venerdì 20 marzo 2020

 Il lockdown è attivo da ormai undici giorni e il popolo italiano sta dando il peggio di sé, come tradizione insegna.
Ovviamente non ho mai avuto dubbi che le cose sarebbero andate così male, dopotutto conosco i miei polli, ma riscontrare di aver avuto ragione nei miei pronostici non mi arride affatto.
Anzi, provo una certa amarezza per come il popolo italiano sta affrontando la questione, principalmente per la totale mancanza di rispetto delle regole, che, voglio dire, dovrebbe essere il principio base per una corretta sopravvivenza, e poi per tutta la pioggia di merda che si sta scatenando nei social a tal riguardo, che sono tutti esperti politici e medici dietro la tastiera.
Ma la cosa che mi manda il sangue al cervello è il fatto che la maggior parte di noi fa tutto il contrario di quanto deve: invece di evitare assembramenti, si riuniscono quanto e più di prima, invece di starsene buoni in casa, escono per qualsiasi motivo o scusa plausibile, invece di attenersi a quello che i nostri politici hanno deciso, danno contro e si ribellano.
Ma tutta questa animosità contro le decisioni di Conte per il lockdown dov'era quando gli altri politici ci davano cetrioli su cetrioli, alcuni anche molto dolorosi e deleteri?
Eh?
E' facile parlare dei nostri diritti dietro una tastiera, mentre NON adempiamo minimamente ai nostri doveri, vero?
Che poi, è così sconvolgente la richiesta di starsene buoni in casa senza vedere nessuno per un periodo di tempo ristretto?
Davvero?
Il popolo italiano dietro la tastiera che si ribella e professa il diritto alla libertà individuale non si è mai preoccupato della pressione fiscale sempre più forte, del caro vita, della sanità allo sfacelo, della corruzione in politica, della sicurezza inesistente e delle istituzioni che non ci tutelano (tanto per dirne qualcuna)?
Eppure sono argomenti ben più importanti e degni di nota, no?
Si dovrebbe scendere in piazza e fare rivoluzioni per questi motivi, e non perché dobbiamo starcene chiusi in casa per qualche settimana come misura preventiva.
Che tanto, per come stanno andando le cose, c'è ben poco da prevenire, qua finisce che saremo tutti contagiati, prima o poi.
Comunque, a parte tutto, mi sconvolge assai il fatto che la maggior parte del popolo italiano si lamenta di non sapere cosa fare in casa, scoprendosi annoiati a morte: ma davvero dite, o scherzate?
Voi che vi lamentate di annoiarvi chiusi in casa, avete tutti delle case perfette, senza riparazioni da fare o migliorie da apportare?
Avete case super ordinate e super pulite, avete ogni oggetto al proprio posto e vestiti sistemati a dovere negli armadi?
Avete scaffali, pensili, cassetti e credenze che non necessitano una rassettata?
Beati voi, che vi devo dire?
Avete case perfette ed esistenze perfette, ma vi annoiate: allora dedicatevi ai vostri hobby, no?
Non ci credo che tutti voi che vi lamentate avete hobby e praticate sport che includono solo lo stare all'aria aperta, non ci credo minimamente.
Dobbiamo rimanercene chiusi in casa, possibile che in casa non c'è nulla che vi piaccia fare?
Posso capire che non vi piaccia pulire o cucinare, non piace neanche a me farlo, ma almeno guardare la tv, no?
Oppure ascoltare musica, leggere dei libri, disegnare, scrivere, tanto per dire, di cosa da fare ce ne sono quante ne volete, basta poco, che ce vo'?
Dai, non è possibile che non troviate come convogliare le vostre energie se non stando appresso al cellulare o ai social, è davvero inconcepibile, su.
Abbiamo un mondo di possibilità per intrattenerci, che è davvero un peccato perdersi così, cedendo alla noia di una esistenza piatta e senza stimoli validi.
Vabbè, per concludere questo mio pippone alquanto scomodo, vi lascio con un mio personale pensiero molto cinico, che già so incontrerà il dissenso di molti di voi: da quando il lockdown è iniziato leggo molto spesso di mamme con figli ad oltranza che si lamentano di non sopportare più i loro numerosi pargoli durante questa restrizione forzata, che stare cuore a cuore h24 è sfiancante, è dura e tanto altro.
Ebbene, avete voluto la bicicletta?
E mo' pedalate.
A cosa pensavate quando sfornavate pagnotte una dietro l'altra?
Che tanto vi avrebbero aiutato i parenti, gli amici, e le insegnanti a scuola ad alleggerirvi il carico?
Aiuto a volte più che richiesto, dovuto, ma questa è tutta un'altra storia.
Non vi ha sfiorato minimamente l'ipotesi che avreste dovuto pensarci voi di persona ai vostri pargoli? Voi siete le mamme, avete deciso voi di avere tanti figli e ora ve li curate senza aiuti esterni e senza lamentarvene.
Voi mamme e voi padri, senza distinzione di sorta, che entrambi dovreste contribuire alla crescita dei vostri numerosi pargoli, non deve pensarci solo la mamma mentre il padre fa il soprammobile sul divano davanti alla partita, sia chiaro.
Prendetevi le responsabilità delle vostre scelte, diobestia, che i figli sono vostri, non degli altri. 
Ed eccomi qui, signor giudice.

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