venerdì 29 marzo 2024

 Prima lezione del corso della Regione in presenza fatta, con contorno di soliti e irrinunciabili contrattempi ad insaporire l'esperienza, che vado in seguito ad elencare:
- ieri mamma Samara ha avuto il giorno di riposo, il che ha significato dovermi svegliare all'alba per portarla a fare la spesa prima di partire per andare a lezione;
- non soddisfatte del primo supermercato, siamo andate in cerca delle uova di pasqua per Gnegno e Memina in un altro più grande, impresa questa molto più ardua e stancante della semplice spesa, ma che alla fine abbiamo portato a termine con successo. Poi vabbè, mentre noi vagavamo sconsolate fra le corsie cercando qualcosa che potesse piacere ai pupi, abbiamo visto una signora con il carrello pieno di uova che dopo essersi fatta un giro, ha provato ad uscire senza pagare. Non essendoci riuscita, ha mollato il carrello ed è fuggita, tra lo stupore di noi altri clienti e dei cassieri, spettatori involontari dello spettacolo "so' tutti froci col culo degli altri";
- volevo pranzare con i gemelli approfittando del mio viaggio nella capitale ma ovviamente per scarrozzare mamma Samara ho dovuto rinunciare;
- ho perso l'autobus che passa sotto casa, e non per un mio ritardo, ma per un cambio di orari di cui non ero a conoscenza visto che avevo scaricato tutta la tabella informativa poco tempo fa e non potevo certo immaginare che ci sarebbero state ulteriori modifiche a distanza di qualche settimana (e qui una buona bestemmia);
- mi sono fatta a piedi un kilometro e mezzo di corsa per prendere un altro autobus, il che ha portato un leggero slittamento nella tabella di orario facendomi arrivare a lezione in ritardo;
- ho pranzato verso le quattro del pomeriggio durante la prima pausa, tra tutte la cosa più atroce da sopportare.
Senza contare che mamma Samara si era messa d'accordo con Peterpan per andare a trovarlo ma non ha voluto fare il viaggio con me, che partivo troppo presto per i gusti sua.
Prima sfruttata e poi abbandonata, che brutta fine.
Nonostante le premesse poi la giornata si è svolta per il meglio, la lezione è stata interessante, noi ragazze formiamo una bella classe affiatata, ed è stato bello vederci di persona e dare una dimensione reale a ciò che ci è apparso sullo schermo finora.
Finita la lezione, non sono tornata a casa ma ho raggiunto mamma Samara da Peterpan così da cenare tutti insieme appassionatamente e godermi i miei pezzi di cuore, felicissimi del cioccolato ricevuto e di poter stare insieme a noi.
Felicissimi più per il secondo motivo che per il primo, mi auguro.
Oggi invece ero ben intenzionata a svaccare amabilmente e godermi un po' di meritato riposo, ma al grande demone celeste non è piaciuto questo elemento e ci ha messo lo zampino, com'è giusto che sia: dopo pranzo mi ha chiamato Hartman disperata che le serviva una mano in gelateria perché Harley stava male e anche lei non si sentiva bene.
E non ho potuto dirle di no, con la morte nel cuore ho salutato il mio meritato riposo e ho tirato fuori dalle scatole del cambio stagione la divisa per ricominciare a lavorare, che era arrivato il momento tanto temuto e per niente atteso.
Anche se a dirla tutta non mi è pesato come mi aspettavo, forse perché non c'è stato il boom delle mamme all'uscita da scuola dei figli, categoria di clienti che odio oltre ogni misura, oppure perché non devo più farlo tutti i santi giorni di tutti i santi mesi.
Ovviamente la situazione in gelateria non è al massimo livello come lo era con me, il banco era disordinato e non completamente carico come dovrebbe essere, il magazzino era un macello, gli scarichi odierni erano ammucchiati da una parte in attesa che qualche stronza mettesse tutto a posto (IO), ogni cosa era lasciata al caso senza un minimo di organizzazione... la mia mancanza si nota eccome, porcatrota.
E non è così che si fa.
Tra un cliente e l'altro ho cercato di sopperire alla mia passata assenza, ma in poco tempo non potuto fare di certo miracoli, con mio sommo dispiacere.
Povero il mio magazzino, vederlo ridotto in quello stato mi ha veramente fatto male al cuore, sarà difficile riprendermi da questo trauma.
Stanca e con il cuore a pezzi, giunge per me il tanto meritato riposo finalmente.
Dopotutto, domani è un altro giorno.

Nessun commento:

Posta un commento

post popolari