sabato 15 agosto 2020

 Ieri non ce l'ho fatta più, e ho lasciato il marinaio.
Stavamo litigando sempre per lo stesso motivo per cui discutiamo ultimamente, ovvero il mio lavoro e il ferragosto, e alla fine ho mollato la presa.
Vuoi passare ferragosto come vuoi tu, dove vuoi tu e con gente che sai solo tu, perché ovviamente non ti sei premurato di coinvolgermi nei tuoi piani, e non senti ragioni?
Fallo, ma sparisci dalla mia vita.
Sono settimane che discutiamo sempre su questo punto, ognuno arroccato nella propria posizione senza il minimo cedimento, è ora di basta.
Che poi, non mi sembra di aver chiesto tanto, alla fine: dovendo lavorare, mi sarebbe piaciuto che fosse venuto a dormire da me ieri notte, che sono sola, stare insieme questa mattina e magari pranzare da qualche parte, e poi ognuno per fatti propri, lui in quella landa desolata del suo paese a divertirsi con gli amici (o le amiche), e io in gelateria, a sputare sangue con le invasioni barbariche.
E invece no, per lui era inconcepibile la mia richiesta, perché lui aveva deciso di partire venerdì pomeriggio e non avrebbe modificato i suoi piani per niente al mondo, neanche per passare del tempo con la fidanzata (io, in teoria), che non avrebbe visto per chissà quanti altri giorni.
Evidentemente chi lo aspettava nelle lande desolate deve essere più importante di me, e allora sai che c'è, vattene a fanculo, ma di cuore proprio.
Specialmente perché dietro questa sua intransigenza c'è ancora del rancore per aver scelto di lavorare in gelateria e non nello studio di commercialista insieme alla sorella, che ancora non gli va giù che abbia fatto a modo mio e non suo, sconvolgendo i suoi piani per la vita e per le ferie.
Anche se poi, per quest'ultime, sapeva benissimo che sto rinunciando da settimane al mio giorno di riposo per accumularli a fine mese e poter andare in vacanza con lui, ma evidentemente non è poi così importante la questione, diobestia.
La fine della nostra storia fa un male cane, ma non quanto aver constatato che tutti i miei sacrifici fatti finora non hanno avuto la minima valenza per lui, e non parlo solo del lavoro, ma di tutto quanto nell'insieme, che non è poca cosa.
E dire che mi aveva promesso come regalo una bella vacanza insieme per tutto il culo che mi ero fatta per sistemare casa e giardino nelle lande desolate, regalo che adesso ovviamente non arriverà mai.
Regalo che tra l'altro non sarebbe mai arrivato comunque, conosco bene le sue classiche promesse da marinaio che tanto gli si addicono, come anche il suo braccino corto con chiunque che non sia se stesso, ma vabbè.
C'ho un veleno che se poco poco mozzico, uccido, eppure non mi sono pentita affatto di averlo lasciato, nonostante faccia un male cane.
In questo momento il marinaio sta festeggiando ferragosto come aveva programmato, là sui monti con lo sa solo lui chi, e io sono qui, in procinto di iniziare il mio turno lavorativo, come era prestabilito, definitivamente ognuno per la sua strada, e va bene così.
Big ciaone marinaio, a mai più rivederci.

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