mercoledì 13 dicembre 2023

Going nowhere

 Pensavo di scamparmela, e invece colcazzo.
Il cetriolo sempre a me va, inevitabilmente.
Il tipo dello sgombero sarebbe dovuto venire giovedì scorso, poi rimandato a sabato per buona grazia mia che ero in montagna lontano da ogni bega familiare felice e contenta di potermi fare i cazzi miei e pensare solo a quelli.
Ovviamente anche sabato ha rimandato, perché se no non c'è gusto, ed alla fine è venuto ieri.
E chi c'era ieri?
SOLO IO, diobestia.
Mamma samara era a lavoro, zia in ospedale per un intervento e la zia inutile desaparecida come suo solito, indifferente ai suoi doveri di sorella.
E il tipo è arrivato alle otto di mattina, buttandomi giù dal letto mentre sonnecchiavo amabilmente accoccolata al mio ciccio che ultimamente è più tenerello del solito e la mattina non mi si schioda di dosso (il paradiso per me, specie quando per qualche rara congiunzione astrale anche Lilli sale e mi stanno addosso entrambi, in quei momenti potrei morire felice e senza rimpianti).
Come se non bastasse, per far posto al furgone ho dovuto anche spostare la mia macchina in pigiama, ciabatte e un occhio chiuso e uno aperto per il brusco risveglio, sotto la gnagnarella.
Un inizio giornata ideale, insomma.
Il tipo poi ha fatto anche storie, non voleva caricare dei mobili con la scusa che mia zia gli aveva detto di non farlo, ma con me è cascato proprio male, ci ha provato ma non ci è riuscito, gli ho fatto portare via tutto senza possibilità di replica o sorta di dubbio.
Eccheccazzo.
Che poi poverino non gli entrava tutto sul furgone.
E sti cazzi.
Non è un problema mio, io ti pago e tu porti via tutto, il modo lo trovi, non mi importa come, ma lo fai.
E così è andata, anche se poi mi ha lasciato le ante di vetro dei mobili, che se no avrebbe dovuto pagare per portarli in discarica.
Ma io per cosa ti pago? Fammi capire un po'.
Comunque alla fine a posto così, non mi andava di fare ulteriore polemica, l'ho mandato via e mi sono messa all'opera, casa di Generalenonna era in condizioni pietose tra pedate di fango, trucioli di legno, pezzi di mobili, viti sparse per terra e qualche cadavere di bacarozzo, che non ce l'ho fatta a rimanere impassibile, mi sono rimboccata le maniche e ho ripulito tutto.
E mentre pulivo piangevo, la mancanza di Generalenonna si sentiva più che mai mentre ero da sola nelle stanze vuote che rimbombavano, soprattutto perché non ho mai pensato di fare delle foto e ora il ricordo di quello che era rimarrà solo una labile immagine nella mia memoria che sbiadirà piano piano.
Da una parte aver liberato casa è stato un sollievo, ma dall'altro avrei voluto che rimanesse sempre così, magari anche con mia nonna ancora seduta in poltrona a vedere la televisione come suo solito.
Continuo a chiedermi perché sia successo, nonostante tutto.
Passato il momento tristezza è arrivato il momento sclero, ma per altri motivi.
A mamma Samara non piacciono i regali per i pupi che ha scelto mia cognata da parte nostra e ha deciso di andare in giro a comprarne due di suo gradimento, il che significa farsi scarrozzare da me giustamente, visto che sono da parte di entrambe.
E fin qui niente di strano, peccato che avevo già preso un buono amazon spendendo i miei ultimi soldi contanti per farmi spedire i regali in tempo.
Niente cui non si possa rimediare ovviamente, sono state le sue rimostranze ad avvelenare tutta la situazione, perché poi qualsiasi cosa fa o dice mia cognata per lei è motivo di guerra, anche se non c'è nulla di male in quello che fa o che dice.
Da parte mia ero ben felice di non dovermi scervellare alla ricerca dei regali e ritrovarmi la pappa pronta spedita a casa, ma se mamma Samara dice una cosa, deve essere quella (Generalenonna docet), peccato che in questo caso significhi andare in giro per negozi di pomeriggio, dopo aver visto il paradiso delle signore e aver fatto merenda con tutta calma, totalmente ignara e del marasma di gente che ci sia in quell'orario, sia nei negozi che per strada.
Ovviamente ieri mi sono rifiutata di sottostare ai suoi capricci, dopo una mattinata intera a pulire non ci ho pensato proprio ad uscire di casa per compiacerla, scatenando le sue rimostranze.
E vabbè, si campa uguale.
Stamattina però mi è andata male, ma per un altro motivo, mamma Samara voleva uscire per fare spese e non condividendo i suoi desideri ci ho messo un bel po' per lavarmi e vestirmi, come se mi stessi preparando per andare al patibolo (e un po' lo era).
Solo che poi una volta scesa mamma Samara ha decretato essere troppo tardi per uscire e io sono rimasta fregata. Certo, essere stata pronta proprio all'ora dell'oroscopo di Paolo Fox non è stata una genialata, ma comunque ho rosicato e sono uscita lo stesso per comprare due stronzate dai cinesi.
M sono fermamente intenzionata a non uscire più di casa, vedremo se questa mia decisione porterà nuove guerre dei mondi oggi pomeriggio o il tepore e la comodità del divano vinceranno sulle voglie di andare in giro di mamma Samara facendole rimandare lo shopping.
Conoscendola e conoscendomi, passeremo il pomeriggio in casa, al calduccio e lontane da tutto e da tutti, com'è giusto che sia.
Per fare spese c'è sempre tempo.


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