mercoledì 10 gennaio 2024

Fagottino farcito

 Direi che me la sono ampiamente tirata stavolta, lunedì parlando con uno dei gemelli ho detto che sarebbe stato meglio non vedersi questa settimana che ero a rischio influenza intestinale e non volevo fare l'untrice, e come per magia ieri sono stata male con l'influenza intestinale.
La mia boccaccia ha funzionato di nuovo, porcazzozza.
Però m'è andata bene, al di là dei dolori addominali e di quel poco di febbre che mi colse e che passò senza neanche l'uso di medicinali, non ho avuto fuoriuscite da sopra o da sotto, una vera pacchia.
Certo, i dolori addominali e la debolezza non sono stati tutta questa allegria, ma in compenso ho passato tutto il giorno a vegetare nel letto in compagnia di ciccio, non avrei potuto chiedere di meglio.
E non è stato proprio un male fermarmi un giorno intero e dare sollievo alla mia mente sempre in fermento, dovrei farlo più spesso e mettere a tacere i sensi di colpa che regolarmente fanno capolino al solo pensiero di tutto quello che potrei fare e non faccio quando per un motivo o per un altro non sono produttiva al massimo.
Magari senza dolori sarebbe stato meglio, ecco.
Anni fa, quando avevo dolori addominali sempiterni, avere o non avere l'influenza intestinale non faceva poi tutta questa differenza, l'unico disagio era solo la fame dovuta al fatto di non poter mangiare nulla.
Non mangiavo quasi nulla anche quando ero in "salute", ma questa è tutta un'altra storia.
Comunque, all'epoca non mi scomponevo se mi beccavo l'influenza intestinale, che di dolori ne provavo in continuazione, mentre adesso che sto bene e non soffro più come un tempo è stato veramente difficile sopportare fino all'avvenuta guarigione.
Che non è avvenuta proprio del tutto, qualche dolorino ogni tanto c'è ancora, ma ho già ripreso le forze e recuperato l'inattività di ieri.
Non mi hanno fermato anni di dolori cronici, ti pare che mi faccio sconfiggere proprio ora da dei doloretti sporadici? Ma non esiste proprio.
Sono invincibile.
Passando ad altro, lunedì ho avuto uno dei miei soliti cetrioli, che a quanto pare non sono mai abbastanza.
Zia ha richiesto espressamente la mia presenza per andare a piantar casino agli uffici del gas per l'ultima bolletta ricevuta, visto che il tipo che avrebbe dovuto staccare il contatore non ha fatto il suo dovere a suo tempo e che, purtroppo per me, ero presente in quell'occasione.
E vabbè, andiamo a piantar casino, anche se di voglia non ne avevo, ma forse un pizzico di rabbia sì, che non sopporto queste prese per culo, soprattutto se vengo a sapere che la pratica non è andata a buon fine per mancanza di documenti, gli stessi che quel giorno ho presentato e che il tipo non ha voluto prendere asserendo che non servivano.
E qui arriva il cetriolo, zio Bobaggiustatutto se n'è sbattuto il cazzo e mi ha mollato la moglie, che aveva da fare altro e non aveva voglia di accompagnarci e sprecare così una mattinata.
Neanche io avevo voglia di sprecare una mattinata (e fare da spettatrice agli sbraiti di mia zia), soprattutto per una pratica che non mi compete visto che la casa non è la mia, ma potevo lasciare mia zia sola al proprio destino?
Sì, potevo, ma non l'ho fatto, perché sono bellabuonaebrava.
E da persona bellabuonaebrava ho fatto il mio dovere: l'ho accompagnata, ne ho dette due alla tipa che c'era allo sportello riguardo l'incapacità del suo collega e dopo essere passati al comune per la tari di Generalenonna l'ho riportata a casa, per la felicità di tutti.
E in tutto questo neanche la soddisfazione di una qualsivoglia reazione alle mie malefatte, zia aveva smontato il presepe il giorno prima e non ha detto nulla sulla mia manomissione.
Non si fa così, eccheccazzo.
Ci sono rimasta male più per questo che per lo scaricabarile di zio, che lui un po' lo capisco.
Ovviamente all'ufficio del gas non abbiamo risolto un cazzo, che te lo dico a fare, i terminali non erano aggiornati (sempre la solita scusa esce fuori, ma com'è?), e dovremo tornarci.
Spero di stare male anche per quel giorno, a questo punto.
Quando tutta questa storia finirà, sarà sempre troppo tardi.

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