venerdì 16 febbraio 2024

Sono stanco, capo

 Ieri volevo riposare, vero?
Svacco tutto il giorno, vero?
E invece colcazzo, mi sono fatta i conti senza l'oste.
Ieri l'oste, ovvero mamma Samara, ha avuto di nuovo riposo e mi ha obbligato ad andare a trovare Peterpan nel pomeriggio, che non mi è dispiaciuto, ma insomma, un conto è organizzarsi insieme e un conto è dover fare quello che ordina lei, senza alcuna possibilità di replica, ecco.
Soprattutto quando il suo volere cozza con la mia voglia di rimanere chiusa in casa a riposare corpo e mente lontana da tutto e da tutti, specialmente perché in mattinata avevo avuto una videochiamata di due ore (due ore, diobestia) con un tutor a proposito di un corso che ho comprato un mese fa e che, per forza di cose non riesco ancora a seguire, e alla fine ero talmente rintronata dalle sue chiacchiere che mi era scoppiato un mal di testa atroce al punto da volermene rimanere a letto a vegetare per il resto dei miei giorni.
Cosa non avvenuta ovviamente, le mie piccole rimostranze sull'abbandonare i miei propositi di riposo sono cadute nel vuoto, e così non mi è rimasto che rassegnarmi al suo volere e godermi il pomeriggio insieme alle piccole pesti, la luce dei miei occhi.
Più Memina che Gnegno stavolta, quest'ultimo ha preferito andare a giocare a casa di un amichetto dopo la scuola ed è tornato da noi giusto all'ora di farsi una doccia e di cenare, poi dopo mangiato si è messo sul divano a leggere un fumetto per conto suo, noncurante di tutto.
Ormai sta crescendo e non ci si può far niente, inutile negare la crepa formatasi sul mio povero cuore malato, per fortuna c'è ancora Memina che pretende la massima attenzione da noi, consapevole soprattutto del suo potere sulla nonna che stravede per lei e l'accontenta in tutti i suoi capricci, come non ha mai fatto con il fratello.
E con noi figli, che te lo dico a fare, ma credo che questo sia assolutamente normale.
Anche io stravedo per Memina, così simile a me, ma non al punto da dargliele tutte vinte, eccheccazzo.
Ieri poi, contrariamente alla volta scorsa, non è stata la mia severità a farla digievolvere in drama queen, ma la boccaccia di mamma Samara che non sa tenersi un'opinione per lei o magari esporla in maniera più delicata, se proprio non può fare a meno di parlare.
Eravamo solo noi tre in quel momento, Memina voleva farsi leggere un libro che le aveva comprato la madre e che non piaceva alla mia di madre, e non avevo dubbi su questo, da brava zia ho ignorato le rimostranze di mamma Samara e ho accontentato Memina, solo che poi quando lei ha chiesto di leggerlo di nuovo, apriti cielo, i borbottii di sottofondo della nonna sono diventati vere e proprie polemiche.
Il libro era brutto, non voleva leggerlo e soprattutto non voleva ascoltarlo di nuovo, punto.
E a questa presa di posizione che ai suoi occhi deve essere sembrata senza il minimo senso logico (e non a torto), la piccola Memina ha reagito da diva andandosi a nascondere in camera sua, al buio, non prima di averci gridato:
MA VOI SIETE VENUTE PER DARMI FASTIDIO?
Ovviamente siamo sbottate a ridere, al contrario della mini drama queen che, ferita dal nostro non prenderla sul serio, ha continuato a mantenere la sua posizione al buio della sua stanza.
Ce n'è voluto di tempo per tirarla fuori da lì e farla rasserenare, ma alla fine con tanta calma e dolcezza ci siamo riuscite. Ed io ho rimproverato mamma Samara, eccheccazzo, possibile che in un modo o nell'altro deve sempre dar contro alla nuora?
Se proprio deve farlo, lo facesse quando non ci sono i nipoti intorno, diobestia.
Tralasciando le bizze di mamma Samara, a questo punto la domanda sorge spontanea, ma anche io ero una drama queen come Memina, da piccola?
Devo chiedere a mamma Samara che io non ho il minimo ricordo al riguardo, ma qualcosa mi dice che mia nipote mi somiglia anche su questo.
Ovviamente poi rientrata l'emergenza è stato tutto dimenticato alla svelta, all'ora di andare via Memina si è messa a piangere che non voleva separarsi da noi, da vera drama queen (e il mio povero cuore malato ha rischiato di scoppiare, ma dalla felicità).
E non soddisfatta del meritato riposo di stanotte, stamattina non me inculo nessuno e me la prendo comoda con tutto quello che dovrei fare, mi godo la mia solitudine e dove arrivo metto il punto.
Punto.

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