lui, sono sempre gli stessi: lui single e io impegnata.
Che da una parte mi dispiace che nutra ancora qualche flebile speranza nei miei confronti e vorrei poterci discorrere tranquillamente, come fossimo vecchi amici, dall'altra parte invece, CHITESENCULA, e siamo tutti felici e contenti.
Si nota che sono stanca e insofferente?
Maltempo di merda e pioggia di merda.
Vado a dormire che è meglio.
mercoledì 17 aprile 2024
venerdì 12 aprile 2024
Continuo a fare sogni strani, in quello di ieri ero nella mia vecchia casa e mi stavo masturbando in bagno con la finestra aperta, a un certo punto dal giardino viene ad affacciarsi il tipo dell'agenzia immobiliare che, per ovvi motivi, mi becca a fare quello che sarebbe dovuto rimanere privato. In preda all'imbarazzo mi ricompongo salvo poi ammettere con un riso isterico che sì, mi stavo masturbando, troncando la conversazione che tanto non c'era bisogno di ulteriori commenti o spiegazioni.
Insieme al tipo vado ad aprire la porta e mi ritrovo davanti una famiglia numerosa che voleva vedere la casa, avevano un appuntamento ma io non ne sapevo nulla, ho detto loro che c'era un po' di disordine in giro ma non se ne sono preoccupati e sono entrati per dare un'occhiata, fermandosi poi a cena dove abbiamo cucinato tutti insieme e abbiamo mangiato come fossimo una grande famiglia.
Al di là dell'assurdità della situazione iniziale, accogliere i visitors quando casa non è perfettamente pulita e in ordine è una cosa che mi terrorizza, tanto più che l'ho già sperimentata e il ricordo dell'imbarazzo provato ancor non mi abbandona.
Che poi non era successo niente di così tragico, casa era tutta pulita e in ordine tranne il mio letto ancora disfatto, la tazza della colazione sporca e me stessa medesima in pigiama, ciondolante per casa invece di darsi da fare non ricordando correttamente l'orario dell'appuntamento, finché non è giunta la tipa dell'agenzia a svegliarmi dalla mia nuvoletta rosa per riportarmi alla triste realtà dei miei doveri.
Prima che iniziasse il tour dei visitors ho fatto appena in tempo a vestirmi, macerandomi poi nell'imbarazzo per tutto il tempo in cui c'è stata l'invasione nel mio territorio, nonostante la tipa mi avesse rassicurato che un letto sfatto non è assolutamente ciò a cui badano i futuri compratori e che dovevo stare tranquilla.
Ma ovviamente il mio disagio non è sparito come per magia all'udire le sue parole, tant'è che è ancora bello radicato nel mio inconscio, e c'ho le prove.
Stanotte invece ho sognato che facevo un viaggio in treno visitando un luogo non ben identificato ma grande abbastanza da necessitare parecchie ore per compierlo tutto, il tracciato non era lineare ma costituito da varie rientranze e ne potevo seguire l'avanzamento su una cartina in stile antico che mostrava tutta la zona in cui sarebbe passato il treno, come fosse una valle tra le montagne, ma senza averne la certezza assicurata, che la mappa era in bianco e nero.
Poi la scena è cambiata, ero in piazza che passeggiavo tra le macchine parcheggiate e ho visto uscire da un portone mia cugina Adorata che parlava al telefono e si dirigeva in direzione opposta alla mia. Nel frattempo lo scenario si è modificato, la strada a fianco la piazza è diventata come la via della mia casa al paesello, come anche i palazzi che si affacciano su quella strada, guardando mia cugina che si allontanava ho pensato che, conoscendola, mi aveva visto e aveva fatto finta di essere impegnata al telefono per non fermarsi a parlare con me, e così me ne sono andata per fatti miei.
In mano avevo una bottiglietta con un sigillo nero intorno al collo, per togliere il tappo l'ho rotto con i denti e quello che mi è rimasto in bocca l'ho messo nella mano libera, sono tornata indietro per buttarlo nei secchioni della spazzatura e in quel momento mi ha raggiunto mia cugina di ritorno dal suo giro che si è fermata a parlare con me.
Non ricordo affatto quello che ci siamo dette, ma ricordo la sensazione di sollievo per non essere stata ignorata da lei.
Se queste sono le premesse, ho timore di quello che potrei sognare nelle prossime notti.
Per il resto non c'è nulla da segnalare, mercoledì ho passato una bella serata con le mie amichette mentre ieri sono stata tutto il giorno in casa a fare scatoloni, mamma Samara si è rifiutata di andare a fare spesa convinta che ne avremmo il tempo la settimana prossima alimentando così la mia scarsa voglia di interazione sociale, e di certo non ho protestato alla prospettiva di una bella reclusione lontano da tutto e tutti, anzi.
Tra uno scatolone e l'altro ci è scappato anche un ordine di fumetti che mi mancavano, avrei voluto tanto resistere ma le mai prudevano assai, e ho fatto danni.
Ma non me ne pento neanche un po'.
Non contenta, ho colto la palla al balzo di un momento in cui il Master era libero per organizzare finalmente la nostra gita a Pisa e fare mente locale di ciò che ci aspetta e di quello che manca ancora da portare a termine, nel mio caso TUTTO, per non arrivare alla partenza impreparati.
Si accettano scommesse sul fatto che io non arrivi completamente preparata alla partenza, con quota 1,01.
Eh vabbè, c'è ancora una settimana di tempo, staremo a vedere.
mercoledì 10 aprile 2024
What lies beneath
Sono andata da lei e ho pensato che fosse strano che ci fossero tutti i mobili dato che ci avevo pensato proprio io a sgomberare l'appartamento, poi l'ho fatta alzare dalla poltrona per portarla a letto e nel corridoio è scivolata, cadendo a terra. Non ho fatto in tempo ad aiutarla che si era rialzata da sola e lì mi sono resa conto che non era lei, ma un impostore, e ho cominciato a picchiarla finché non ho smascherato il tipo che aveva preso le sue sembianze per poter entrare in casa e rubare.
Ma rubare cosa, che non c'era niente di valore?
Non lo so, sono rimasta con il dubbio di quello che mancasse.
Dopo le botte ho fatto la paternale al tipo su quanto sia doloroso venire derubati e altre menate che non ricordo, ma gliene ho dette talmente tante che se n'è andato con le pive nel sacco, non senza suggerirmi di tenermi da conto il gioco di scarabeo che avevo da piccola e che, per qualche strano motivo, si trovava nel mobiletto del bagno.
Ovviamente mi sono svegliata con l'angoscia, e neanche mi è passata subito, ma è rimasta per tutto il giorno.
Non contenta, come mi sono riappisolata ho rifatto un sogno di qualche notte fa, ero con il mio amato Dave Brewer sulla neve, intabarrati nelle tute da sci, che scendevano lungo un buco nel terreno per giungere in una piccola camera dove lui voleva farmi vedere degli esperimenti da fare con acqua e bottiglie di vetro. Lo spazio angusto di quella camera scavata nella neve dove neanche si riusciva a stare in piedi tanto era piccola mi ha fatto uscire di testa, e ho cominciato ad agitarmi in preda all'angoscia. L'altra notte mi sono svegliata dopo la crisi isterica, stanotte invece sono riuscita ad uscire da quello spazietto sotto la neve e a riguadagnare lucidità mentale una volta all'aria aperta, dove non c'era più la neve, ma un prato con erba incolta. Uscito dopo di me, Dave Brewer mi guardava contrito mentre mi chiedeva scusa per avermi portato in quel posto, dispiaciuto di avermi fatto stare così male.
Tranquillo Dave, non potrei mai avercela con te, ti ho già perdonato mio caro.
Fatto sta che il turbamento per il sogno con Generalenonna e l'angoscia per quello con Dave non mi hanno fatto alzare allegra e pimpante dal letto ieri mattina, poi se ci mettiamo anche che a complicare il mio stato d'animo non propriamente giulivo ci si è messo un piccolo intoppo, che fortunatamente poi si è risolto da sé, sono arrivata a un punto dove non sapevo più se ridere o piangere.
L'intoppo è presto detto, praticamente stasera me ne vado a cena dall'amica Candy e dovendo raggiungerla dopo aver finito la lezione del corso, ieri mi sono premunita di chiamare il centralino del comune per avere informazioni riguardo ai parcheggi delle metropolitane ed organizzarmi così il viaggio, che avrei fatto sia con i mezzi pubblici che con la mia auto. Il punto era che non sapevo come funzionassero i parcheggi a pagamento ed ero sicura di doverne usufruire convinta che quello gratuito sarebbe stato pieno all'ora in cui ci sarei andata, quindi da brava persona intelligente quale sono, mi sono affidata agli esperti, visto che per qualsiasi dubbio risponde il comune.
Chiamo, e l'operatore non sa nulla. Anzi, mi smolla sbrigativamente con un numero da chiamare che secondo lui mi avrebbe aiutato.
Chiamo il numero, e la tipa che mi risponde mi dice che loro non sono ATAC e pertanto non può darmi informazioni su pertinenze ATAC.
Perfetto.
Allora le dico che il suo numero me l'ha dato un tipo del comune, e mossa a pietà me ne dà un altro che sicuramente sarebbe stato di maggior aiuto.
E sapete cosa mi ha detto la tipa che ha risposto all'ultimo numero?
Di guardare sul sito dell'ATAC, che sicuramente lì c'era scritto tutto.
Morale: fanculo ATAC e parcheggi a pagamento, la macchina la lascio in strada a costo di girare in eterno fino a trovare un buco libero.
Ma poi, diobestia, oltre al biglietto per la metro devo anche pagare il parcheggio?
Con l'abbonamento non si paga, perché con il biglietto sì invece?
Che sistema demmerda, diobestia.
Comunque alla fine tanto clamore per nulla, stamattina ci hanno avvertito che la lezione sarebbe stata on line quindi fanculo veramente ai parcheggi a pagamento e fanculo centralino del comune che non serve a una beneamata mazza.
La cosa positiva è che ho potuto usare il tempo che avrei impiegato nel viaggio per scrivere questo post, alla fine mi è andata più che bene, dai.
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