La gente sui social è impazzita, da quando è iniziata questa faccenda del Covid c'è un'isteria di massa che non ho mai visto prima e che mi preoccupa assai, che non credo proprio possa diminuire o ridimensionarsi a breve, anzi.
Che poi, a parte le varie teorie e cospirazioni dei tuttologi che per l'occasione sono diventati esperti di medicina, virologia, politica e quant'altro possa venirvi in mente, e che per me lasciano il tempo che trovano, mi sembra così assurda questa incapacità collettiva di starsene fermi e buoni in casa per evitare l'aumentare dei contagi, che ogni giorno rimango sempre più basita.
E trovo ancora più assurdo che quella stessa gente che finora passava il tempo libero chiusa in casa, adesso debba per forza uscire e stare in giro che se no si sente male, arrivando al punto di approfittare della scusa di dover fare la spesa andando al supermercato più volte al giorno, nonostante debba poi sciropparsi ore di fila fra altra gente per comprare solo UNA cosa per volta.
E non sto esagerando o inventando nulla, i dipendenti dei supermercati che si trovano nella piazza di Letamaios me ne hanno raccontate anche di peggio, che ne stanno vedendo di tutti i colori ultimamente.
E io non faccio fatica a credere loro, anche perché mi basta vedere la gente che passeggia tranquilla per la piazza, noncurante del divieto di assembramenti, per avere una conferma alle loro parole.
Ovviamente il marinaio, bastian contrario di qualsiasi parola provenga dalla sinistra per partito preso, scalpita non poco per la sua immobilità casalinga, che poverino non può andarsene a funghi o a pescare, e trova tutta la faccenda un'ingiustizia unica, convinto che il suo amato duce avrebbe saputo fare di meglio.
Sì, credici.
Certo, potrebbe lui stesso fare di meglio e dare una sistemata a casa sua o alle sue tante attrezzature sportive e impiegare meglio le sue energie, invece di sfogarsi solo con discorsi vuoti e ripetitivi, insulti per la sinistra e i comunisti, e lamentele varie mentre è svaccato sul letto davanti a pc e tv, ma vabbè, chi sono io per giudicare la sua vita?
Senza contare che l'ho abbandonato al suo triste destino proprio il giorno prima che iniziasse la quarantena, salvandomi da una noiosa convivenza forzata che non avrebbe portato a nulla di buono se non la reciproca compagnia, decisamente non abbastanza per uscirne fuori sana di mente, e ancora non me lo perdona.
Purtroppo la realtà dei fatti questa è: nella sua casa non mi trovo bene, non c'è posto per me e, SOPRATTUTTO, mi annoio infinitamente, e di questo il marinaio non se ne capacita, da essere poco empatico e per nulla comprensivo quale è.
Ma alla fin fine, il problema è suo, e m'importa 'na sega assai dei suoi rimproveri, che sono convinta di aver fatto bene come ho fatto.
Ne usciremo migliori?
lunedì 16 marzo 2020
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