venerdì 13 novembre 2020

Rock 'n' roll star

 Ieri son stata male, ma di brutto brutto brutto.
Talmente brutto che sono finita al pronto soccorso, e anche se per miracolo ne sono uscita sulle mie gambe (poi capirete il perché della mia battutaccia), ad oggi mi trovo ancora agonizzante come ieri, che la guarigione non sarà immediata.
Tutto è cominciato per caso dopo pranzo, ero seduta davanti al mio polmone artificiale e ad un certo punto ho sentito le gambe formicolare, allora mi sono alzata e ho pensato bene di scendere al piano di sotto per riattivare la circolazione.
Solo che il formicolio mica è passato, ma anzi, è diventato piuttosto dolore ad ogni passo.
Arrivata giù, ho provato a risalire le scale senza successo, bloccandomi a metà mentre piangevo per i dolori atroci che sentivo sulle gambe che non riuscivo a muovere.
Disperata ho chiamato mamma Samara per aiutarmi a scendere di nuovo ed arrivare sul divano per distendermi, sperando che mi avrebbe fatto stare meglio, ma colcazzo.
I dolori erano talmente forti ormai che non riuscivo quasi a parlare, mamma Samara in preda al panico ha chiesto aiuto alla badante di Generalenonna che, fortunatamente, era ancora in casa e insieme hanno chiamato mia zia per avere un aiuto.
Zia è corsa subito, ma si è portata appresso la figlia Malmostosa con Pinpin, mossa alquanto inutile, ma vabbè, apprezziamo la solerzia, almeno mamma Samara non si è ritrovata sola ad affrontare la questione.
Dato che il mio medico non era fisicamente raggiungibile visto l'enorme lontananza del suo studio da casa mia e appurato che nessuno sapeva che fare per darmi sollievo, non ci è rimasto altro che chiamare l'ambulanza, anche se non avrei voluto.
E mentre mi facevo aiutare dalla badante a raggiungere il bagno per fare l'ultima pipì prima che arrivasse l'ambulanza, piangevo più per la mia condizione di inferma bisognosa di cure, quando poi sarei dovuta essere io quella sana, bastone della vecchiaia di mamma Samara.
L'ambulanza ovviamente ci ha messo parecchio ad arrivare, sbagliando anche strada (no comment), roba che ne sentivamo la sirena che gironzolava nelle vie adiacenti cercando di azzeccare quella giusta.
Eppure mica è difficile, eh, ma vabbè.
Ovviamente a bordo dell'ambulanza non c'era nessun medico (che te lo dico a fare), gli infermieri mi hanno guardato e mi hanno consigliato il ricovero approfittando di un momento, quello, in cui l'ospedale era relativamente tranquillo.
Tranquillo un par de cazzi, che ne sono uscita a mezzanotte, ma vabbè.
Arrivati in ospedale mi hanno parcheggiata su una sedia a rotelle attaccata a una flebo (me, non la sedia a rotelle), in attesa di potermi visitare, non senza un pizzico di vergogna per lo stato pietoso della mia mise, ovvero tuta da casa piena di peli dei cani, pedalini rosa con la pelliccia e crocs, che presa dai dolori lancinanti che mi squarciavano le viscere, non ho pensato a cambiare.
Meravigliosa.
Quando finalmente l'antidolorifico, o non so che altro mi abbiano iniettato in vena, ha fatto effetto e i miei spasmi dolorosi sono rallentati, mi hanno fatto una lastra e parcheggiata di nuovo in mezzo al corridoio in attesa dei risultati e di un ortopedico che potesse leggerli e visitarmi.
Nel frattempo è stato divertentissimo provare a fare pipì muovendomi con la sedia a rotelle e cercando di incastrarmi nel bagnetto (che tra l'altro neanche si chiudeva a chiave) senza cadere o sporcarmi, tutta da sola, che di infermieri ce n'erano pochi e quei pochi erano tutti schizzati.
Poi vabbè, ma ti pare che non potevo farcela da sola ad andare in bagno?
Piuttosto la morte.
Il bello poi è arrivato quando dopo ore l'ortopedico si è degnato di visitarmi e mi ha cazziato perché ho sbagliato a farmi portare in ospedale, che dovevo andare dal mio medico a detta sua.
A detta mia, gli ho risposto male, eccheccazzo, come sarei dovuta andarci dal mio medico? Strisciando?
Veramente mi ha anche preso per culo per i miei pedalini rosa con la pelliccia, che neanche sua nonna ce li ha, ma soprassediamo.
Comunque, il suo verdetto è stato: lombosciatalgia, curabile in una settimana di punture di antidolorifici e miorilassanti, la prima delle quali me l'hanno fatta proprio in ospedale costringendomi a denudare le chiappe con somma vergogna, come se già non mi fosse bastata quella per i miei vestiti (e pedalini).
Fortunatamente all'uscita dal pronto soccorso c'erano i miei zii ad attendermi nonostante l'ora tarda, e non so come avrei fatto senza di loro, mentre a casa c'era la cena (ormai fredda) sul tavolo, che non ho esitato a divorare come se non ci fosse un domani, che la lombosciatalgia è brutta brutta brutta, ma la fame ancora di più.
E adesso sono qui, sempre immobilizzata dai dolori in attesa che la terapia faccia finalmente effetto, ma viva e vegeta nonostante la brutta esperienza appena fatta.
E se sono ancora viva e posso scrivere, lo devo alla mia famiglia che mi ha aiutato e alla badante di Generalenonna che, nonostante le guerre dei mondi continue con mamma Samara, ieri ha accantonato ogni dissapore e ci è stata vicino.
Un ringraziamento speciale va anche agli infermieri dell'ospedale, che sebbene la struttura e l'organizzazione lascino alquanto a desiderare, continuano a fare il loro lavoro nonostante i turni massacranti e i disagi di questa pandemia che non c'è verso finisca.
Pandemia che non è solo nel nostro immaginario come affermano i negazionisti, ma che è ben presente nella realtà, tra il reparto covid blindato e le chiacchiere con un infermiere gnam gnam -che mi sarebbe piaciuto insidiare in un qualsiasi altro momento della mia vita in cui non fossi stata un cesso a pedali- ho potuto rendermi conto di tutto quello che c'è dietro le notizie che ci arrivano dai vari tg e media, toccando con mano una realtà che finora non mi aveva mai sfiorato neanche lontanamente.
Sarebbe stato meglio continuare ad ignorare eh, che una visita al pronto soccorso non la auguro a nessuno, ma ringrazio il cielo che almeno posso raccontarla.
Ora scusatemi, ma devo spostarmi sul divano per svaccare in compagnia delle mie dolci bestie di satana fino alla prossima puntura, che la forza di resistere al dolore sia con me.

Nessun commento:

Posta un commento

post popolari