giovedì 22 novembre 2018

Black flower blossom

 Ieri sulla home di fb ho visto un post diverso dai soliti che mi ha incuriosito assai, praticamente c'è questo tipo, il fotografo Roberto Marchesini, che gira l'Italia con un paio di cuffie e la reflex nello zaino, ferma dei perfetti sconosciuti per strada, chiede di scegliere un brano significativo per loro e poi glielo fa ascoltare.
Durante l'ascolto, scatta un ritratto alla persona scelta e si fa raccontare la storia personale legata a quella canzone, pubblicando poi l'esperienza e la foto sui social, per creare una grande galleria che racconta le persone tra la musica e i ricordi che suscita.
Il progetto è aperto a tutti, di tutte le età e città, e per partecipare basta solo mandare un messaggio privato alla pagina ufficiale (playlist - ritratti musicali), se non si ha la pazienza e la fortuna di incontrarlo per caso durante i suoi viaggi.
Finalmente qualcosa di pulito senza tette e culi in evidenza, come rifiutar?
E però la mia naturale ritrosia alle interazioni sociali mi frena decisamente dall'essere una dei protagonisti del progetto, anche se l'ho apprezzato assai, e così non mi resta altro che partecipare a modo mio, sul mio piccolo spazio virtuale privato, lontano dalle attenzioni mediatiche.
Di canzoni legate ai ricordi ne avrei tante, talmente tante che per me è difficile sceglierne solo una: potrei parlare di quella che campeggia sotto il titolo del blog, o di quella che mi ha colpito quando ero tredicenne e guardavo per le prime volte videomusic, o di quella che mi ha iniziato al rock, o di quelle che ascoltavo in macchina il giorno del funerale di nonno, o di quelle che mi cantava mamma Samara, o di quelle che piacevano solo a me e venivano schifate dai compagni di scuola, o di quelle conosciute grazie agli ex, o di quelle che odiavo e mi costringevano ad ascoltare, o di quelle che ascoltavo insieme a Peterpan durante le ore passate a videogiocare e così via...
Ne avrei veramente tante tra cui scegliere, ma detto sinceramente, nonostante abbiano tutte la loro storia da raccontare, nessuna di loro mi sembra adatta per il progetto, perché sì, sono state tutte parte importante della mia vita, ma spesso sono finite nel dimenticatoio soppiantate da altre canzoni e da nuovi ricordi, e rispolverate solo ciclicamente, non sempre con la stessa emozione.
E poi c'è lei, l'unica canzone che non è legata a nessun ricordo in particolare ma che è sempre stata presente e che mi ha accompagnato per buona parte della mia vita, l'unica che ascolto sempre come se fosse la prima volta e che mi smuove l'anima come nessun altra ha mai fatto, e l'unica che non mi ha mai stancato sebbene siano passati ben vent'anni dalla sua uscita: "Teardrop" dei Massive Attack.
La prima volta che la ascoltai fu guardando il suo video su mtv, video che mi lasciò abbastanza sconcertata inizialmente, e il motivo è ben chiaro, ma che non mi precluse di essere colpita dalla sua melodia semplice ma non banale, che mi rimase dentro in maniera indelebile.
Era il lontano 1998 e sonorità del genere, come anche il video, non erano proprio usuali a quei tempi, e io che non ho mai amato il pop commerciale e le canzoni che facevano da padrone sulle reti musicali e nelle radio, aspettavo con impazienza il suo passaggio in tv, per potermi beare nel suo ascolto.
Poi ci fu internet e i primi programmi per scaricare musica, e così dissi addio alla tv accesa costantemente su mtv come sottofondo per beccare, con una buona dose di culo, le mie canzoni preferite, quelle che non avevo sui cd originali che compravo con molti sacrifici, e potei ascoltarla finalmente a mio piacimento.
Infine, qualche anno più tardi in tv arrivò il dottor House, che adoro, e che, guarda caso, aveva per sigla proprio la mia amata Teardrop, purtroppo non in Italia per motivi di copyright, ma poco male, perché comunque l'intro non era molto dissimile, e poi era presente anche in uno degli episodi della serie (da che mi ricordo), anche se non nella sua versione originale.
Ecco, ogni volta che guardo quell'episodio, quando c'è l'incidente sul bus, e parte Teardrop, io piango.
E mi commuovo ogni volta che la sento in qualche altra serie o nei film, o anche solo quando mi capita di ascoltarla durante le mie playlist personali sia in rete che in macchina, l'effetto che mi fa è rimasto sempre lo stesso, pura e semplice emozione, nonostante l'abbia ascoltata migliaia e migliaia di volte in questi vent'anni.
Teardrop è poesia, è dolcezza, è dolore, è meraviglia, è emozione, ed è parte di me.

Love, love is a verb
Love is a doing word
Fearless on my breath
Gentle impulsion
Shakes me makes me lighter
Fearless on my breath
Teardrop on the fire
Fearless on my breath
Nine night of matter
Black flowers blossom
Fearless on my breath
Black flowers blossom
Fearless on my breath
Teardrop on the fire
Fearless on my...
Water is my eye
Most faithful mirror
Fearless on my breath
Teardrop on the fire of a confession
Fearless on my breath
Most faithful mirror
Fearless on my breath
Teardrop on the fire
Fearless on my breath
You're stumbling down
You're stumbling down

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