giovedì 25 luglio 2024

Ego ibi tibi ero

 La salute di Ciccio è peggiorata, ieri non si è mai mosso dai suoi nascondigli sotto il letto e il divano neanche per mangiare, cosa mai successa in tutta la sua breve vita.
Per tutta la giornata ho dovuto somministrargli i pasti, l'acqua e gli integratori accucciandomi vicino a lui che non voleva saperne, come anche per la flebo, ma di questo non avevo dubbio alcuno.
Se farlo mangiare è stato difficile, fargli la flebo è stata una mission quasi impossible, e non solo per la mia ansia ed insicurezza, ma anche perché di pelle da pungere ce n'era poca, come l'interesse di Ren per la puntura.
Ma ce l'ho fatta, non so come, ma ho raggiunto l'obiettivo.
Forse l'unico momento di tutta la giornata in cui il mio Ciccio ha avuto un guizzo di energia è stato proprio quello, quando ha cercato di scappare dalla flebo a gran velocità, neanche il bisogno di svuotare vescica e intestino lo ha smosso così, roba che ho dovuto portarlo in strada in braccio, tale era la sua incapacità di camminare.
Vederlo inerme nei suoi nascondigli ed assente nonostante i miei richiami e le mie coccole è stato straziante, lo accarezzavo e piangevo, incapace di accettare la triste verità che sta arrivando il suo momento e che presto dovremo salutarci per sempre.
L'ho pregato tanto di non abbandonarmi mentre lo accarezzavo, che non saprei vivere senza di lui, senza il mio cucciolo adorato che mi ha salvato dal mostro nero e mi ha aiutato a risalire la china dove ero caduta tanti anni fa, ma le mie parole sono cadute al vento, troppo assente per accorgersi della sua mammina che gli stava accanto.
Cuore di mamma, non mi lasciare.
Come farei senza di te?
Chi terrebbe a bada il mostro nero, se tu te ne vai?
Non voglio vivere senza di te, piccolo grande amore della mia vita.

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