Forse sono io che me la tiro a 'sto punto, non ho fatto in tempo a bearmi di poter sferruzzare per me (FINALMENTE), che la cugina Malmostosa ha scoperto di essere incinta.
E ora si ricomincia.
Per la prole altrui, come da dieci anni a questa parte.
Non so se ridere o piangere, porcazzozza, sono stufa di fare copertine per marmocchi ma sono felice di sferruzzare copertine che spero rimangano come ricordo ai marmocchi (degli altri).
Con la speranza che non facciano la brutta fine della copertina che avevo da piccola, quella con il ricamo di cappuccetto rosso che mi regalò la nonna paterna e che poi mamma Samara diede a mia zia decenni fa, in uno dei suoi rastrellamenti selvaggi volti a togliermi tutti i giocattoli che lei non reputava adatti alla mia età, secondo il suo personalissimo punto di vista che non contemplava minimamente il mio parere.
Copertina cui ero decisamente affezionata, essendo l'unico oggetto che mi legasse alla nonna che morì quando ero troppo piccola per conservarne qualche ricordo, che te lo dico a fare.
Di lei ormai mi rimane solo una foto sbiadita con me in braccio, ma sempre meglio che niente (intendo la nonna, non la copertina).
Mi rimane anche un po' di rodimento per la perdita della copertina, e per questo non smetterò MAI di rinfacciare a mamma Samara quello che mi ha fatto, eccheccazzo.
Comunque, tornando a noi, la cugina Malmostosa aveva timore di ferirmi confessandomi il suo stato interessante, quando è venuta a casa ad informarci lo ha fatto con una delicatezza e un riguardo che non mi sarei mai aspettata, e che ho apprezzato.
Tranquilla, cugì, che non mi fa male questa tua gravidanza, anzi, sono felicissima di essere zia di un altro marmocchio.
Quello che fa veramente male è solo il fatto che ti è bastata una scopata di una botta e via per rimanere incinta di un figlio non desiderato, quando a me non sono bastati dieci anni di tentativi, visite mediche e un fottio di soldi spesi, sempre con lo stesso compagno, entrambi desiderosi di allargare la famiglia.
Ma forse il problema era il compagno, chissà.
Stronzate a parte (ma manco tanto), sono felicissima di essere zia di un nuovo marmocchio.
Le gravidanze altrui non mi hanno mai ferito, non avrei di certo perso tempo a sferruzzare cose da marmocchi altrimenti.
E vabbè, si ricomincia, almeno ho una scusa valida per comprare tanti nuovi gomitoli.
sabato 23 febbraio 2019
sabato 16 febbraio 2019
Finalmente è arrivato quel periodo di stallo in cui tutte le mie amiche mamme hanno smesso di figliare ulteriormente e tutte le mie amiche non mamme ancora non hanno intenzione di figliare, idem per i parenti che sono già abbondantemente provvisti di prole o ancora troppo immaturi per pensarci.
Finalmente mi sento liberata dall'obbligo di dover sferruzzare cose per marmocchi, saranno dieci anni che non faccio altro e detto fra noi mi sono leggermente sfrantumata i cosiddetti.
Ora sì che posso ricominciare a creare qualcosa per me ed impiegare il mio tempo libero per fare cose da adulti, eccheccazzo.
Che liberazione.
E non per cattiveria eh, ho sempre sferruzzato regali con gioia, che se non avessi voluto li avrei comprati senza spendere tempo e fatica, è una liberazione perché il mondo non deve girare solo intorno a mamme e relativi marmocchi, cribbio, esistiamo anche noi individui senza figli, ecco.
Che non so se ve ne siete accorti, ma noi della categoria siamo un po' relegati in un angoletto, in disparte, quasi colpevolizzati di avere tempo libero a nostra disposizione e ingiustificati se vogliamo spenderlo come vogliamo e non per stare appresso a quelli con i figli che pretendono disponibilità assoluta.
Ogni riferimento alla mia condizione personale è puramente casuale, anche se comune a tante altre persone senza figli, con meno diritti di quelle che li hanno.
Comunque, a proposito di mamme e figli, l'altro giorno una mia vecchia compagna di classe, diventata madre da qualche anno, è stata insultata e derisa in un post su facebook per aver ammesso di non aver VOLUTO allattare il figlio per non rovinare il suo meraviglioso seno e compiacere il suo compagno (mica per sé stessa, figuriamoci).
Conoscendola, non mi sono certo stupita della sua affermazione, lei ha sempre dato molta importanza al benessere e al piacere dei suoi ragazzi, ai tempi della scuola dichiarava fermamente di essere dalla parte dei maschi e che bisognava essere sempre prodighe a soddisfarli. Addirittura ricordo che un giorno rimproverò una di noi, timida e insicura, per la sua ritrosia con il ragazzo che le piaceva, perché PAROLE SUE: una mano sul cazzo gliela devi mettere mentre siete tutti insieme con il gruppo a chiacchierare.
A parte che il mondo è bello perché è vario e non tutte siamo come te (fortunatamente), da parte mia l'ho sempre vista esagerata nel suo asservimento al dio pisello, e non le ho mai dato retta, sperando in cuor mio che non lo avesse fatto neanche la nostra compagna di classe.
Comunque, a parte tutto, lei è liberissima di fare quello che vuole, sia chiaro, e francamente non me ne frega un cazzo dei suoi motivi e dei suoi perché, quello che mi perplime è altro. Ovvero, il suo stupendo seno come lo considera lei e che ha preservato per la gioia del suo compagno, non era stupendo neanche quando aveva vent'anni, sodo e pesante sì, ma grosse tette che non superavano il test della matita.
E come tutte le tettone era convinta che ne fossi invidiosa, ma questa è un'altra storia.
Ora io mi chiedo: come è possibile non accorgersi della realtà dei fatti?
Come è possibile non rendersi conto di come si è, realmente?
E come è possibile non rendersi conto che gli anni passano e portano delle conseguenze al nostro corpo?
Tra l'altro la sua accortezza e la sua devozione per il compagno non le ha risparmiato un bel paio di corna e di essere lasciata, ma anche questa è tutta un'altra storia.
Forse mi sarei fatta meno domande se avesse deciso di preservare la bellezza del suo seno solo per sé stessa e non per il padre di suo figlio, ecco.
L'unico rimprovero che mi sento di farle è che avrebbe dovuto curare di più viso e corpo in generale invece di soffermarsi solo al seno, un'estetista dovrebbe dimostrare dieci anni in meno non dieci anni in più come ne dimostra lei, giusto?
Giusto.
giovedì 7 febbraio 2019
Dragon trainer 3
Dopo tanto penare, domenica sera sono riuscita a vedere al cinema "DRAGON TRAINER 3", fortunatamente non da sola come tristemente auspicavo, ma insieme al marinaio, che si è immolato per la causa. Nessun'altro fra tutti quelli che conosco si è reso disponibile ad accompagnarmi e men che meno mister Hyde, che te lo dico a fare, già non gli fregava un cazzo prima di vedere i film che piacevano a me, figuriamoci ora che siamo ai ferri corti.
Che poi è stata la prima volta che io e il marinaio siamo andati al cinema insieme da quando ci conosciamo, mai andati oltre pranzi o colazioni, ma vabbè.
Dopo il cinema ci siamo fermati a mangiare la pizza e la cosa non è piaciuta al grande demone celeste che mi ha fatto scontare tutta la bella serata appena passata, il giorno dopo mi sono svegliata in preda a dolori atroci di pancia, talmente atroci da non riuscire ad alzarmi dal letto.
La cosa positiva è che il mio malessere non ha causato problemi a lavoro grazie al nuovo orario ridotto, se no chi se lo sentiva il vecchio?
Che tanto mi avrebbe fatto lavorare anche moribonda, ma questa è tutta un'altra storia.
Comunque, i dolori erano talmente atroci che il medico ha sospettato un'appendicite e mi ha prescritto le analisi da fare per fugare ogni dubbio. A sentire tutti quelli venuti a conoscenza della mia condizione sarei dovuta andare al pronto soccorso, ma non ho voluto sentir ragioni, mi sono rifiutata nonostante le loro mille rimostranze.
Stranamente anche mister Hyde ha fatto rimostranze, nonostante gli faccia comodo che mi levo di torno, e magari ne sarebbe anche stato contento.
E invece col cazzo che ci rimetto le penne, tiè.
Tempo tre giorni sono tornata in vita e in salute, le analisi hanno confermato che i miei dolori non erano per l'appendice infiammata ma per la mia solita sfiga col cibo, che DIOBESTIA la pizza mangiata domenica sera era stata fatta con la polpa di pomodoro e tutte le bucce con i semini presenti mi hanno distrutto l'intestino, nonostante abbia passato metà della cena a scansare tutto.
E lo so che non avrei dovuto prendere una pizza rossa, ma ero stanca di mangiare sempre la solita focaccia, ecco.
Dopo quest'esperienza però, mai più pizza rossa, giuro.
Tornando al film, questo terzo capitolo non mi è piaciuto granché, mi ha lasciato l'amaro in bocca e vi spiego il perché.
Il vero fulcro della saga è sempre stato il legame fra il drago e il vichingo, legame reso profondo proprio dal poter volare solo se insieme, ma che si è sciolto nel momento in cui è spuntata una compagna per l'animale, decretando così la fine della loro amicizia in nome dell'amore, grazie a una coda diversa che ha permesso al drago di poter volare da solo e andarsene con la nuova compagna verso una nuova vita, felici e contenti.
Il classico pelo che tira più di un carretto, per dirla in parole povere.
E a mio modesto parere non dovrebbe essere così, per me l'amicizia è sempre stata più importante dell'amore, gli amori passano mentre gli amici restano, non è questa la morale giusta?
Quante volte ci siamo lamentati di quegli amici che appena si fidanzano mollano tutto e tutti, spariscono invischiati nella loro storia d'amore e poi tornano nel gruppo una volta single?
Vabbè che quelli che si lamentano degli amici che spariscono poi spariscono a loro volta una volta fidanzati, che la coerenza non è una dote molto diffusa ormai, ma questa è un'altra storia.
Nel mio piccolo ho sempre cercato di non fare mai nulla del genere e per questo non riesco ad apprezzare appieno questo terzo capitolo, dove i due amici si fanno una vita ognuno per conto proprio lontani l'uno dall'altro.
Bella la storia d'amore, bella la grafica, bello tutto, ma avrei preferito un epilogo differente.
Sono strana, eh?
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