Di tutti i mercatini di natale che ci sono in giro per l'Italia il marinaio ieri mi ha portato a vederne uno mezzo sfigato in un agglomerato di quattro case dalle parti del suo amato paesino tra le montagne. La scusante era fare una visita allo stand dove vendeva marmellate sua cugina e approfittare per fare delle commissioni e così non ho protestato. Anche perché volevo raccogliere delle ghiande, un ramo di nocciolo e del rosmarino e quindi ho ben sopportato il freddo e la neve che mi si attaccavano alle ossa nonostante l'abbigliamento termico. Il mercatino era poco pretenzioso e per pranzo abbiamo mangiato solo le patate fritte a spirale non essendoci nulla di meglio però sono stata contenta di fare due chiacchiere con la cugina e suo figlio Attila, che adoro. Anche se la cugina era strana con me, ho avvertito del disagio. Il marinaio mi ha rassicurato dicendo che aveva solo bevuto, e ho voluto crederci. Anche se non l'ho mai vista completamente sobria e tutto questo disagio fra noi non c'è mai stato in passato. Comunque vabbè, è stata una bella giornata tutta puccipuccilovelove e siamo stati bene. Ho comprato la marmellata di castagne con la speranza di poterla mangiare senza soffrire ma come tradizione insegna ho avuto i miei soliti dolori e quindi addio marmellata, è stato breve ma intenso. Voglio credere al marinaio eppure quel pizzico di inquietudine che giace in fondo al cuore ogni tanto fa capoccella e si fa sentire.
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