venerdì 31 gennaio 2025

Eye in the sky


 Per dodici anni i giorni della merla sono stati uno strazio, li ho sempre passati con umore mesto in balia di brutti ricordi e rimorsi per quello che sarebbe potuto essere e non c'è stato, affidandomi per un tempo effimero alle braccia del mostro nero, pronto ad accogliermi senza rimostranze.
Quest'anno no, stranamente sono arrivata a mercoledì abbastanza serena, forse perché i brutti ricordi ormai sono sbiaditi e i traumi elaborati, oppure perché il tempo guarisce ogni ferita, o anche perché il dolore della perdita di Ciccio è ancora fresco e sovrasta ogni altra batosta, chi lo sa, fatto sta che neanche le ultime notizie riguardo il mio divorzio mi hanno destabilizzato.
Poi è arrivata la telefonata dell'avvocato che ho contattato per un consulto, e sono crollata.
I giorni della merla sono diventati di nuovo giorni della merda.
Purtroppo non posso fare più nulla contro il mio ex marito, ho perso in tribunale e devo anche risarcirlo, nonostante io sia la parte lesa.
Ed è questo che mi fa male, l'assenza di una vera giustizia: sono sempre stata corretta e onesta, non ho mai avanzato pretese e non gli ho mai rotto i coglioni o dato fastidio, contrariamente a lui, e ho perso.
Ieri è stato difficile trovare un senso a tutto ciò ed accettare la sconfitta, oggi invece va meglio.
Sono caduta e mi sono rialzata, come ogni volta, ben decisa a continuare per la mia strada senza farmi abbattere da tutti i colpi che mi manda.
Caro ex marito, mi hai tolto anni di vita, mi hai tolto la casa, mi hai tolto soldi e continui ad accanirti in ogni modo possibile per togliermi quello che mi è rimasto, possibile che ancora non sei soddisfatto?
Vuoi punirmi per averti lasciato?
Fai pure, ma non servirà a farmi pentire di quello che ho fatto.
Ti sei lamentato con tutti che ti ho lasciato senza motivo e che le cose sono finite troppo male per come avresti voluto, ma ti sei dimenticato di essere stato proprio tu a dirmi che non eri in grado di affrontare la situazione civilmente?
Te lo sei scordato, sì.
Ti sei scordato anche di quando ero depressa e mi hai detto che ero malata immaginaria.
E di quando ho avuto un crollo nervoso e mi hai detto che ero esagerata.
E di quanto ero dimagrita, al punto da passare tutta l'estate a portare vestiti dalla sarta per stringerli, roba che se ne erano preoccupati più i tuoi amici che te.
Devo continuare?
Meglio di no.
Non riesci ad essere felice finché non avrai tutti i miei soldi?
Prenditeli.
Puoi accanirti quanto vuoi contro di me, non m'importa, continuerò a vivere la mia vita lontano da te, senza di te, FELICE di non essere più con te, e soprattutto consapevole che non potrai mai togliermi quello che veramente conta per me, l'amore dei miei cari.
Finché sarò circondata da persone che mi amano, i tuoi stupidi dispettucci non mi fanno né caldo e né freddo.
E sai perché?
Perché tutto questo livore che dimostri nei miei confronti e tutte le tue azioni parlano di te, non di me.
Sei tu che non hai ancora superato la nostra separazione, sei tu che vuoi farmela pagare, sei tu che non riesci ad andare avanti e vivere la tua vita tranquillamente, anche se millanti un'esistenza da favola.
Io sono la parte lesa, eppure non provo nessun sentimento di vendetta o di rivalsa nei tuoi confronti, mi sei totalmente indifferente.
Caro ex marito, meriteresti davvero di essere ripagato con le tue stesse armi, e se fossi al tuo livello lo farei, ma non lo sono e puoi dormire sonni tranquilli.
Sta sicuro che da me non ti arriverà mai niente di cattivo, ci penseranno il karma e la giustizia divina a vendicarmi, che loro funzionano meglio di quella italiana.
Hai vinto con l'inganno mentendo disgustosamente e adesso stai festeggiando alla faccia mia, buon per te, ma ricordati una cosa importante: io so' io, e tu non sei un cazzo.
Con amore, la tua ex moglie.

venerdì 24 gennaio 2025

 Ieri ne ho combinato un'altra delle mie, stavo tornando a casa dopo aver comprato il pesce quando il mio sguardo è caduto su un indumento buttato a caso in una bancarella, una di quelle dove si ruspa selvaggiamente fra migliaia di capi di tutti i tipi.
L'oggetto della mia attenzione era particolare, sexy, osé e ancora con il cartellino, come potevo lasciarlo lì?
C'erano altre due donne a ruspare al banco, allora ho svagato e ho fatto finta di cercare qualcosa finché non sono arrivata al "mio" indumento, l'ho ispezionato con noncuranza e poi l'ho poggiato, facendo finta di cercare altro mentre aspettavo che le due donne se ne andassero.
Purtroppo la nostra presenza ha richiamato altre donne ruspanti e le mie speranze di un acquisto solitario sono sfumate, allora ho continuato a svagare e a ruspare alla ricerca di qualcos'altro da prendere per camuffare il "mio" indumento, ma niente, missione fallita.
Anzi, mentre ruspavo mi è scivolata dal braccio la busta con il pesce andando a finire in mezzo ai vestiti, fortuna che me ne sono accorta in tempo prima che qualcuno se la portasse via, o starei ancora piangendo per la perdita.
Comunque, alla fine non ho trovato niente che mi piacesse per camuffare il mio acquisto primario, la gente continuava ad avvicinarsi e ruspare e così non mi è rimasto che uscire allo scoperto, o sarei rimasta lì tutto il giorno, e non era il caso.
Ho appallottolato l'indumento e l'ho fatto vedere al venditore giusto due secondi prima di ficcarlo in busta e di pagarlo, poi sono fuggita via, veloce come il vento, speranzosa di essere passata inosservata nei miei acquisti.
Cosa alquanto improbabile, ma vabbè, lasciatemelo credere.
Quando ho mostrato a Lemmy il mio acquisto, peraltro molto apprezzato, ridendo sotto i baffi mi ha chiesto se mi fossi vergognata nel comprarlo.
OVVIO CHE SI, che domande.
Ma per lui, questo e altro.
Anche se i prossimi acquisti del genere li farò on-line, che è meglio.
L'ombra del mio blue tuesday si sta schiarendo, piano piano.

venerdì 17 gennaio 2025

 Ieri ho fatto un brutto sogno, ero a passeggio con il mio Ciccio nei pressi della vecchia casa di mamma Samara quando arrivati davanti alla scuola di danza gli ho tolto il guinzaglio e lui è andato avanti da solo, sparendo poi dalla mia vista. Allora mi sono affrettata a raggiungerlo e sono arrivata davanti a un ascensore dove c'erano persone piene di bagagli, ho aperto tutte le valige convinta che qualcuno ci avesse nascosto dentro il mio Ciccio, ma ovviamente non c'era e così, affranta dalla mia perdita, sono entrata in ascensore e sono arrivata fino al terrazzo, dove mi sono sporta dalla balaustra e mi sono gettata di sotto.
Non c'è bisogno di un esperto per capire il significato del sogno, stavolta ci arrivo da me, ma state sicuri che si tratta solo di un sogno, non arriverei mai a suicidarmi, anche se a qualcuno dei miei ex potrebbe fare piacere. 
Comunque, per rimanere in tema, mi sono innamorata di un cagnolino, un piccolo volpino che in foto ha la stessa espressione disperata che aveva Ciccio quando lo tormentavo o lo obbligavo a mettersi in posa per fotografarlo, uguale uguale.
Come potevo resistergli?
Ho contattato subito la volontaria che se ne occupa e ho chiesto informazioni, ovviamente la tipa si è sbrigata a mandarmi i moduli per l'adozione, ma forte delle raccomandazioni di uno dei gemelli, ho chiesto prima di avere un video per vedere come si comporta e per farmi un'idea generale del cane, che dalla foto non si capisce neanche che forma abbia, preso in braccio in malo modo com'è.
Domani me lo manderà, speriamo bene.
Intanto per scaramanzia non ne ho parlato con nessuno, che non si sa mai.
Nel frattempo ieri ne ho combinata un'altra delle mie: mi sono alzata presto, ho fatto colazione e sono entrata in bagno per lavarmi alle 9:45, uscendone alle 11:30.
Ho calato qualche santo, mi sono vestita e ho provato ad andare al centro per l'impiego, giungendo però troppo tardi, ben cinque minuti dopo mezzogiorno, trovando già chiuso.
Però ci ho provato lo stesso, ho visto che c'era un tipo dentro e ho bussato per farmi aprire cercando di ottenere qualcosa, ma m'ha detto male.
Allora l'ho imbastita chiedendo informazioni su quali documenti servissero per l'iscrizione, e lui m'ha risposto: I DOCUMENTI.
E grazie al cazzo.
Resami conto che non c'era trippa per gatti, me ne sono tornata a casa con le pive nel sacco, rinunciando anche al consueto giro al mercato, che non ero proprio dell'umore giusto.
Stamattina neanche ci ho provato, sono andata al comando dei vigili per pagare la multa, e non so se sia stato uno sbaglio o no, ma la vigilessa mi ha fatto pagare meno di quanto avrei dovuto fare rispetto all'importo riportato sul foglio, quello già scontato per il pagamento entro pochi giorni, tra l'altro.
Ma non ho replicato, ho tenuto chiuso la mia boccaccia e a cose fatte mi sono sbrigata a tornare a casa, veloce come il vento, prima che qualcuno si accorgesse del presunto errore.
E pare che m'è andata bene stavolta.
Ogni tanto qualche bella notizia ci vuole, eccheccazzo.
Comunque, adesso non voglio più uscire di casa per i prossimi tre mesi, cribbio.

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