mercoledì 16 dicembre 2020

Primal rage

 Oggi sono digievoluta in distruttrice di mondi come mai mi era capitato prima d'ora, toccando livelli di rabbia talmente alti da far preoccupare persino mamma Samara, spettatrice da quarant'anni delle mie esplosioni emotive.
Tutto è cominciato due giorni fa, un lunedì all'apparenza tranquillo che non lasciava presagire affatto la tempesta che si sarebbe abbattuta su di me, nonostante qualche segnale ci sia anche stato, ma che non ho avuto la prontezza di cogliere.
Lunedì mi sono alzata presto per andare in banca a chiudere il conto che ho in comune con Mister Hyde, conto che però è ancora aperto perché l'idiota non ha mai fatto la denuncia di smarrimento della carta di credito, e quindi dovremo rivederci la settimana prossima per concludere la pratica.
E qui una buona bestemmia.
Ma poco male, ho approfittato del mio breve soggiorno nella capitale per pranzare insieme a Polluce e aggiornarci sulle nostre vicissitudini, oltre che dispensargli biscotti, passare a trovare Mimoje e rimembrarle quanto sia stata una merda in questo ultimo periodo in cui è sparita, cosa di cui era ampiamente consapevole, e per finire, una sosta a casa mia a prendere la tombola per poter giocare con la mia famiglia a Natale.
Tutto tranquillo, ve lo avevo detto, al punto che non ho dato proprio peso alle chiacchiere di Mister Hyde che, tra una cazzata e l'altra, si è fatto sfuggire di avere un appuntamento in una zona della capitale senza specificare con chi dovesse vedersi.
Il caso vuole però che in quella zona ci sia lo studio del suo avvocato e la cosa mi ha fatto accendere un minimo di lampadina, subito spenta per il totale disinteresse che provo per le chiacchiere del mio ex marito, come per la sua persona del resto, e così mi sono allontanata da lui senza pensieri.
E ho fatto male.
Comunque, visto che le disgrazie non vengono mai da sole, oltre ad aver visto Mister Hyde e ad essere andata in giro ieri con il bancomat vecchio bloccato e senza ricordare il pin di quello nuovo, oggi è tornato alla carica il marinaio per fare quattro chiacchiere senza secondi fini, a detta sua.
Solo che poi, mentre si sfogava su quanto quest'ultimo periodo sia una merda per lui, ha concluso soddisfatto che io non influisco negativamente nella sua esistenza perché HO UN BEL CULO.
E qui mi sono fatta rodere il mio bel culo, perché porcodemonio questo suo "complimento" non mi ha fatto per nulla piacere, anzi, mi ha messo di malumore per l'intera giornata, malumore che non sono riuscita a dissipare grazie alle sue polemiche di risposta ovviamente, convinto ad oltranza di essere nel giusto e di non meritare il mio scazzo, che il suo era un vero complimento.
Ma porcodemonio un'altra volta.
La nostra discussione è finita in parità, che te lo dico a fare, lui continua a credere di avermi fatto un bel complimento e non retrocede, io continuo a credere che la sua sia stata un'uscita alquanto infelice e non retrocedo, quindi a posto così.
Se ne andasse a fanculo che a me già m'ha rotto i coglioni, diobestia.
Accantonato anche quest'ultimo fastidio, come se non mi fosse bastato quello di lunedì, oggi me ne sono andata a fare colazione al bar con l'amica Candy e faby, che con l'occasione ci ha smollato due buste di vestiti, e dopo una sana sessione di gossip succulenti, mi sono fermata a pranzo dall'amica Candy, rimanendo con lei per buona parte della giornata.
Rinfrancata sia nel corpo che nello spirito grazie alle mie amichette del cuore, mi sono avviata verso casa galleggiando su una nuvoletta rosa, felice con mai, non sospettando minimamente il brusco ritorno alla realtà che avrei avuto al mio ritorno.
E qui siamo arrivati al momento della mia digievoluzione, una volta messo piede in casa, mamma Samara mi ha consegnato una lettera arrivata proprio stamattina, mentre ero a svagarmi con le mie amiche, da parte dell'avvocato di Mister Hyde.
La merda, perché non potrei appellarlo in maniera diversa, vuole essere risarcito di cinquantamila euro perché, a detta sua, io non ho MAI pagato la mia parte di mutuo, mortaccisua, e visto che non è assolutamente vero, non ci ho visto più e incazzata abbestia l'ho chiamato senza pensarci due volte e l'ho insultato pesantemente.
Le mie urla erano talmente alte che mamma Samara non sapeva più come farmi ragionare e calmarmi, ed è stato un bene che non avessi davanti il mio ex marito, perché veramente lo avrei ridotto male, tanta era la mia rabbia in quel momento.
Quello che mi ha fatto incazzare, oltre all'ennesima menzogna nei miei confronti, è stata la patetica scusa che la merda ha cercato di propinarmi, ovvero che quella richiesta di risarcimento era solo una tutela nei suoi confronti per evitare che io potessi fargli qualcosa di male in futuro.
IO, fargli qualcosa di male.
Se mi avesse consegnato la lettera a mano, sì che gli avrei fatto qualcosa di male, avoja se lo avrei fatto, e a ragione anche, ma per il resto, quando mai gli ho fatto qualcosa di male da poter giustificare la necessità di tutelarsi da me?
MAI, neanche quando se lo meritava ho mai pensato di fargliela pagare, gli ho pulito il culo fino all'ultimo giorno e mi sono presa cura di lui anche se non ero obbligata, sia quando stavamo insieme e sia quando ci eravamo già lasciati, e lui mi ripaga così.
Ed è questo che mi ha fatto veramente male e ha scatenato la mia crisi di rabbia: constatare che la mia correttezza nei suoi confronti, i riguardi che ho avuto per lui e tutto il bene fatto finora non hanno avuto
nessun riscontro positivo per me, ma solo merda da parte sua.
L'ho lasciato perché non ero felice con lui, e devo pagare per aver scelto me stessa.
Ma vattene a fanculo anche te, Mister Hyde, e de corsa pure.
E' proprio vero, ad essere buoni ci si rimette sempre, ma non voglio scendere al tuo basso livello e diventare come te, caro ex marito di merda, quindi puoi stare tranquillo che non mi vendicherò di questa tua ennesima infamia, che i miei principi sono imprescindibili.
Ma puoi essere altrettanto sicuro che non rimarrò in silenzio a subire le tue azioni, preparati al mio contrattacco, che sarà assolutamente sincero, leale e legale, contrariamente a te e alle tue azioni.
Perché io valgo, tu no.

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