Sono giorni che insieme al marinaio cerchiamo mete per una futura e probabile gitarella fuori porta, alla fine una foto sui social del paese delle fiabe ci ha incuriosito a tal punto da volerlo visitare subito. Capirai, poteva un'amante appassionata di fiabe come la sottoscritta resistere a questo richiamo? No, e infatti siam partiti a spron battuto.
Da piccola avevo un libro intitolato "a spron battuto", lo avevo trovato in classe fra le cianfrusaglie di un armadietto quando frequentavo le elementari e me lo son tenuto per anni finché non mi stufai e divenne carta da riciclo. Magari adesso avrebbe un qualche valore, chissà, ma ormai è inutile ripensarci. Comunque, il paese delle fiabe è Sant'angelo di Roccalvecce, vicino Viterbo, una specie di mostra perenne all'aperto di murales che tappezzano le case del borgo raffiguranti le fiabe. Gli stili di disegno sono vari e particolari, come i soggetti raffigurati, un'esplosione di colori che ti immerge in un'atmosfera surreale (enfatizzata dall'assenza di vita umana tipica dell'orario post prandiale in cui abbiamo fatto un giro). Il murales che mi è piaciuto di più è quello di cappuccetto rosso anche se ho avuto una crisi estatica davanti quello della volpe e l'uva (e non poteva essere altrimenti), ma anche quello della bella e la bestia e di cenerentola non sono stati da meno. E la volpe di mignolina. E la piccola volpe in quello di biancaneve (eh oh, che te lo dico a fare).
Non siamo riusciti a vedere (e trovare) il murales dell'era glaciale mentre solo per caso guardando una cartolina abbiamo scoperto l'esistenza di quello della sirenetta (dentro il bar in piazza). Ecco, magari una maggior segnaletica e relative targhe non mi sarebbero dispiaciute, ma diamogli tempo.
Bello, bello tutto, bella iniziativa e lodevole operato se si considera che in tutto questo non c'è stato il minimo interesse del comune, solo che c'è un MA. Da purista del genere ho storto un po' il naso di fronte ai parecchi murales che raffigurano i classici disney: i classici disney NON sono sinonimi di fiabe, o almeno non tutti (ben pochi in verità). E' pur vero che le fiabe originali non le conosce quasi nessuno (marinaio in primis), e io stessa avevo rimosso la rosmarina di Italo Calvino (il primo murales che si incontra entrando nel paese, sulla facciata di un b&b) oltre a non conoscere affatto l'albero delle matite di Gianni Rodari (da qualche parte nel paese). E capisco pure che senza classici disney non ci sarebbe stato nessun riscontro turistico, però ecco, la cosa mi ha infastidito. Nulla da togliere all'ammirevole iniziativa e alle varie opere veramente splendide, apprezzabili da chiunque, grandi e piccini, e che ho apprezzato io stessa. E che ci porterà di nuovo a far visita al paese per ammirare i futuri murales fra qualche tempo. Ecco, mi auguro che i prossimi visitatori siano educati e rispettosi, vedere mascherine per terra e bicchieri mezzi pieni di birra abbandonati non è proprio il massimo, e neanche sentire gli schiamazzi delle persone durante le ore del silenzio.
E vabbè, divagazione polemica a parte, dopo la suggestiva passeggiata nel paese siamo andati a visitare il borgo semi abbandonato di Roccalvecce e dopo ancora il borgo fantasma di Celleno per non farci mancare nulla. Faceva freddo ma il sole non ci ha abbandonati, è stata veramente una bellissima giornata (al contrario delle foto fatte da me).
lunedì 24 gennaio 2022
Il paese delle fiabe
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