Ieri ho fatto una cosa che procrastinavo da giorni e che non avevo la minima intenzione di portare a compimento: andare a parlare con l'avvocato.
Non volevo assolutamente farlo e ho aspettato l'ultimo giorno possibile per prendere appuntamento con lui, confidando nel fatto che, MANNAGGIA, fosse troppo tardi per trovare un buco utile e poter così evitare la faccenda da brava codarda quale sono.
Ovviamente m'ha detto male, ho beccato proprio l'unica settimana in cui era più libero del solito costringendomi a smuovere le chiappe e farmi un bel viaggetto fino al suo studio, più nolente che volente.
Che secondo me è stata solo una perdita di tempo, ma vabbè, la settimana prossima c'è un'ennesima udienza in tribunale ed è stato giusto parlarne.
Udienza cui non è richiesta la mia presenza, per fortuna, e che SOPRATTUTTO non mi costa denaro.
Almeno una gioia, cazzo.
Anche se un lato positivo c'è sempre, uscire dalla metro e trovarmi di fronte il Colosseo in tutta la sua magnificenza, così possente e maestoso, ogni volta mi inebria l'animo quasi a sfiorare una sindrome di Stendhal.
E' meraviglioso, porcazzozza.
Ma come si fa a star lontano dalla capitale?
Sebbene ci si viva male, non potrei mai affrontare un trasferimento drastico e perenne, il mio povero cuore malato ne soffrirebbe parecchio.
Chiusa la parentesi sentimentale e ritornata con i piedi per terra, appena rientrata a casa ho avuto giusto il tempo di mangiare qualcosa al volo e di dare una sistemata prima di accogliere i visitors e seguire il nuovo corso sui chakra fra un buco e l'altro degli appuntamenti.
Stamattina poi è tornato il geometra, mi ha presentato il suo schiavetto che avrebbe preso le misure al suo posto e dopo aver riscosso i danari è fuggito via, libero come il vento.
Quando lo schiavetto ha finito di lavorare e se n'è andato anch'egli, ho portato di corsa il giubbotto di mamma Samara in tintoria, che la gentile genitrice ieri mi ha cazziato aspramente per non averlo fatto prima, che me lo aveva chiesto lunedì scorso e porcazozza sono già passati due giorni dalla sua richiesta e non si fa così.
Ma ringrazia che sono riuscita per culo a portarcelo oggi in lavanderia a un pelo dalla chiusura per la pausa pranzo, eccheccazzo, se no se ne sarebbe riparlato domani e tanti saluti.
Ovviamente la giornata non è finita qui, dopo la lavanderia ho dovuto fare spesa e poi una nuova lezione del corso della Regione, rimandando quello sui chakra a dopo cena.
Me sa che non je la faccio.
giovedì 21 marzo 2024
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